Agostino Paracivini, Repubblica 27/12/2009, 27 dicembre 2009
Dai pugnali agli schiaffi le offese alla sacralità di Agostino Parravicini per Repubblica - L´EPISODIO che ha coinvolto la persona di papa Benedetto XVI la vigilia di Natale non può non farci venire in mente il grave attentato di cui fu vittima papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro il 13 maggio 1981 alle 17
Dai pugnali agli schiaffi le offese alla sacralità di Agostino Parravicini per Repubblica - L´EPISODIO che ha coinvolto la persona di papa Benedetto XVI la vigilia di Natale non può non farci venire in mente il grave attentato di cui fu vittima papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro il 13 maggio 1981 alle 17.22. Ma come dimenticare che una decina di anni prima, nel 1970, durante il viaggio di Paolo VI nelle Filippine uno squilibrato tentò di colpire il Papa con un pugnale? Il colpo fu deviato da monsignor Paul Marcinkus, allora incaricato di organizzare i viaggi pontifici. Per fortuna, non in tutti i periodi della lunga storia del papato si registrano serie di episodi così cruenti. Ma è anche vero che l´incolumità della persona fisica del papa (e più in generale degli uomini di Chiesa) fu, nel Medioevo e nei secoli moderni, un problema importante tanto da porsi al centro del diritto canonico. Chi attentava alla persona di un uomo di Chiesa e tanto più di un papa incorreva automaticamente nella scomunica. Il numero di vescovi medievali assassinati (si pensi ad esempio a Tommaso Becket) è così numeroso da aver indotto alcuni storici ad organizzare qualche anno fa in Germania un convegno di studi. L´incolumità fisica del papa dominò anche l´evoluzione architettonica dei palazzi del papa. Nel Medioevo, il palazzo del Laterano, dove i papi risiedettero per un millennio, era protetto da una serie di edifici rivolti verso la piazza del Laterano ossia verso l´esterno. Ed anche il palazzo fatto erigere da Innocenzo IV (1243-1254) sulla collina del Vaticano era una sorta di fortezza che doveva forse servire a proteggere il papa dall´imperatore Federico II. Non a caso proprio Innocenzo IV dovette fuggire da Roma, città che l´imperatore svevo aveva l´intenzione di assediare. Alcuni anni prima (1241) Federico II non aveva esitato a fare prigionieri due importanti cardinali, catturandoli al largo dell´Isola del Giglio. Tutte le cronache dell´epoca, dall´Islanda alla Sicilia, dalla Spagna alla Polonia si fecero eco di un avvenimento che provocò un immenso scalpore in tutta la cristianità. Chi ancor oggi visita il palazzo dei papi ad Avignone non può non essere impressionato dal carattere difensivo del monumento, che non ha pari nella storia dell´architettura medievale europea. Passeggiando ad Avignone si possono ancor oggi ammirare alcuni palazzi dei cardinali di quel tempo, le cosiddette "livree", che, come quella del cardinale romano Annibaldo da Ceccano, sono veri e propri palazzi-fortezze. Il palazzo del papa doveva essere protetto anche quando si spargeva la notizia della morte del papa. Ancora nel 1227, i cardinali decisero di presentare ad una finestra del palazzo Lateranense il pontefice Onorio III (1216-1227) agonizzante ma ancora vivente per far sì che i romani non venissero a saccheggiare il palazzo del Laterano. Proprio alla fine di quel secolo avvenne il più celebre attentato della storia contro un papa del Medioevo. Gli attentatori erano il romano Sciarra Colonna e il francese Guglielmo di Nogaret. Questi era stato inviato dal re di Francia per catturare Bonifacio VIII e portarlo a Parigi per farlo deporre da un concilio. Sciarra Colonna si era alleato al re Filippo il Bello per vendicarsi della lotta senza tregua che papa Caetani aveva lanciato contro la sua famiglia. Con il concorso di abitanti di Anagni, Sciarra e Nogaret si impadronirono fisicamente del papa ma dovettero liberarlo il terzo giorno. Bonifacio VIII fu portato a Roma scortato dagli Orsini che gli erano rimasti fedeli, ma morì diciassette giorni dopo. La persona del papa fu allora vittima di qualche violenza fisica, ma lo schiaffo che Sciarra Colonna avrebbe profferto al pontefice con il suo guanto di ferro è una leggenda nata in Francia verso il 1330 per scagionare il sovrano francese. L´Attentato di Anagni pose fine al pontificato dell´ultimo vero pontefice medievale, colui che aveva portato al suo culmine il programma della monarchia papale escogitato dalla cosiddetta Riforma gregoriana. Ma anche Gregorio VII (1074-1085) dovette lottare per la sua incolumità. Nel 1077 era riuscito a fare inginocchiare Enrico IV a Canossa. Ma sette anni dopo, nel 1084, il papa sarebbe caduto in mano dell´imperatore se Roberto il Guiscardo, vassallo della Chiesa romana, non fosse giunto in tempo a costringere l´esercito imperiale a ritirarsi da Roma. Gregorio VII dovette comunque fuggire verso Salerno, capitale dei normanni, dove morì il 25 maggio 1085 esclamando: «Ho amato la giustizia e odiato l´iniquità, perciò muoio in esilio». Più di settecento anni dopo un altro papa conobbe l´esilio. Napoleone avendo fatto occupare Roma da parte delle truppe del generale Miollis (2 febbraio 1808) e annessi gli Stati Pontifici (17 maggio 1809), Pio VII reagì il 10 giugno con una scomunica che fece affiggere sulle porte delle basiliche di S. Giovanni in Laterano, di S. Pietro, del palazzo della Cancelleria, a Monte Citorio e all´ingresso di Campo dei Fiori. Gli agenti del governo francese si affrettarono a strappare il breve papale, impedendo che copie manoscritte circolassero in città. Il papa fu fatto prigioniero, rinchiuso nel palazzo vescovile di Savona e poi condotto a Fontainebleau. Soltanto la crisi e la caduta dell´Impero napoleonico posero fine all´esilio del papa che rientrò a Roma il 24 maggio 1814. Ma anche il suo successore, Pio IX, dovette proteggersi da un´eventuale perdita della sua incolumità. L´uccisione, il 15 novembre 1848, di Pellegrino Rossi al quale era stato dato l´incarico di ristabilire l´ordine a Roma, indusse il papa a fuggire a Gaeta il 24 novembre. Soltanto il 12 aprile 1850, le truppe francesi comandate dal generale Oudinot permisero al papa di fare ritorno a Roma. Da allora al pontificato di Paolo VI l´incolumità dei papi non fu più in pericolo. Ma secondo il racconto fatto dal generale Wolff, Hitler, ispirandosi a Napoleone, avrebbe progettato di far catturare Pio XII. Sin dal Medioevo chi attentava al papa incorreva nella scomunica Quei palazzi-fortezza per evitare pericoli