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 2009  dicembre 23 Mercoledì calendario

Via libera alla Finanziaria 2010 - Senza la fiducia, l’anno si è chiuso meglio di com’era iniziato

Via libera alla Finanziaria 2010 - Senza la fiducia, l’anno si è chiuso meglio di com’era iniziato. Con queste parole il presidente del Senato, Renato Schifani, ha congedato la legge Finanziaria per il 2010 che ieri è stata approvata definitivamente da Palazzo Madama. La decisione di non procedere con il voto di fiducia era nell’aria e l’opposizione in mattinata aveva deciso di ridurre a una decina gli emendamenti. Nella maggioranza poi c’era tutta l’intenzione di evitare il pasticcio della Camera, quanto mai inopportuno in una fase come questa in cui a destra e a sinistra si cerca di avviare il dialogo per discutere di riforme costituzionali. Passando ai numeri, in termini di indebitamento netto l’ammontare della manovra è di 11,139 miliardi di euro per il 2010; 9,474 miliardi per il 2011; 14,879 miliardi per il 2012. Per quanto riguarda le coperture, con il gettito dello scudo fiscale sono stati raccolti 3,7 miliardi, mentre altri 3,1 miliardi derivano dal tfr inoptato conferito dall’Inps al Tesoro. Il resto è stato intercettato dai fondi per le aree sotto utilizzate e le rimodulazioni di spesa. Stanziamenti per Salute e Servizio sanitario. La manovra contiene anche il patto per la salute 2010-2012, che recepisce l’intesa raggiunta in conferenza Stato-Regioni. Complessivamente per il servizio sanitario vengono stanziati 584 miliardi per il 2010 e 419 per il 2011: il fondo avrà quindi risorse pari a 105,1 miliardi per il prossimo anno e 107,3 per quello successivo. Per quanto riguarda il 2012 invece è stato previsto un aumento del 2,8% delle risorse. Giro di vite nei confronti delle Regioni con deficit sanitari oltre la soglia di guardia. Se non rispetteranno le tabelle di marcia, gli enti locali sottoposti ai piani di rientro dovranno aumentare l’addizionale Irpef dello 0,3% e quella Irap dello 0,15% Fondo Pmi e stanziamenti per la ricerca. Il provvedimento contempla anche il fondo per le imprese presentato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che coinvolge Cdp, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mps. Aumenterà di 400 milioni (200 milioni rispettivamente per il 2010 e il 2011) la dote finanziaria destinata al credito d’imposta per le aziende che investono in ricerca. Spazio alla Banca del Sud. La Finanziaria prevede inoltre la costituzione della Banca del Mezzogiorno, che sarà partecipata dallo Stato e da privati. L’istituto potrà emettere strumenti finanziari con aliquote agevolate al 5% a patto che la raccolta sia destinata alle zone del Sud Italia. Sforbiciata alla poltrone di Comuni e Province. Si tratta di una decisione che dovrebbe permettere risparmi nell’ordine di 230 miliardi. I sindaci dovranno ridurre del 20% il numero dei consiglieri, mentre gli assessori dovranno essere un quarto dei componenti dell’assemblee comunali. Nelle province, invece, gli assessori dovranno essere un quinto dei consiglieri. Interventi ad hoc per le vittime del terremoto in Abruzzo. I versamenti delle imposte sospese sono stati prorogati a giugno; i debiti con l’Erario saranno ammortizzati in più rate (60 anziché 24). A L’Aquila verrà introdotta la cedolare secca sugli affitti al 20%. Fondi per l’università. Grazie allo scudo fiscale, sono stati stanziati 400 milioni per gli atenei. Altri 750 milioni serviranno per finanziare le missioni internazionali, mentre 400 milioni saranno destinati a finanziare la proroga del 5 per mille.