Varie, 2 gennaio 2010
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Brambilla Pinin
• (Giuseppina Brambilla Barcilon) Monza 1925. Restauratrice • «[...] con gli affreschi ci parla. Li trova più ricettivi degli esseri umani. E dice che la mettono più a suo agio. Davanti a un capolavoro del Quattrocento – mica un qualunque pittore minore, diciamo, per fare due nomi a caso, davanti a un Leonardo da Vinci o a un Piero della Francesca – Pinin sta in piedi, scruta le porosità, le macchie, le gobbe, gli strati di colore e si prepara ad un lungo discorso. Ha parlato per anni con il Giotto della Cappella degli Scrovegni di Padova, con il Masolino da Panicale del Battistero e della Collegiata di Castiglione Olona. E poi con Pollaiolo, Mantegna, Lotto, Caravaggio, Tiziano, Tiepolo, ma anche Lucio Fontana e tanti nomi dell’arte contemporanea. Il colloquio più lungo è stato quello con il Cenacolo: è durato ventidue anni, dal 1977 al 1999. La signora e Leonardo si sono detti un sacco di cose. Cose che chi oggi paga settecento euro per una visita privata al capolavoro di Santa Maria delle Grazie a Milano – tanto costa all’ora il piacere di riservarsi l’Ultima cena – non saprà mai [...]» (Stefania Vitulli, ”Il Foglio” 2/1/2010).