Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 30 Mercoledì calendario

WASHINGTON’ A 82

anni, Paul Volcker, il grande vecchio della finanza pubblica americana, non è molto ottimista sull’uscita dalla crisi: quale presidente del Consiglio per la ripresa economica rimprovera a Barack Obama, che gli ha affidato il delicato incarico, di non aver regolamentato a sufficienza le banche e i mercati, le cause del crollo finanziario del 2008. Ma l’austero «Tall Paul», Paolo il lungo come è anche chiamato per la sua statura (2 metri e 2 centimetri), deve essere molto ottimista sulla propria vita sentimentale e privata: vedevo dal 1998, con due figli e quattro nipoti, ha infatti deciso di risposarsi. E quanto è inascoltato da Obama, tanto è ascoltato dalla promessa sposa, Anke Dening, sua assistente da un trentennio, una tedesca naturalizzata americana, di oltre vent’anni più giovane di lui. Anke gli ha detto subito di sì.
Soldi e pesca Paul Volcker, 82 anni: Obama l’ha messo a capo del Consiglio per la ripresa economica. Vedovo dal ”98, è appena stato in vacanza in barca ai Caraibi con la promessa sposa, Anke Dening, sua assistente da 30 anni

Da quando Alan Greenspan, che nell’87 gli subentrò al timore della Federal reserve, la Banca Centrale americana, ha perso credibilità nelle rovine di Wall street, Volcker è diventato una specie di oracolo delfico per l’America. E meritatamente. Fu tra i pochi che previdero il crack di un anno emezzo fa, e fu tra i primi a proporre dei rimedi. Onesto e fermamente bipartisan’ sottosegretario al Tesoro di due presidenti repubblicani negli Anni Settanta, venne preposto alla Fed dal democratico Carter nel ’79 – ha guidato non soltanto il Paese ma anche l’Onu nei momenti più difficili. Tra i suoi maggiori exploit: avere sconfitto l’iperinflazione nell’81, quando portò i tassi d’interesse al 20 per cento, e aver guidato nel 2004 la commissione d’inchiesta sullo scandalo «Oil for food» (petrolio in cambio di cibo) che negli anni Novanta macchiò la reputazione delle Nazioni Unite. Anche in quella circostanza Volker non ebbe riguardi per nessuno, rinfacciando persino all’allora segretario generale Kofi Annan – che gli aveva affidato l’inchiesta’ di essere stato negligente.

La dotta, severa immagine pubblica di Tall Paul non corrisponde però a quella privata. Nativo del New Jersey presso New York, conseguite due lauree, una all’Università di Princeton (nel 1949) l’altra alla London School of Economics (1952), Paul Volcker sposò Barbara Bahnson, la prima moglie, nel ’54, e la portò in luna di miele a una serie di partite di pesca in alto mare, la sua passione occulta. Da buon marinaio, ha sempre amato il rum e il sigaro, e si è sempre dimostrato romantico e avventuroso. Ha proposto il matrimonio a Anke Dening il giorno del Thanksgiving, la festa del Ringraziamento, ed è poi andato con lei in Germania a chiederne la mano ai genitori. All’inizio di dicembre, i due si sono recati alle isole Turks e Caicos nei Caraibi per una vacanza in barca. Nessuno ha potuto avvicinarli, entrambi sono gelosi della propria intimità.

Sulla data delle nozze, la coppia mantiene un rigido riserbo. Ma non è escluso che, nonostante i contrasti, Volcker inviti alla cerimonia anche Barack Obama, di cui caldeggiò la elezione a presidente nel 2008.