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 2009  dicembre 27 Domenica calendario

E’ cinese la supertav: via al treno più veloce del mondo di Antonia Cimini per il Messaggero PECHINO - Il futuro dell’alta velocità da ieri parla cinese

E’ cinese la supertav: via al treno più veloce del mondo di Antonia Cimini per il Messaggero PECHINO - Il futuro dell’alta velocità da ieri parla cinese. Nell’impero di mezzo è appena stato messo in servizio il treno più veloce del mondo, nello stesso momento in cui le linee ferroviarie di mezza Europa sono nella bufera. La nuova linea ferroviaria ad alta velocità collega la città di Wuhan, nella provincia centrale dell’Hubei, con la metropoli meridionale Canton. I 1068 chilometri che le separano sono percorribili da ieri in appena tre ore, un terzo delle 10 ore e mezza che originariamente si impiegava sui treni ordinari. «Il treno è il più veloce in servizio al mondo» ha detto Zhang Shuguang, il direttore della divisione trasporti al Ministero delle Ferrovie cinese, in occasione del viaggio inaugurale di ieri. Con i suoi 350 chilometri orari di velocità media, il nuovo fiore all’occhiello dei trasporti cinesi farà impallidire i concorrenti tradizionali. Xu Fangliang, l’ingegnere a capo del progetto, ha annunciato con orgoglio che il proprio prodotto supera la media di 232 chilometri orari dei treni della Germania, di 243 chilometri orari di quelli del Giappone, e di 277 chilometri all’ora dei treni francesi. Sebbene costruito con tecnologia straniera, il nuovo treno cinese brucia le prestazioni di grandi rivali, quali il giapponese Shinkansen e il treno a levitazione magnetica tedesco Maglev, di cui la città di Shanghai possiede un esemplare dal 2002. La linea ad alta velocità ha battuto anche un altro record: approvato il progetto e iniziati i lavori nel 2005, essi sono stati portati a termine in appena quattro anni. La linea Wuhan-Canton è, infatti, solo il primo troncone di una più ambiziosa linea che collegherà la capitale Pechino con Canton, il più grande centro produttivo del Paese, da realizzarsi nei prossimi anni. L’ammodernamento delle infrastrutture, e in particolare l’estensione della rete ferroviaria, sono uno degli obiettivi di sviluppo della Cina per il nuovo decennio, oltre a essere uno degli strumenti di cui Pechino si serve per spingere l’economia interna. Nei piani la rete ferrovia dovrà passare dagli 86 mila chilometri attuali a 120 mila chilometri, con una buona parte riservata all’alta velocità. Quest’ultimo programma è stato inaugurato alla vigilia delle Olimpiadi dalla linea Pechino-Tianjin, che collega la capitale alla città portuale più grande del nord del paese, a 100 chilometri, in mezz’ora. Lo scorso settembre il governo ha annunciato di voler costruire 42 linee ad alta velocità attraverso il Paese, per un totale di 13 mila chilometri, nell’intento di tenere lontana la crisi economica. Entro il 2020 la rete raggiungerà i 16 mila chilometri, a coprire il 70% delle maggiori città cinesi, secondo il programma del Ministero delle Ferrovie. Di essa farà parte anche la linea Pechino-Shanghai, che permetterà di percorrere i 1500 chilometri che separano le due città in 5 ore, più della metà di ciò che si necessita oggi. Ma sebbene per gli utenti la rivoluzione significherà la fine di viaggi lunghi e spossanti, essa non sarà certamente alla portata di tutti. L’autorità per la pianificazione economica ha fissato il prezzo del biglietto di seconda classe della linea Wuhan-Canton a 490 yuan (circa 49 euro): uno sproposito per i milioni di lavoratori migranti che a Canton, nella fabbrica della Cina, guadagnano in media 1000 yuan al mese (circa 100 euro). E difatti in molti, commentando l’inaugurazione di ieri, hanno dichiarato che «il nuovo treno superveloce finirà con l’essere il mezzo di trasporto per soli ricchi o funzionari di stato».