Benedetta Marietti, Repubblica 31/12/2009, 31 dicembre 2009
Se i romanzi a fumetti diventano best seller di Benedetta Marietti per Repubblica - Che in testa alle classifiche americane dei "graphic books" ci siano due raffinati e plurirecensiti (tra gli altri dal New York Times) romanzi a fumetti, il primo dedicato a una figura complessa come quella del logico e matematico Bertrand Russell e alla sua ricerca della verità assoluta (Logicomix, autori Doxiadis-Papadimitriou, illustratori Papadatos-Di Donna, uscirà per Guanda Graphic all´inizio del 2010), il secondo a una scioccante e violenta quanto filologicamente corretta rappresentazione grafica della Genesi (The Book of Genesis di Robert Crumb, Mondadori, 2010) è un fatto anomalo e in controtendenza
Se i romanzi a fumetti diventano best seller di Benedetta Marietti per Repubblica - Che in testa alle classifiche americane dei "graphic books" ci siano due raffinati e plurirecensiti (tra gli altri dal New York Times) romanzi a fumetti, il primo dedicato a una figura complessa come quella del logico e matematico Bertrand Russell e alla sua ricerca della verità assoluta (Logicomix, autori Doxiadis-Papadimitriou, illustratori Papadatos-Di Donna, uscirà per Guanda Graphic all´inizio del 2010), il secondo a una scioccante e violenta quanto filologicamente corretta rappresentazione grafica della Genesi (The Book of Genesis di Robert Crumb, Mondadori, 2010) è un fatto anomalo e in controtendenza. Perché puntare sulla qualità e sull´originalità del linguaggio in un mercato spesso "standardizzato" come quello editoriale rimane pur sempre una scommessa. Ma che nel caso dei graphic novel sia una scommessa vinta lo prova il successo di altri due capolavori grafici made in Usa come Jimmy Corrigan di Chris Ware (Mondadori), storia malinconica ed emozionante di un padre e un figlio nella Chicago dell´800, premio Guardian First Book Award, e Portami via di Nate Powell (Rizzoli Lizard), vincitore dell´Eisner Awards 09, sull´adolescenza di due fratellastri schizofrenici. Temi difficili, profondi, rappresentati con notevole valore artistico: ecco il graphic novel degli anni 2000. La tendenza in atto è evidente: se la letteratura di genere tende alle repliche e a ripiegarsi su se stessa, i graphic novel stanno vivendo una loro personale età dell´oro. Non solo in tutto il pianeta (dagli Stati Uniti al mondo arabo, dall´est europeo all´Asia) ma anche in Italia. Dove ci sono autori celebrati come Gipi (che ha realizzato un´opera come Appunti per una storia di guerra uscito per Rizzoli) e dove c´è stato un aumento del 14,4% dei titoli di fumetti immessi sul mercato tra il 2000 e il 2005 a fronte di una crescita di tutto il settore varia dell´11,6%. Dieci anni fa in Italia esistevano solo Eisner (ora pubblicato da Fandango), Maus di Spiegelman o Persepolis di Satrapi, oggi l´offerta è più variegata e sono molti i titoli che entrano nelle classifiche generali, da Valzer con Bashir dell´israeliano Ari Folman (Rizzoli Lizard) a V per vendetta di Alan Moore (RCS) a 9/11 di Jacobson-Colón (Alet). Firme come quelle di Luca Enoch, chiamato ad illustrare fantasy per le migliori collane francesi, o i festival dedicati al fumetto a Lucca, Roma e Bologna non sono che l´ennesima spia di vitalità del fenomeno. Del resto dell´ottima salute di cui godono i graphic novel se ne sono accorti anche i grandi editori che nell´ultimo anno hanno messo a segno alleanze e accorpamenti con piccole case editrici specializzate: Rizzoli ha acquisito Lizard, storico marchio fondato da Hugo Pratt, la padovana Alet ha inglobato Becco Giallo, editore orientato ai fumetti civili e di inchiesta, Fandango Libri ha dato vita a una collaborazione con la prestigiosa Coconino Press, nata