Luigi Bolognini, Repubblica 27/12/2009, 27 dicembre 2009
Intervista a Gene Gnocchi di Luigi Bolognini per Repubblica - Questa però sa di reazione corporativa: lei discende da una famiglia di ristoratori, non è che si sente punto sul vivo? «Per nulla
Intervista a Gene Gnocchi di Luigi Bolognini per Repubblica - Questa però sa di reazione corporativa: lei discende da una famiglia di ristoratori, non è che si sente punto sul vivo? «Per nulla. Mia mamma si è sempre vergognata di scrivere una carta del giorno. Anche perché tanto chi va da lei sa che fa buoni i tortelli con le erbe, i pisarei, le chicche, e chiede sempre quelle cose lì. Un menù scritto non c´è neanche, fanno tutto le rughe di mia sorella». Scusi? «Ma sì, nel senso che uno si siede, arriva mia sorella e gli recita tutti i piatti. E se il cliente ordina, per dire, lasagne, mia sorella fa una tale smorfia che lui subito cambia e ordina le chicche. Anche questo è un modo per guidare il cliente, migliore che agghindare i menù con giri di parole».