Alessandro Carlini, Libero 31/12/2009, 31 dicembre 2009
Sondaggio choc tra gli islamici inglesi: uno su tre pronto a uccidere per Allah di Alessandro Carlini per Libero - Ormai non c’è dubbio, Londra è uno degli ”hub” del terrore internazionale, un centro dal quale passano i più pericolosi integralisti del pianeta
Sondaggio choc tra gli islamici inglesi: uno su tre pronto a uccidere per Allah di Alessandro Carlini per Libero - Ormai non c’è dubbio, Londra è uno degli ”hub” del terrore internazionale, un centro dal quale passano i più pericolosi integralisti del pianeta. Umar Faruk Abdulmutallab, il nigeriano di 23 anni autore del fallito attentato al volo Amsterdam-Detroit della Delta Northwest Airlines, era legato a un noto estremista musulmano nel suo periodo passato a Londra dal 2005 al 2008 come studente di ingegneria meccanica al prestigioso University College London (Ucl). Come rivela il ”Times” l’intelligence dell’MI5 ha trovato un legame tra il giovane, figlio di un ricco banchiere ed ex ministro nigeriano, e un sospetto estremista tenuto in quegli anni sotto sorveglianza. La connessione è stata scoperta dopo che i servizi segreti hanno passato al setaccio i suoi rapporti nella capitale. Nei suoi anni trascorsi a Londra, il giovane nigeriano, diventato presidente della Società Islamica dell’Ucl, organizzò anche una serie di cinque giornate di conferenze e seminari sulla ”Guerra al terrore”, che fu però criticata come propaganda anti-occidentale. Tra i relatori annunciati c’erano politici, avvocati dei diritti umani ed ex detenuti di Guantanamo. Le forze della sicurezza e dell’intelligence ritengono che l’immagine che sta emergendo di Abdulmutallab nei suoi anni di studente fanno pensare che proprio nella capitale britannica il giovane nigeriano fu reclutato da Al Qaeda. E proprio nel prestigioso campus dell’Ucl si sarebbe formato il suo integralismo, lì dove le organizzazioni terroristiche cercano nuovi proseliti. Le autorità accademiche, inoltre, non hanno fatto molto per contrastare il fenomeno in questi anni. Per capire il clima che c’è nelle università del Regno basta pensare che, secondo un sondaggio del 2008, quasi un terzo degli studenti di fede musulmana considera lecito «uccidere in difesa della religione sotto attacco». Non solo, gli universitari musulmani sono per due terzi a favore di un’introduzione di elementi di sharia (la legge islamica) nel sistema giuridico britannico. Un terzo vedrebbe di buon occhio la creazione di un unico stato islamico sopranazionale, il cosiddetto ”califfato”. Mentre un 40% pensa che non sia accettabile una ”libera frequentazione” tra uomini e donne di fede musulmana. Abdulmutallab è un ”figlio” di questa generazione, cresciuta nell’odio, nutrita con i sermoni infuocati e i video dei campi di Al Qaeda insieme ai libri. Basta pensare che il terrorista nigeriano è il quarto presidente della Società islamica dell’Ucl a dover affrontare il tribunale per accuse legate al terrorismo. Gli attentati vengono pianificati in quelle realtà, dove dal proselitismo, si arriva fino alla formazione completa di un kamikaze: il punto finale è il viaggio di addestramento in Paesi da ”lista nera”, come lo Yemen. Fra le ipotesi, sta emergendo quella che Abdulmutallab mirava in primo luogo a colpire il Paese che lo aveva ospitato: il Regno Unito. Infatti, lo scorso maggio aveva tentato di rinnovare il suo visto da studente, proprio con le autorità britanniche. Diceva di voler partecipare a un corso improbabile in un college fasullo: ne esistono a decine nel Paese, che fungono da vera e propria porta d’ingresso per gli integralisti. Ma il Regno Unito aveva respinto la sua domanda, salvandosi così, molto probabilmente, da un nuovo attacco terroristico. Resta ora da stabilire se altri sul territorio britannico, in contatto con Abdulmutallab, sono pronti a colpire. Si è parlato di 25 terroristi britannici che si starebbero preparando nello Yemen per colpire altre compagnie aeree occidentali.