S. Fi., Mar. Man, Il Sole-24 Ore 23/12/2009;, 23 dicembre 2009
IL REBUS DEGLI ACCANTONAMENTI NEI CONTI DEL GRUPPO BERLUSCONI
Il risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti da parte della Fininvest di Silvio Berlusconi per il Lodo Mondadori resta congelato almeno fino all’esito del processo d’appello con una fideiussione bancaria da 806 milioni di euro. Con l’accordo messo a verbale ieri dai giudici della seconda Corte d’Appello civile, Cir si è in pratica impegnata a non chiedere l’esecuzione del provvedimento disposto dal giudice Mesiano fino alla sentenza d’appello. Mentre Fininvest, dal canto suo,ha rinunciato all’istanza di sospensione. L’iter prevede ora che Cir ha tempo fino al prossimo 3 febbraio per costituirsi nell’Appello, mentre l’udienza nel merito è stata fissata per il prossimo 23 febbraio. L’attesa è comunque che si tratti di un «processo breve», a sentenza già per l’inizio del 2011,se non già per la fine 2010. Dunque tutto rinviato di un anno? Se nei fatti è così, nei bilanci della Fininvest è un capitolo che resterà aperto per qualche mese. Già perché finora il gruppo che fa capo al presidente del Consiglio non ha mai dato voce nei prospetti contabili al Lodo Mondadori tra le righe del conto economico. Il danno, ovviamente, non era quantificabile, né tantomeno si poteva stimare il rischio della Fininvest in merito alla vicenda. Quindi nessun accantonamento è stato mai fatto. A questo punto della storia, però, ci sono due nuovi eventi che potrebbero portare i manager Fininvest, i revisori e il collegio sindacale a valutare se la prassi contabile seguita fino ad oggi sia opportuna anche per il bilancio 2009. I due nuovi eventi sono, appunto, la sentenza di primo grado che obbliga la Fininvest a risarcire per 750 milioni Cir quantificando per la prima volta in dieci anni il danno; e l’esistenza di una fideiussione di 806 milioni da parte delle banche. Si potranno ignorare completamente questi due passaggi?
Una scuola di pensiero tra gli esperti in contabilità ritiene che probabilmente il Lodo Mondadori per la prima volta dal 1991, anno a cui risale il passaggio della casa editrice da De Benedetti al Cavaliere al termine di una lunga contesa, potrebbe avere evidenza nel bilancio della Fininvest. Quantomeno nei conti d’ordine della holding di via Paleocapa. Tuttavia – si osserva – l’esistenza di perizie tecniche, che peraltro sono già state fatte, in grado di smontare l’impianto con cui si è arrivati alla determinazione del risarcimento monstre potrebbero dare man forte alla Fininvest per non fare nemmeno quest’anno accantonamenti che vadano ad impattare sugli utili della holding e, di riflesso, sulla distribuzione di dividendi alla famiglia. Questa pare la linea che via Paleocapa vorrebbe seguire: ma bisognerà aspettare il parere dei consulenti che Fininvest ha messo in campo. Se dovessero consigliare degli accantonamenti la holding dovrà tenerne conto. Il tema, dunque, è caldo, sebbene non immediato. Anche perché mettere a bilancio anche soltanto un terzo del maxi-risarcimento (circa 250 milioni), rischierebbe di impattare in modo significativo sul risultato della holding.