Angelo Aquaro, Repubblica 31/12/2009, 31 dicembre 2009
Il Gregoriano perde colpi è Symmetry il neo-calendario di Angelo Aquaro per Repubblica - George Eastman, quello della Kodak, l´inventore dei rullini che rivoluzionarono la fotografia e lanciarono il cinema, aveva sviluppato anche l´idea che sembrava mettere tutti d´accordo nella guerra più antica del mondo eppure mai dichiarata: quella dei calendari
Il Gregoriano perde colpi è Symmetry il neo-calendario di Angelo Aquaro per Repubblica - George Eastman, quello della Kodak, l´inventore dei rullini che rivoluzionarono la fotografia e lanciarono il cinema, aveva sviluppato anche l´idea che sembrava mettere tutti d´accordo nella guerra più antica del mondo eppure mai dichiarata: quella dei calendari. Astronomi, papi, maghi, condottieri e matematici si erano scervellati per secoli nel tentativo di far quadrare i conti tra natura e società: come dividere nella maniera più simmetrica e utile possibile quei 365 giorni virgola 2423 che la Terra impiega a girare intorno al sole? Come realizzare, insomma, il calendario perfetto? L´idea non sembri peregrina. A ogni giro di boa dell´anno, sottolinea economicisticamente, ma con un pizzico di ironia, il Wall Street Journal, perdiamo un´altra occasione. Sono 428 anni che continuiamo a contare secondo il calendario messo a punto da Papa Gregorio XIII. C´era voluta infatti l´autorità dell´onnipotente Chiesa per «correggere» quello firmato da un altro grande, nientemeno che Giulio Cesare, che aveva il piccolo difetto di allungare ogni anno di 11 minuti: un errore che moltiplicato per 14 secoli aveva anticipato di troppo l´inizio della primavera e quindi l´avvento della Pasqua. Ma la perfezione, si sa, non è di questo mondo, neppure quando al lavoro si mette chi è autorevolmente autorizzato da quell´Altro. E così anche Santa Romana Chiesa dovette arrendersi all´astronomia e soprattutto alla matematica inserendo ogni quattro anni quel bisestile che allungava i 12 mesi di un giorno, aggiungendone uno a febbraio (il più corto di tutti), e recuperando così quelle sei ore di ritardo accumulate ogni 365 giorni. Complicato? Beh, è quello che pensava George Eastman, che tentò risolvere il problema spalleggiato nientemeno che dalla Lega delle nazioni, l´Onu di allora, 1930. Tredici mesi uguali, nessuna filastrocca da mandare, «di 28 ce n´è uno tutti gli altri ne han 31». Macché, tutti rigorosamente di 28 giorni. Peccato solo che il mitico 4 luglio, festa dell´Indipendenza Usa, avrebbe dovuto ribattezzarsi «17 Sol». Neppure lo smacco patriottico fermò però le fervide menti della Lega che nel 1950 era già diventata Onu. Il World Calendar sembrava un´idea perfetta: un calendario perpetuo, da appendere al muro e non cambiare per l´eternità, tutti mesi da 30 o 31 giorni e niente anni bisestile. Ma anche qui c´era un problemino: un 365esimo giorno appeso alla fine di ogni anno ribattezzato World Day, un giorno in più che si proponeva come un ottavo, inaccettabile intruso. Dio si riposa il settimo giorno, che sia Sabato (per gli ebrei) o Domenica (per i cristiani): octavus non datur. Così le ultime speranze della scienza sono riposte ora in Symmetry454, un nome da Guerre Stellari che cela l´invenzione di Irv Bromberg dell´università di Toronto. Calendario supersimmetrico, ogni mese comincia di lunedì, Natale cade sempre di giovedì. Certo, bisognerà rivedere la lunghezza dei mesi: febbraio, maggio, agosto e novembre promossi con 35 giorni, tutti gli altri degradati a 28.... Che dite? Tanto vale tenerci appeso il vecchio calendario del Papa. E augurarci un altro buonissimo (anche se imperfettissimo) anno.