Cristina Nadotti, Repubblica 28/12/2009, 28 dicembre 2009
Van Gogh, giallo scelato. "Si tagliò l’orecchio per far dispetto al fratello" di Cristina Nadotti per Repubblica - LONDRA - La risposta era in una lettera sotto gli occhi di tutti, ma soltanto ora un esperto di Van Gogh vi ha saputo leggere la chiave per spiegare il gesto estremo con cui il pittore si tagliò un orecchio
Van Gogh, giallo scelato. "Si tagliò l’orecchio per far dispetto al fratello" di Cristina Nadotti per Repubblica - LONDRA - La risposta era in una lettera sotto gli occhi di tutti, ma soltanto ora un esperto di Van Gogh vi ha saputo leggere la chiave per spiegare il gesto estremo con cui il pittore si tagliò un orecchio. Martin Bailey, curatore di due mostre sul genio olandese e autore di un libro sulla vita dell´artista, ha individuato in una lettera riprodotta da Van Gogh nel quadro «Natura morta: tavolo con cipolle», dipinto nel gennaio 1889, la motivazione per l´automutilazione. Secondo il critico, le condizioni psichiche già precarie di Van Gogh furono ulteriormente scosse dalla notizia che il fratello Theo, commerciante d´arte e di fatto unico sostentamento del pittore, era prossimo alle nozze. Il pittore fu informato del matrimonio imminente proprio con una lettera, riprodotta in modo fedele nel quadro del 1889 dipinto pochi giorni dopo il taglio dell´orecchio. Nel dipinto, il genio olandese riproduce timbri postali e indirizzi della lettera che riconducono al domicilio parigino di Theo e alla data del dicembre 1888. Van Gogh si tagliò l´orecchio pochi giorni prima di Natale e in alcune lettere che Theo scrisse ad altri membri della famiglia si apprende che diede notizia del suo matrimonio al fratello proprio con una lettera spedita da Parigi alcuni giorni prima dell´incidente. Il motivo dell´automutilazione di Van Gogh è una delle querelle che appassionano gli esperti d´arte, insieme allo stato mentale del pittore, talvolta attribuito al piombo contenuto nei colori che usava. Tra le ipotesi per il gesto folle quella recente dei ricercatori dell´Università di Amburgo, per i quali fu Gauguin, il pittore francese con cui nel 1888 Van Gogh divise una casa ad Arles, a tagliare l´orecchio all´amico nel corso di un litigio scatenato per una prostituta. Per altri studiosi fu invece la fine dell´amicizia con l´artista francese a rompere il già fragile equilibrio psicologico di Van Gogh, benché alcuni ricercatori abbiano argomentato che fosse stato lo stesso Gauguin a inventare questa versione. La nuova ipotesi di Bailey, pubblicata su The Art Newspaper, viene comunque a fagiolo per Londra, dove a gennaio si aprirà alla Royal Academy una mostra su Van Gogh e le sue lettere. Per accreditare la sua ipotesi Bailey ha passato al setaccio le lettere di Theo Van Gogh alla madre e alla fidanzata, nelle quali parla del suo fidanzamento e del modo in cui il fratello aveva reagito alla notizia. «Quando gli ho parlato di te - scrive Theo alla promessa sposa Johanna Bonger dopo essere tornato da Arles per accudire Vincent ferito - mi ha detto che il matrimonio non dovrebbe essere l´obiettivo principe nella vita». Per Vincent, argomenta il critico inglese, sapere di non essere più l´unica preoccupazione del fratello fu uno shock e non fu un caso che tagliandosi l´orecchio costrinse Theo a un viaggio precipitoso da Parigi ad Arles per assisterlo. Pochi giorni dopo l´incidente, è la conclusione di Bailey, Vincent mise in un quadro la lettera che lo aveva tanto sconvolto, riproducendo con precisione ogni dettaglio. Ma il fatto che il fratello fosse accorso al suo capezzale non bastò a rassicurarlo: 19 mesi dopo, il 27 luglio 1890, Vincent Van Gogh si sparò al petto e morì dopo due giorni di agonia.