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 2009  dicembre 28 Lunedì calendario

Stefania e Bobo, l’eterna lite all’ombra del padre di Andrea Garibaldi per il Corriere della Sera - ROMA’ Il bisticcio, il battibecco, la controversia tra Stefania Craxi e Bobo Craxi è argomento stucchevole, come ogni cosa che duri per troppo tempo, troppo uguale

Stefania e Bobo, l’eterna lite all’ombra del padre di Andrea Garibaldi per il Corriere della Sera - ROMA’ Il bisticcio, il battibecco, la controversia tra Stefania Craxi e Bobo Craxi è argomento stucchevole, come ogni cosa che duri per troppo tempo, troppo uguale. Un po’ D’Alema contro Veltroni, Berlusconi e Di Pietro, Boldi-De Sica. Stavolta, però, c’è di mezzo un tentato omicidio. «Una volta mia sorella tentò di uccidermi in culla», ha rivelato Bobo in una lunga intervista a Libero. Da Sri Lanka, dove si trova in vacanza, Stefania rifiuta di giustificarsi davanti all’atto di accusa. Bobo invece precisa che «si trattava solo di una battuta». Deve essere vero, dato che, quando lui stava in culla, Stefania aveva 4 anni. Solo che fratello e sorella continuano a far dispute, e fra venti giorni scatta il decennale della scomparsa di Craxi ad Hammamet, dove il leader socialista si autoesiliò, inseguito da Tangentopoli. Bobo si dice sicuro che il presidente Napolitano invierà un messaggio al Senato il 19 gennaio, per la commemorazione ufficiale. L’entourage di Stefania fa sapere che il presidente della Repubblica dovrebbe ricevere i vertici della Fondazione Craxi, cioè il presidente Stefania Craxi, al Quirinale. «Non so se sia vero – dice Bobo ”. L’unica cosa che mi preme, ora, è non mettere in imbarazzo il Presidente». Bobo sostiene che dalla Fondazione lui è stato emarginato, «cacciato». Bobo accusa la sorella di non aver voluto «una gestione condivisa della figura di mio padre». Poi, ricorda che Stefania ha rotto «un patto morale»: Bobo, l’uomo di casa, avrebbe fatto politica, Stefania avrebbe curato la memoria. Dall’Estremo Oriente, Stefania fa sapere «che non c’era alcun patto morale». E fa sapere: «Rapporti con mio fratello non ne ho. Ma non voglio creare contrapposizioni. Ognuno a casa sua fa quello che vuole». Insomma: Bobo insiste con questa bega familiare, io lavoro. «E voglio solo celebrare i dieci anni dalla morte di mio padre». Così, per una volta la grintosa Stefania fa la figura della "buona" e il gentile Bobo fa la parte di chi non molla il punto, "cattivo". C’è una foto, tenera, primi anni 2000: Stefania e Bobo abbracciati, congresso del Nuovo Psi, lei appoggia la testa sulla spalla di lui. A separarli sono stati i caratteri, più che gli episodi. Sempre riguardo a tanti anni fa’ i due ragazzi nascono nei ”60’ c’è la questione di chi fosse più il "cocco" di papà. Secondo Bobo, Bettino aveva «più complicità» con lui. Secondo Stefania, era lei ad aver ereditato il «carattere forte». Nella sua, precedente, intervista a Libero, lei ricorda che seguiva «con tigna» Bettino presidente del Consiglio e riusciva a infilarsi negli incontri con Gorbaciov, Reagan, Rockfeller. Bobo rammenta con nostalgia una partita del Milan vista assieme al papà e poi due uova al tegamino nella cucina di casa... Nella diaspora socialista lei finì a destra, lui a sinistra. «Mio padre – disse Stefania – ci ha insegnato a riconoscere i nostri avversari: post-comunisti, cattolici integralisti, grande finanza e grandi giornali e stanno tutti a sinistra » . Replicò Bobo: «Nel centrodestra ci sono gli avversari più feroci di generazioni di socialisti: fascisti, post-fascisti, leghisti». Stefania, quando può, rammenta al fratello che fu eletto deputato nel Polo della Libertà (FI più An), anno 2001. A metà gennaio si troveranno ad Hammamet per i dieci anni dalla fine di Bettino (lui, vivente, non aveva mai permesso litigi e baruffe fra i figli). Magari non si parleranno ma staranno l’uno al fianco dell’altra (o viceversa), come è già capitato, laggiù.