Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 24 Giovedì calendario

Ecco la «culla» dei nuovi pianeti Scovata da Hubble al largo di Orione di Giovanni Caprara per il Corriere della Sera - MILANO - C’ è un angolo dell’ universo noto come Nebulosa di Orione dove gli astronomi, quando guardano, è come se gettassero l’ occhio contemporaneamente nell’ inferno e nel paradiso

Ecco la «culla» dei nuovi pianeti Scovata da Hubble al largo di Orione di Giovanni Caprara per il Corriere della Sera - MILANO - C’ è un angolo dell’ universo noto come Nebulosa di Orione dove gli astronomi, quando guardano, è come se gettassero l’ occhio contemporaneamente nell’ inferno e nel paradiso. Eppure questa immensa nube di gas e polveri estesa per 24 anni luce è anche una gigantesca culla dove nascono in continuazione nuovi pianeti. Lo dimostra ancora una volta il telescopio spaziale Hubble in un’ immagine che la Nasa ha diffuso come la «Foto del giorno» nella quale si osservano forme diverse di materiale che si sta addensando. Sono stelle in formazione attorno alle quali ci sono anche dei dischi protoplanetari, come li chiamano gli scienziati, cioè dei coaguli polverosi da cui dovrebbero scaturire corpi più o meno solidi sino a costituire dei sistemi solari analoghi a quello in cui noi abitiamo. La nebulosa di Orione è la formazione astrale probabilmente più ammirata del cielo proprio per la ricchezza delle forme e dei colori offerta allo spettatore nelle quali la fantasia può volare. In questo è favorita dal fatto di essere visibile (sia pure con un po’ di fatica) anche ad occhio nudo scrutando nella costellazione che porta lo stesso nome tra le cui stelle è incastonata a 1500 anni luce dalla Terra. E’ straordinaria la varietà dei disegni mostrata dai materiali nei pressi dell’ astro-madre a causa delle forze a cui sono soggetti e dove la gravità gioca stranissimi scherzi. Ci sono archi, addensamenti strisciati, tracce di spirali, insomma una geometria che affascina e dalla quale in futuro potrebbe scaturire dei gemelli della Terra. Nella immensa nube studiata per la prima volta nel 1610 da Nicolas-Claude Fabri de Peiresc (ma qualche traccia ci è giunta anche dai Maya) sono state censite almeno settecento stelle nei vari stadi della loro evoluzione. In quattro secoli la nebulosa è diventata teatro di osservazione degli astronomi più celebri: da Christiaan Huygens a Charles Messier che la classificava nel suo catalogo degli oggetti celesti del 1774 con la sigla M42 perché la collocava al 42mo posto. Altri hanno indagato rivelando via via numerosi aspetti ma quando dal 1993 il telescopio Hubble è entrato in azione è una successione di sorprese e di dettagli prima nemmeno immaginabili. E’ stato così che l’ osservatorio orbitale è riuscito a scovare attorno agli astri almeno 150 sistemi solari nelle loro prime fasi della nascita. Tra i protagonisti internazionali di questi risultati c’ è pure Francesco Palla dell’ Istituto nazionale di astrofisica. Proprio la scoperta dell’ elevato numero in una zona comunque limitata del cosmo ha dimostrato come la creazione di altre Terre non sia un’ eccezione ma un fatto assolutamente comune e frequente. Intorno ai nuovi corpi l’ ambiente è comunque infernale anche se si mostra come un paradiso di colori. Gas e polveri a seconda del luogo possono sfrecciare a velocità incredibili superiori ai 100 chilometri al secondo. Le temperature salgono fino 10 mila gradi nelle zone centrali mentre ai confini precipitano quasi verso il nulla. E i fiumi di radiazione ultravioletta sono talvolta tanto impetuosi - dicono gli astronomi - da essere persino in grado di uccidere e distruggere sul nascere i nuovi corpi planetari. Ma questa è la natura del cosmo dove bellezza e violenza si fondono per stupirci. Giovanni Caprara gcaprara@corriere.it RIPRODUZIONE RISERVATA Ricerche Hubble Hubble è un telescopio della Nasa: il più grande a ruotare intorno alla terra, dal 1990. Le sue informazioni hanno cambiato l’ astronomia Nella nebulosa Hubble ha permesso di definire l’ età dell’ universo: 13,7 miliardi di anni. E adesso, nella nebulosa di Orione (una nube di polveri e gas a 1500 anni luce dalla terra) Hubble vede nascere le stelle