Mara Gergolet, Corriere della Sera 30/12/2009, 30 dicembre 2009
L’Europa: in tutti i Paesi passeggeri ai raggi x proteggendo la privacy di Mara Gergolet per il Corriere della Sera - BERLINO – Scanner totali negli aeroporti europei
L’Europa: in tutti i Paesi passeggeri ai raggi x proteggendo la privacy di Mara Gergolet per il Corriere della Sera - BERLINO – Scanner totali negli aeroporti europei. Il primo ad annunciarlo è ilministro dell’Interno olandese Ter Horst, spiegando che nell’aeroporto di Schiphol-Amsterdam, lo stesso dal quale è partito Farouk con 80 grammi di esplosivo PETN nascosto nelle mutande, verranno utilizzati da subito nei viaggi verso gli Stati Uniti. Ma almeno altri due Paesi stanno valutando d’introdurre questi strumenti, che visualizzano l’immagine nuda del corpo umano, al posto dei metal detector. La Gran Bretagna annuncia, attraverso il ministro dell’Interno, Alan Johnson di pensare «a installarli in tutti gli aeroporti del Regno quanto prima», perché «vogliamo essere all’avanguardia di questa tecnologia». E il tedesco Thomas de Mazière, anche egli agli Interni, si è detto «favorevole al loro utilizzo in Germania, nel rispetto dei diritti della persona». Tutti sotto gli scanner? Se da più parti si chiede l’adozione di questi strumenti che – per gli esperti di sicurezza’ avrebbero scoperto la carica esplosiva di Farouk, il loro uso resta problematico. Per motivi di privacy, culturali, di pudore. Ian Dowty, avvocato del gruppo britannico Action on Rights of the Child, dice che far passare i minori attraverso queste macchine viola le leggi britanniche della pornografia infantile: «Così si mostrano i genitali: per quanto riguarda il codice britannico, è illegale e indecente». Infatti, in Gran Bretagna il loro uso su persone al di sotto dei 18 anni non è consentito. C’è poi la questione legale: l’anno scorso, il Parlamento europeo ha votato a grande maggioranza contro il loro utilizzo. Unica deroga, proprio per l’aeroporto di Schiphol, che ne sta adoperando quattro modernissimi (sui 15 a disposizione) per i passeggeri delle rotte caraibiche, quelle battute anche dai corrieri della cocaina. Una soluzione sembra esserci, sostenuta ieri anche dal ministro tedesco de Mazière: un software che riduce l’immagine a figurina, pixelandone i contorni e illuminando solo gli oggetti attaccati alla pelle. «L’anno prossimo in Germania saremo pronti», annuncia. L’escamotage piace anche all’europarlamentare Peter van Dalen, numero 2 della commissione Trasporti, che dice: «Così avremo zero rischi per la privacy», e invita tutti i Paesi dei 27 a dotarsi di scanner. No rischi, forse. Invece, preparatevi a code e costi. Duecentomila euro per scanner, più l’addestramento del personale e la manutenzione (15 mila euro all’anno), destinati ad aumentare le (vostre) tasse aeroportuali. Un reporter investigativo del Daily Beast ha fatto i conti alla sicurezza aeroportuale in America, dove per altro l’utilizzo degli scanner non è regolamentato, frenato da una battaglia sulla privacy: 40 miliardi di dollari spesi dal 2001, 40 scanner acquistati, solo 6 in funzione (tra questi, a Miami e a Las Vegas). Costa troppo mantenerli, senza contare gli ingorghi infernali che creano. Per ironia della sorte, gli americani hanno comprato uno scanner e l’hanno regalato all’aeroporto di Lagos da dov’è partito Farouk. Ma nemmeno quello era acceso.