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 2009  dicembre 28 Lunedì calendario

TOP MODEL IN RIVOLTA CONTRO LA SCARPA KILLER "TACCHI TROPPO ALTI RISCHIAMO LE CAVIGLIE"

Importabili, pericolose, oltraggiose. Finalmente qualcuna che si ribella. Non una sola modella ma ben tre che dicono no, si rifiutano, fanno dietrofront e quelle scarpe non se le mettono. "Scarpe" poi è una parola che definisce a stento le calzature denominate Armadillo scaturite dalla creatività del più trasgressivo degli stilisti britannici, Alexander McQueen. Per la serie uomini che odiano le donne. Scarpe? Forse sarebbe più esatto parlare di strumento erotico e/o di tortura, piedistallo, basamento mobile, o di sculture da piede, già fotografate indosso a Lady Gaga: secondo alcuni "un´opera d´arte", secondo altri "le scarpe più brutte dell´universo". Le Armadillo, decolté da fumetto dall´inconfondibile linea camusa somigliante più alla chela di un´aragosta, sfiorano i trenta centimetri d´altezza, una quota che garantisce cadute, storte e infortuni anche all´indossatrice più accorta.
Le ammutinate del tacco estremo, tacchi davvero mostruosi se non offensivi per la dignità e l´incolumità della donna, sono tre top model di un certo nome: le russe Natasha Poly e Sasha Pivovarova, e l´australiana Abbey Lee Kershaw, non nuova alle angherie di McQueen visto che durante una recente sfilata è stramazzata a terra svenuta a causa di un corsetto troppo stretto che le aveva letteralmente tolto il fiato.
Lo sciopero anti zeppa risale alla sfilata dello scorso ottobre, ma se ne è avuta notizia solo in questi giorni, dal blog di moda Frockwriter tenuto da Patty Huntington, in cui si narra che le tre modelle avevano stretto il loro patto anti tacco killer già all´inizio dell´anno, reclamando garanzie per la loro incolumità e definendo le Armadillo «praticamente immettibili», visto che sono alte ben sette centimetri e mezzo più delle celebri scarpe di Vivienne Westwood modello Super Elevated che videro miseramente ruzzolare a terra Naomi Campbell nell´ormai lontano 1994. Quelle di Naomi vantavano una zeppa di ventuno centimetri.
Il boicottaggio del tacco assassino viene accolto con plauso, come un gesto liberatorio e assertivo. «Finora avevo sentito solo di qualche caso isolato, ma è la prima volta che tre top model conosciute stringono un patto e si mettono d´accordo per protestare contro una cosa del genere - osserva la Huntington - Direi che è molto interessante, perché ci sono già stati tentativi di creare sindacati di modelle e questo è il segnale che queste ragazze stanno prendendo coscienza dei rischi legati alla loro salute e alla loro sicurezza». Concorda Ellie Levenson, autrice della Naughty Girl´s Guide to Feminism: «Penso che il loro rifiuto si ricolleghi al femminismo, nel senso che il femminismo consente di avere finalmente il coraggio di dire no a abiti eccessivi e pericolosi».