Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 29 Martedì calendario

I terroristi dei quartieri bene di John Lloyd per Repubblica - La domanda che tutti vorremmo rivolgere a Umar Farouk Abdul Mutallab è la seguente: come è possibile che con la tua giovinezza, la tua intelligenza, la ricchezza di tuo padre, la tua istruzione modello e la tua esposizione al liberalismo occidentale, tu abbia potuto diventare un estremista? un terrorista intenzionato a far saltare in aria alcune centinaia di persone insieme a te nel giorno di Natale? Dietro a questa domanda si cela una semplice constatazione: che un giovanotto con tutti i suoi vantaggi e benefici, quel background, dopo aver vissuto a Londra molti anni prendendo perfino una laurea in ingegneria all´University College, non dovrebbe essere così

I terroristi dei quartieri bene di John Lloyd per Repubblica - La domanda che tutti vorremmo rivolgere a Umar Farouk Abdul Mutallab è la seguente: come è possibile che con la tua giovinezza, la tua intelligenza, la ricchezza di tuo padre, la tua istruzione modello e la tua esposizione al liberalismo occidentale, tu abbia potuto diventare un estremista? un terrorista intenzionato a far saltare in aria alcune centinaia di persone insieme a te nel giorno di Natale? Dietro a questa domanda si cela una semplice constatazione: che un giovanotto con tutti i suoi vantaggi e benefici, quel background, dopo aver vissuto a Londra molti anni prendendo perfino una laurea in ingegneria all´University College, non dovrebbe essere così. Riteniamo insomma che egli dovrebbe essere come la maggior parte di noi, disposto a diventare parte integrante di una società libera e aperta, ad avere idee moderate, a essere prima di ogni altra cosa impaziente di vivere la vita appieno e non di porle fine con quel piccolo olocausto che era intenzionato a portare a termine sui cieli sopra Detroit. Questa constatazione, predominante nelle nostre reazioni al fondamentalismo islamista, è errata. Noi non conosciamo – o forse abbiamo dimenticato – la forza e il fanatismo che un´ideologia può conferire al singolo individuo o a un gruppo. Poiché le generazioni europee che hanno vissuto e subìto di persona gli estremismi del nazismo e dello stalinismo ci stanno a poco a poco lasciando, noi delle generazioni più giovani abbiamo permesso che pareri più liberal offuscassero le nostre opinioni. Nati e cresciuti come siamo in società pacifiche e moderate, non siamo più in stretto contatto con comportamenti e atteggiamenti estremisti. Ma i passeggeri del volo 253 della Northwest Airlines in volo da Amsterdam a Detroit ne hanno fatto l´esperienza, rischiando di morire. L´esempio più vicino a noi in Europa per afferrare quanto potente possa essere un´ideologia è quello dei gruppi marxisti tedeschi e italiani durante gli anni Settanta e Ottanta, quando alcuni di loro divennero terroristi. Benché il loro terrorismo non abbia mai avuto le ambizioni e la portata di quello di Al Qaeda, quei gruppi estremisti diedero effettivamente vita a qualche soggetto invasato dalla cocente convinzione che il sistema capitalista era il male, che la democrazia in stile occidentale fosse insensata, e che per abbattere il sistema fosse necessario uccidere. Quegli uomini e quelle donne soffrivano di quello che potremmo chiamare il complesso di Savonarola, in riferimento alla figura del frate fiorentino che cinque secoli fa avvertì un irrefrenabile impulso a condannare e perseguire a morte tutti coloro che riteneva fossero esempi di una vita diabolica, e che esecravano la contemplazione di Dio o di un´idea. Abdul Mutallab, e coloro che hanno agito, o stanno complottando di agire, nel suo stesso modo, hanno ereditato questo approccio, ma vi hanno aggiunto un´idea più definita del nemico da prendere di mira. Dove un marxista europeo poteva considerare il sistema capitalista democratico un abominio, ma ne era in ogni caso e suo malgrado parte, un giovane musulmano nigeriano ha potuto ritenere che l´imperialismo cristiano/occidentale avesse invaso le terre musulmane. Uno dei pochi dettagli emersi finora su Abdul Mutallab è la testimonianza di un suo anonimo compagno di studi che ha riferito al Sunday Times di Londra che tre anni fa parlando dell´11 settembre egli aveva definito gli attentati «un atto di guerra, perché i soldati americani avevano calpestato il suolo saudita umiliando i Paesi musulmani, e quindi gli attentati erano da considerarsi azioni necessarie». Le motivazioni taglienti fornite da molti islamisti che si sono dati al terrorismo – l´Islam umiliato dall´Occidente – restano potenti. Oltre ad avere un obiettivo, Abdul Mutallab aveva molti esempi ai quali ispirarsi. L´attrazione che il suicidio ha sui giovani, che così inviano il loro messaggio di disperazione o di sfida al mondo, è ben nota, anche se di solito è limitata a piccoli gruppi. Ma un suicidio che al contempo segna un punto per la causa nella quale si crede, e che porta al suicida la ricompensa del paradiso, ha attrattive ancora maggiori. Ciò è tanto più vero se chi decide di diventare attentatore suicida prova disgusto per il mondo che le democrazie occidentali hanno creato, caratterizzato da consumismo, da un onnipresente immaginario sessuale, da una grande facilità nei rapporti sessuali, dalla mancanza di rispetto per la religione. Ancora una volta, l´amico anonimo dell´attentatore ha fornito un indizio di rilievo su Abdul Mutallab, dichiarando al Sunday Times che quando in passato gli è stato chiesto di unirsi a un gruppo diretto in discoteca, il giovane attentatore «ha gentilmente ma fermamente risposto che andare in discoteca è contrario ai precetti dell´Islam». Avremmo dovuto sapere ormai che la ricchezza non è un deterrente all´estremismo: la famiglia di bin Laden era ricca e se Osama avesse seguito la strada tradizionale sarebbe diventata ancora più ricca. Anche il fatto che Abdul Mutallab avesse ricevuto un´ottima istruzione non gli ha impedito di fare ciò che ha fatto: molti seguaci di bin Laden si sono laureati, e fra di loro vi sono ingegneri e medici. Vivere in Occidente, lungi dall´insegnare la moderazione, può spingere un radicale ancor più verso l´estremismo: Said Qutb, lo studioso egiziano che più di chiunque altro è alla testa del terrorismo islamista contemporaneo, ha trascorso lunghi periodi nelle università degli Stati Uniti, dove è stato accolto calorosamente, e dove si è tirato indietro con disgusto da facili comportamenti liberal. Gli uomini come Abdul Mutallab non sono come noi ci aspettiamo che siano perché hanno abbracciato un´ideologia dominante e – per noi ”terrificante, che guida ogni loro azione e ispira le loro stesse vite. Del resto, non è trascorso molto tempo – meno di un secolo – da quando nel cuore stesso dell´Europa nacquero personaggi che si macchiarono di ben peggio rispetto a quello che i terroristi di oggi sono riusciti a fare finora. Il tentativo di Abdul Mutallab di compiere un massacro, sventato grazie all´apprezzabile eroismo del regista olandese Jasper Schuringa e di altri, ci ricorda che il mondo che costoro vorrebbero creare ci riporterebbe a qualcosa che appartiene al nostro passato europeo, e che dilagò in buona parte del continente poco più di settanta anni fa soltanto. Se vogliamo garantirci un futuro, non dobbiamo dimenticarcene.