Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 26 Sabato calendario

PARTIZIONE

Periodo napoleonico [vol. IV, pag. 505]

Il 9 dicembre 1798 l’occupazione militare francese del Piemonte costrinse Carlo Emanuele IV a cedere anche gli ultimi Stati di terraferma, dopo aver perduto nel 1792 il ducato di Savoia e la contea di Nizza.
Il comandante in capo dell’armata d’Italia gen. Joubert costituì in Torino un governo provvisorio 10 dicembre), mentre l’ambasciatore francese Eymar assunse funzioni di commissario civile del direttorio in Piemonte.
Il 2 aprile 1799 il direttorio soppresse il governo provvisorio piemontese, che aveva continuato a servirsi della struttura burocratica dell’antico regime, e ad esso sostituì un commissario, Musset, che il giorno stesso del suo insediamento suddivise il Piemonte in quattro dipartimenti (Eridano, Sesia, Stura, Tanaro) allo scopo di prepararne l’unione alla Francia.
Sotto l’incalzare degli avvenimenti bellici il direttorio sostituì ancora Musset con una amministrazione generale del Piemonte (3 maggio) composta di quattro membri, uno per dipartimento, che ebbe sede in Pinerolo fino al 28 maggio, donde si trasferì a Brianeon e poi a Grenoble, ove lasciò i propri archivi.
Seguì la breve restaurazione austro-russa (26 maggio 1799-16 giugno 1800), durante la quale si tentò di far rivivere l’antica struttura istituzionale sabauda.
Dopo la battaglia di Marengo, nel Piemonte riconquistato dai francesi, furono costituite (23 giugno 1800) una commissione di governo, con potere esecutivo, ed una consulta, con potere legislativo. In seno alla commissione di governo il 4 ottobre 1800 fu costituita una commissione esecutiva ristretta composta di tre persone.
Divenuto il Piemonte 27 divisione militare (19 aprile 1801), la commissione di governo fu abolita e Jourdan venne posto a capo di una nuova amministrazione generale del Piemonte.
Con decreto 26 apr. 1801 l’antico territorio sabaudo al di qua delle Alpi fu diviso in sei dipartimenti (Eridano, Stura, Marengo, Tanaro, Dora, Sesia) e tra il settembre e il dicembre 1801 il commissario Jourde provvide a riorganizzare il sistema giudiziario introducendo in Piemonte le medesime istituzioni esistenti in Francia. Infine il senato-consulto organico proclamato dal primo console Bonaparte l’11 sett. 1802 riunì i sei dipartimenti piemontesi al territorio della Repubblica francese. Nove giorni dopo, un decreto del gen. Jourdan dava al dipartimento dell’Eridano il nuovo nome di dipartimento del Po.
Equiparato quasi completamente alla Francia metropolitana, il Piemonte fece capo quindi al governo di Parigi tramite l’ufficio dell’amministrazione generale della 27 divisione (Jourdan, poi Menou dal marzo 1803) e del governatore generale (il principe Camillo Borghese dall’aprile 1808), ma soprattutto tramite i prefetti e i sottoprefetti, rispettivamente a capo dell’amministrazione in ogni dipartimento ed in ogni arrondissement.
Al prefetto, rappresentante locale di tutti i ministeri, spettavano vasti poteri di sorveglianza anche nei campi in cui erano ammessi rapporti diretti tra i ministeri competenti e uffici periferici, quali i commissariati di polizia e gli istituti di istruzione.
L’ordinamento giudiziario prevedeva giudici di pace e di conciliazione, tribunali civili e penali di prima istanza nei principali arrondissements e un tribunale d’appello in Torino, mentre l’ultimo grado d’appello era demandato in Parigi alla corte di cassazione. Presso ogni tribunale fungeva da pubblico ministero un commissario del governo poi chiamato procuratore imperiale. I tribunali di commercio, eletti dagli stessi commercianti, giudicavano sulle controversie di categoria. Ad un livello più alto dei tribunali di prima istanza - cioè per la repressione dei "crimini" che comportavano una pena afflittiva o infamante - funzionarono per molti anni organi formati da giudici civili e militari: i tribunali criminali speciali, poi corti di giustizia criminale speciale. Le commissioni militari, organi composti solo da ufficiali, giudicavano speciali delitti. L’organizzazione scolastica era rigidamente gerarchizzata, ogni scuola controllando quella di grado inferiore: dall’Università di Torino, subordinata al gran maestro dell’università imperiale, ai licei, dalle scuole secondarie a quelle primarie.

Molta documentazione relativa al periodo francese è frammista ai fondi descritti in I Antichi regimi e in I Restaurazione.

BIBL.: N. BIANCHI, Storia della monarchia piemontese dal 1773 al 1861, II-III, Torino. 1878-1879; C. DIONISOTTI, Storia della magistratura... cit.; B. PERCONI, Fonti per la storia d’Italia dal 1789 al 1815 nell’Archivio Nazionale di Parigi, Roma 1936; J. GODECHOT, Les institutions de la France sous la Révolution et l’Empire, Paris 1968; G. VACCARINO, Il Piemonte nel quadro dell’età repubblicana e napoleonica, in Atti del convegno sul tema: Napoleone e l’Italia (Roma, 8-13 ott. 1969), I, Roma 1973, pp. 279-308, ora in G. VACCARINO, I giacobini piemontesi (1794-1814), ivi 1989, pp. 3-34; M. CARASSI, Cenno sui principali mutamenti istituzionali in Piemonte nell’età giacobina e napoleonica, in Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna (1773-1861), Torino 1980, pp. 182-187; D. CARUTTI, Storia della Corte di Savoia durante la Rivoluzione e l’Impero .francese, Torino 1982, voll. 2; M. CARASSI, Ideali di libertà e realtà amministrativa nel Piemonte giacobino e napoleonico, in Grundrechte in 19. Jahrhundert, Rechtshistorische Reihe, band 19 (1982), pp. 121-130; ID., Archives et administration en Piémont à l’époque révolutionnaire et napoléonienne: un rapport dificile La Gazette des Archives, Paris, 1989, pp. 281 289; ID., Les rapports entre le gouvernement central et les autorités locales dans l’expérience politico-administrative du premier Gouvernement républicain piémontais (1789-99), in Bibliothèque de l’Archivum Augustanum, Aosta 1989, pp. 92-104; ID Metamorfosi delle forme di governo nel Piemonte repubblicano, in Dal trono all’albero della libertà, trasformazioni e continuità istituzionali nei territori del regno di Sardegna dall’antico regime all’età rivoluzionaria. Atti del convegno (Torino 1989), I, Roma 1991, pp.
109-143; Fonti dell’Archivio nazionale di Parigi per la storia istituzionale del Piemonte 1789-1814, a cura di I. MASSABO’ RICCI e M. CARASSI, Torino 1990.