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 2009  dicembre 29 Martedì calendario

Antonio Ferrigno, 54 anni. Fisico nucleare, originario di di Cava de’ Tirreni (Salerno), da venticinque anni viveva in Olanda dove era capo esaminatore all’Ufficio europeo brevetti dell’Aja e tesoriere «molto apprezzato» sia della comunità italiana di Delft che del Comitato degli italiani residenti all’estero

Antonio Ferrigno, 54 anni. Fisico nucleare, originario di di Cava de’ Tirreni (Salerno), da venticinque anni viveva in Olanda dove era capo esaminatore all’Ufficio europeo brevetti dell’Aja e tesoriere «molto apprezzato» sia della comunità italiana di Delft che del Comitato degli italiani residenti all’estero. «Gentile e riservato, con un cuore d’oro», pieno di vita e di passioni (membro dell’Accademia della cucina, recitava anche in un gruppo teatrale) era molto attivo nel sociale e aiutava gli italiani in difficoltà, specie gli anziani, facendo beneficenza anonima. Di recente aveva vissuto una separazione burrascosa, tra insulti e lanci di piatti, con la moglie, una donna originaria del Suriname che gli aveva dato due figli, un ragazzo di 16 anni e una ragazza di 22, e così viveva solo in un elegante appartamento alle porte dell’Aia. Il pomeriggio di Natale i figli, allarmati perché non riuscivano a parlare al telefono col padre, andarono a casa sua, bussarono alla porta, non ricevendo risposta aprirono con le loro chiavi e lo trovarono cadavere sul pavimento del salotto, in pigiama, le mani legate, in una pozza di sangue. Secondo gli investigatori il delitto potrebbe essere legato alla sfera personale del Ferrigno oppure a quella professionale (aveva appena fatto un’importante scoperta nel capo dei pacemaker). Nella notte di giovedì 24 dicembre, tra le quattro e le cinque e mezza di mattina, in un elegante appartamento nella Burgermeester Elsenlaan a Rijswijk, in Olanda.