Corriere della Sera 31/12/2009, 31 dicembre 2009
Il segretario Cei e le omelie: poltiglia insulsa (Corriere della Sera) - CITTA’ DEL VATICANO – Le omelie? «Una poltiglia insulsa»
Il segretario Cei e le omelie: poltiglia insulsa (Corriere della Sera) - CITTA’ DEL VATICANO – Le omelie? «Una poltiglia insulsa». Talvolta, addirittura, una «pietanza immangiabile» o «ben poco nutriente». Un giudizio (quasi) senza appello, quello pronunciato da monsignor Mariano Crociata (nella foto), nel suo intervento durante un convegno liturgico nella Capitale e puntualmente riportato dall’Osservatore Romano di ieri. Un problema, spiega il segretario generale della Cei, non soltanto di parole «ma anche di atteggiamenti e di testimonianze credibili da parte di chi è chiamato a fare la predica». Monsignor Crociata ha poi proseguito precisando che «sarebbe oltremodo deplorevole far diventare le omelie occasioni per scagliare accuse e contumelie, rimproveri e giudizi di condanna; ma anche il contrario risulta insulso, quando le nostre parole si riducono a poveri raccatti di generiche esortazioni al buonismo universale». Un rimprovero neppure tanto velato, un’esortazione decisa, che viene condivisa in toto da Vittorio Messori, scrittore e giornalista cattolico: le omelie si trasformano a volte «in un’insalata russa, dove si parla di tutto e quindi di niente». Questione non tanto di volontà, quanto di «mancanza di tecnica». Persino lo stesso Joseph Ratzinger dedicò alle omelie una battuta fulminante’ ricorda Messori’ durante una cena in Veneto, a inizio anni 90: «Per me – disse l’allora cardinale – una conferma della divinità della fede viene dal fatto che sopravvive a qualche milione di omelie ogni domenica». E dall’Aquila, il portavoce della diocesi don Claudio Tracanna plaude all’intervento di monsignor Crociata: «Parole forti, ma necessarie».