Gianluigi Nuzzi, Libero 30/12/2009, 30 dicembre 2009
Il fisco indaga sui bilanci di Ryanair di Gianluigi Nuzzi per Libero - Ryanair evade le tasse in Italia e rischia una contestazione fiscale per centinaia di milioni di euro? La domanda è secca, irreverente, quasi brutale
Il fisco indaga sui bilanci di Ryanair di Gianluigi Nuzzi per Libero - Ryanair evade le tasse in Italia e rischia una contestazione fiscale per centinaia di milioni di euro? La domanda è secca, irreverente, quasi brutale. Ma si ripete sulle labbra degli esperti dell’Agenzia delle entrate e degli 007 della Guardia di Finanza. Come risulta a Libero entrambi gli uffici stanno infatti lavorando in parallelo sullo stesso dossier che a breve potrebbe riservare novità esplosive, visto che si basa proprio su questo sconcertante quesito: perché la compagnia irlandese non versa un euro di tasse al nostro Erario? Già, perché? Da un rapido monitoraggio è venuto fuori che compagnie straniere che offrono analoghi servizi low cost come Easyjet sono contribuenti del nostro fisco. Mentre Ryanair no, niente. Non ha sedi di rilievo in Italia, ma solo una modesta rappresentanza, visto che il quartiere generale rimane in Irlanda. E l’ipotesi, che si sta verificando in queste ore, è proprio questa: la compagnia si fa forte delle norme internazionali e non avendo una sede operativa nel nostro Paese non versa nemmeno un cent di tasse. Un discorso inattaccabile. Ma solo in apparenza. Ryanair non sceglie gli aeroporti italiani solo come scalo di arrivo o di partenza. Alla clientela offre un ricco ventaglio di tratte nazionali collegando le dieci città che raggiunge in Italia. Un solo esempio: da Roma si può raggiungere Trapani, Cagliari, Alghero, Venezia e Orio al Serio. Condizione che fa scattare l’obbligo di versare tasse nel nostro paese. MULTE SALATE Una situazione che deve ma che se venisse confermata determinerebbe una maxi contestazione fiscale alla compagnia irlandese per tutti gli anni che ha trasportato milioni di passeggeri (oltre 30 queffi di tutto il gruppo) in Italia dimenticandosi dell’Erario. E le multe potrebbero essere salatissime. C’è poi un altro aspetto che potrebbe ingolosire le altre compagnie ovvero la concorrenza sleale, infatti, se l’ipotesi che viene studiata al comando generale delle Fiamme Gialle è realistica, significa che Ryanair ha proposto biglietti a prezzi Ibori mercato anche evitando il sistema tributario italiano. - La questione tasse cade in un momento delicatissimo per la pi grande compagnia low cost europea nelle strategie messe in campo sul nostro cielo . Solo un mese fa Michael Oieary, il numero uno del colosso, aveva dichiarato che con il prossimo anno e l’inaugurazione di nuove tratte, dalla Puglia e da Bologna, Ryanair supererà Alitalia togliendo alla compagnia lo storico controllo del mercato italiano. «Abbiamo investito 750 milioni di dollari nel vostro paese e i risultati si vedono. I nostri passeggeri crescerarino quest’anno del 22% a 18 milioni e l’anno prossimo sarà quello del sorpasso a Colaninno». Subito dopo sono iniziate le polemiche con l’Enac-, un braccio di ferro su quali documenti d’identità sì possono utilizzare per imbarcarsi. Per protesta contro l’ente dei voli, Ryanair ha annunciato che dal 23 gennaio cancellerà tutte le tratte nazionali. La compagnia non condivide la nonna che prevede di accettare documenti diversi da passaporto o carta d’identità all’imbarco. E così di tutta risoosta sostiene di essere obblfgata a cancellare le rotte perché non si pu pi garantire la sicurezza dei voli . LITE SULLA SICUREZZA Secondo il vettore low cost, «questa disputa è nata solo dopo li tentativo di Enac di interferire illegalmente con le regole di identità sicura di Ryanair: tutti i voli nazionali di Ryanair verranno rìstabiliti non appena questa ordinanza illegale e insicura - sostiene la compagnia aerea - per l’identificazione dei passeggeri sarà rimossa da Enac», Ma l’ente che controlla rotte e cieli non retrocede: «Noi ci siamo limitati a ricordare afferma il presidente Vito Biggio - che questa legge è in vigore in Italia e che qualsiasi operatore europeo presente nel Paese doveva conoscerla prima di modificare i suoi prospetti informativi». ll Tar per ora ha dato ragione a noi, se Ryanair vorrà, impugnerà la sentenza di fronte al Consiglio di Stato tuttavia mi pare che la legge sia molto chiara. Oltretutto mi sembra un pretesto, dai momento che i passeggeri senza carta d’identità e passaporto saranno uno su mille, dire che per questo uno se ne va via dall’Italia mi sembra davvero una sparata propagandistica che probabilmente nasconde altri problemi». Che magari non sia la’ possibile verifica fiscale a impaurire Ryanair?