Siegmund Ginzberg, Repubblica 31/12/2009, 31 dicembre 2009
Così i disegni raccontano la matematica di Siegmund Ginzberg per Repubblica - Un fumetto che tratta di logica matematica è già assurto al rango di celebrità su internet, fa proliferare siti e blog, ha invaso Youtube, ha persino i suoi bravi gruppi di fan su Facebook e Twitter, e figura tra i dieci migliori libri dell´anno, di tutte le categorie, nelle classifiche internazionali
Così i disegni raccontano la matematica di Siegmund Ginzberg per Repubblica - Un fumetto che tratta di logica matematica è già assurto al rango di celebrità su internet, fa proliferare siti e blog, ha invaso Youtube, ha persino i suoi bravi gruppi di fan su Facebook e Twitter, e figura tra i dieci migliori libri dell´anno, di tutte le categorie, nelle classifiche internazionali. Si intitola Logicomix. Sottotitolo: "Una ricerca epica per la verità". stato pubblicato da Bloomsbury a Londra, Berlino e New York. Gli autori sono due matematici greci, già esperti in contaminazione tra fiction e numeri: Apostolos Doxiadis, che ha alle spalle il giallo Zio Petros e la congettura di Goldbach, e il professore di scienza dei computer all´Università di Berkeley, Christos H. Papadimitriou, che aveva già romanzato Turing. Greco è anche il disegnatore, Alecos Papadatos. Tranquilli: non si tratta di un testo di matematica camuffato a fumetti, si tratta di una vera e propria narrazione, di una "storia" d´avventure a disegni, con tutti i crismi drammatici del fumetto. "Una storia drammatica di follia e ragione, amore e guerra", dice il risvolto di copertina. L´avventura c´è. La ricerca dei fondamenti logici della matematica, che impegnò alcune tra le più grandi menti del secolo scorso, richiama in qualche modo la ricerca del Santo Graal dei romanzi cavallereschi medievali. E c´è la follia. Una delle cose che questo fumetto riesce a rendere meglio di quanto possa fare qualsiasi testo di storia della logica matematica è il conflitto tra le rassicuranti certezze dell´aritmetica, delle limpide dimostrazioni di Euclide, della logica che non ammette contraddizioni e il disordine e la follia del mondo, e di quella parte del mondo che è la mente umana. Il Novecento era partito con la certezza che tutto, almeno in matematica, potesse essere conosciuto e dimostrato. Poi aveva dovuto ricredersi. Gian Carlo Rota, un matematico italiano, che come altri grandi ingegni finì a lavorare in America, era convinto che non poteva essere solo una coincidenza che molti dei più importanti logici del Novecento abbiano avuto a che fare con i manicomi. In effetti buona parte del secolo era stata da neurodeliri. Il personaggio che nel fumetto figura come principale narratore è Bertrand Russell. Che pazzo non era. Fu solo pacifista impenitente, fino alla fine, quasi centenaria, dei suoi giorni. E fu anche uno che "amava le donne", sia pure in modo complicato (si sposò quattro volte). Nella sua autobiografia sostiene che fu la passione per la matematica a salvarlo dal suicidio. Ma aveva uno zio demente, e schizofrenici furono diagnosticati il suo primogenito e la nipote. Non risultano episodi di follia a carico di Alfred North Whitehead, coautore assieme a Russell dei monumentali Principia Mathematica, rigorosi al punto che ben 362 pagine sono dedicate solo a dimostrare perché 1+1 fa 2. Un po´ pazzo doveva essere l´allievo di Russell Ludwig Wittgenstein. Se non altro perché, come ricorda diffusamente il fumetto, si arruolò volontario e pretese con insistenza di essere mandato al fronte nella Prima guerra mondiale. Ricoveri forzati in istituti per malattie mentali subirono Giuseppe Peano ed Ernst Zermelo. Georg Cantor, il padre delle teorie degli insiemi e il grande studioso delle contraddizioni dell´infinito, finì nel 1918 i suoi giorni in manicomio, impegnato in ponderosi studi per dimostrare che l´autore dei drammi di Shakespeare era Francis Bacon e il padre naturale di Gesù era Giuseppe d´Arimatea. L´altro grande della matematica, David Hilbert, era invece un mostro di razionalità: quando al figlio quindicenne Franz diagnosticarono la schizofrenia, lo fece rinchiudere in manicomio, e non volle più vederlo, fino alla sua morte nel 1943. Paranoico era certamente Gottlob Frege, il padre della logica moderna e dei tentativi assiomatizzare l´aritmetica: ce l´aveva a morte con gli ebrei, ma in questa paranoia era in abbondante compagnia. Kurt Gödel era di un rigore logico e matematico assoluto. La sua scoperta più nota è che l´aritmetica non è in grado di dimostrare completamente nemmeno sé stessa. Metteva fine, non alla matematica, ma all´inseguimento frenetico della certezza assoluta. Nel fumetto, il capitolo sull´ "incompletezza" viene introdotto da una vignetta raffigurante Hitler. Gödel sfuggì ai campi di sterminio e andò a lavorare a Princeton con Einstein. Ma alla fine si lasciò morire di fame in un ospedale americano, convinto che lo volessero avvelenare. La morale, affidata nel fumetto a Russell, è che "nemmeno in logica e in matematica possiamo avere una garanzia assoluta di razionalità, figurarsi nelle altre faccende umane". Il calculus ratiocionator, il metodo puramente logico e matematico cui Leibniz pensava si sarebbe potuto un giorno affidare tutte le decisioni, comprese quelle politiche, resta un sogno. Tutti questi personaggi li avevo conosciuti alle lezioni di Ludovico Geymonat, fanatico del razionalismo, e di Corrado Mangione. Alla Statale di Milano. Nel 1969. A due passi da Piazza Fontana. Logicomix si conclude, a sorpresa, su un palcoscenico dove viene rappresentato il finale dell´Orestea di Eschilo. Grecia oblige, ma non solo Grecia, a ripensarci. L´assassino Oreste viene salvato con una riforma giudiziaria a risicata maggioranza e un verdetto affidato alle urne. Su un risultato di parità interviene Atena per far pendere il verdetto verso l´assoluzione. Le Furie che lo perseguitavano in nome dell´antica giustizia vengono rabbonite con sommarie concessioni. La decisione di Atena forse non è molto logica, e nemmeno tanto giusta. Ma salva capra e cavoli. "In che consiste il trucco?". "Nel dare voce all´altra metà".