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 2009  dicembre 28 Lunedì calendario

Il kamikaze reclutato al college per la jihad di Cristina Nadotti - LONDRA - Non è di consolazione per il Regno Unito aver saputo che a Umar Farouk Abdul Mutallab, l´attentatore di Detroit, le autorità britanniche avevano negato un visto di ingresso sei mesi fa

Il kamikaze reclutato al college per la jihad di Cristina Nadotti - LONDRA - Non è di consolazione per il Regno Unito aver saputo che a Umar Farouk Abdul Mutallab, l´attentatore di Detroit, le autorità britanniche avevano negato un visto di ingresso sei mesi fa. Mano a mano che il ritratto del giovane nigeriano si delinea meglio, è sempre più plausibile l´ipotesi che il suo fondamentalismo si sia rafforzato durante gli anni londinesi, dal giugno 2005 al settembre 2008, quando frequentava l´University College of London. Londra, per dirla con l´esperto di terrorismo Anthony Glees, si conferma «il centro europeo di Al Qaeda», una capitale capace di concentrare almeno 2mila militanti salafiti abili nel reclutare nuove leve non soltanto tra le frange emarginate ed esasperate degli immigrati. Umar Farouk Abdul Mutallab non è infatti né povero, né emarginato, sebbene un compagno del corso di ingegneria meccanica dell´Ucl, intervistato dall´Independent, lo abbia definito «uno che usciva poco, non aveva ragazze e studiava il minimo indispensabile». Ieri Scotland Yard ha continuato a perquisire il costoso appartamento del West End dove l´attentatore ha abitato dal 2005 al 2008, ma non ha trovato indizi per capire le sue frequentazioni. Tuttavia proprio a Londra, è la pista seguita dagli inquirenti, che il giovane nigeriano deve aver incontrato qualcuno che ha rafforzato le sue convinzioni e lo ha convito ad arruolarsi per la jihad. E dire che proprio la capitale europea era stata scelta dal padre, banchiere ed ex ministro dell´economia insignito anche dell´Ordine al Merito della Repubblica italiana, per completare l´istruzione del figlio. Umar aveva infatti altri programmi dopo la scuola superiore britannica in Togo e avrebbe preferito frequentare una università musulmana. Ma il padre deve aver percepito che il figlio era a rischio e si è imputato per non mandarlo in una di quelle istituzioni che cercano di contrastare la concorrenza europea pubblicizzandosi come atenei nei quali «i giovani sono protetti dalla perversione morale dell´Europa e dell´America». «E sempre stato un ragazzo molto religioso - dice ora la famiglia - educato e studioso, ma non avremmo mai immaginato che sarebbe arrivato a fare un gesto simile». Non si sa se a Londra il giovane frequentasse una moschea in particolare, ma la sua vita non è stata certo quella di un sospetto, poiché nel 2008 ottenne anche un visto multiplo per gli Stati Uniti, che sarebbe scaduto nel giugno 2010, grazie al quale fece anche un viaggio a Huston. Dopo Londra, Umar Farouk andò a frequentare un corso a Dubai, ma lo scorso agosto, a quanto ha riferito il padre, chiese di andare nello Yemen per approfondire gli studi in un ambito non definito. La famiglia gli rifiutò il sostegno economico e la reazione di Umar Farouk fu una lettera con cui annunciava che avrebbe interrotto ogni contatto. A questo punto il padre decise di rivolgersi all´ambasciata statunitense di Abuja per denunciare la sparizione del figlio. Un gesto così estremo lascia pensare che il banchiere avesse più di un sospetto sulle attività del giovane. Soltanto ieri, però, secondo quanto riferito dalle autorità nigeriane, si è mosso qualcosa e una delle case di proprietà della famiglia in Nigeria è stata perquisita per trovare altri indizi su possibili collegamenti dell´attentatore con organizzazioni terroristiche. Nello stesso periodo in cui Abdul Mutallab voleva andare nello Yemen aveva chiesto anche di rientrare nel Regno Unito, ma le autorità britanniche non glielo avevano permesso soltanto perché nella sua richiesta di visto aveva indicato di frequentare un corso in un college inesistente. Sulle responsabilità dei servizi segreti britannici ieri c´è stata polemica, i commentatori e gli analisti del terrorismo si sono chiesti come è possibile che nessuna delle persone venute in contatto con il giovane all´università abbia avuto sentore dei suoi propositi e, ancora una volta, perché nonostante la collaborazione tra le sezioni antiterrorismo internazionali la segnalazione del banchiere nigeriano sia rimasta lettera morta.