nel 2000 su iniziativa di Igor Tuveri, in arte Igort, e Carlo Barbieri, per non parlare di Guanda che due anni fa ha creato un marchio a sé (Guanda Graphic) per offrire prodotti di pari dignità letteraria. Quasi per reimpadronirsi di un genere che, come ricorda Luca Raffaelli in Tratti e ritratti (minimum fax), è nato in Italia alla fine degli anni Sessanta con Guido Buzzelli (La rivolta dei racchi) e Hugo Pratt (Una ballata del mare salato). Per poi emigrare in USA, acquisire un nome vincente, passare in Francia, svilupparsi in Giappone e tornare da noi profondamente trasformato. Ma sempre riconoscibile ai lettori. Come spiega Tito Faraci, autore di fumetti e editor di Guanda Graphic, "in Italia c´è già una forte attitudine a leggere il fumetto perché esiste un vasto pubblico cresciuto a suon di Topolino e Tex. Non è un fatto scontato, altrove bisogna istruire i lettori a questo nuovo linguaggio". Goffredo Fofi, che considera i graphic novel la forma espressiva "più vivace, più ardita, più nuova e più ricca prodotta in ambito letterario e artistico negli ultimi vent´anni", in Storie di fumetti (Skira) parla di un genere che sfugge all´omologazione sia "perché esige in chi lo fa una grande fatica esecutiva" sia perché richiede ai suoi autori un "obbligo di originalità formale". Ma i romanzi grafici piacciono anche per altre ragioni. "Da un lato c´è stato un ricambio generazionale: i giovani che disegnavano o leggevano fumetti sono diventati adulti esigenti e consapevoli. Dall´altro vi è la realizzazione postmoderna che anche la letteratura di nicchia può diventare mainstream. E che non esiste più il concetto di cultura alta e cultura bassa", spiega Edoardo Brugnatelli, direttore editoriale di Strade Blu, la collana Mondadori che ospita tre o quattro graphic novel all´anno. "Ma in Italia siamo ancora indietro anche per la diffidenza dei librai. Barnes&Noble aveva un reparto dedicato ai fumetti dodici anni fa". Tra le tendenze in atto, una delle più interessanti è quella del graphic journalism, inventato dallo scrittore maltese Joe Sacco che nei suoi celebri reportage ha raccontato per immagini l´umanità degli sconfitti in Bosnia e Palestina (previsto per il 2010 il nuovo Footnotes in Gaza, Mondadori). "La fotografia e il documentario appiattiscono, il fumetto, grazie a un linguaggio forte e evocativo, permette una lettura stratificata che restituisce la complessità del reale", spiega Igort anche lui convertito al reportage a fumetti (Back in USSR, un´inchiesta su 70 anni di comunismo sovietico, uscirà nel 2010 per Mondadori). "Ma il suo ultimo segreto risiede nella soggettività". in questa dimensione che si collocano alcune delle uscite più rilevanti: Quella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 a Genova di Christian Mirra (Guanda Graphic), che incrocia autobiografismo e reportage. O Marzi di Sylvain Savoia e Marzena Sowa (Fandango-Coconino), una sorta di Persepolis polacca ambientata negli anni ”80. Mentre puri reportage di denuncia sociale sono i recenti ThyssenKrupp (Di Virgilio e De Carli) e Piazza Fontana (Barilli e Fenoglio), entrambi Becco Giallo. Ma tra tante proposte editoriali che hanno il sapore della scommessa, c´è un solo titolo in programma su cui gli editori di tutto il mondo puntano con certezza: Fated, il graphic novel a sfondo autobiografico scritta da Michael Jackson con Gotham Chopra tra il 2006 e il 2009 e illustrato in bianco e nero dall´indiano Mukesh Singh. Come da copione, l´intera operazione è top secret ma chi ha visto le tavole (perché le ha comprate) giura che è un capolavoro. In Italia se l´è aggiudicato all´asta Rizzoli Lizard con la convinzione che le classifiche scalate post mortem dal Re del Pop non saranno solo quelle musicali.