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 2009  dicembre 21 Lunedì calendario

ORIENT EXPRESS. L’ULTIMO VIAGGIO DI UN TRENO LEGGENDA


Ecco una trama degna di Agatha Christie: anziché dover cercare un assassino tra dieci o più possibili imputati, in questo caso si tratta di scoprire quale è la vera vittima tra una decina o poco meno di defunti apparenti. Il morto, anche se è difficile chiamare così il suo elegante corpo snodabile, è un treno che è stato ucciso già un´infinita di volte: il leggendario Orient Express, sinonimo dei viaggi di lusso, di spie venute dal freddo, nobili decaduti, donne fatali, oltre che di morbide cuccette nei vagoni letto, raffinata cucina al ristorante e ferrovieri servizievoli come maggiordomi. Da tempo il treno originale, che a partire dal 1889 collegò Parigi a Istanbul (sebbene su un tragitto più breve funzionasse già dal 1883), non esisteva più: le carrozze disperse tra musei (ce n´è uno a Tessalonica) e hangar di collezionisti, l´itinerario spezzettato e riadattato tra varie nazioni e compagnie ferroviarie. Lo scorso fine settimana l´ultimo «espresso sulla via dell´Oriente» ha fatto il suo regolare viaggio d´addio su un percorso limitato, tra Strasburgo e Vienna, e il mito se ne andato in pensione. Non è un caso che ad annunciarlo sia stata la stampa britannica, ossia i giornali del paesi i cui scrittori hanno più contribuito a collocare l´Orient Express nella fantasia popolare: Agatha Christie in primo luogo, naturalmente, con l´irresistibile indagine di Hercule Poirot in Assassinio sull´Orient Express, poi diventato un film quasi altrettanto bello; ma anche Graham Greene con Stamboul Train e In viaggio con la zia. E non poteva mancare Ian Fleming, che gli dà una particina, perfetta per James Bond/Sean Connery, in Dalla Russia con amore.
Scompare dalla strada ferrata, l´Orient Express, perché preso fra due fuochi: da un lato i voli aerei a basso costo che collegano tutta l´Europa e il Mediterraneo; dall´altro i treni ad alta velocità. Poirot non avrebbe viaggiato né sugli uno né sugli altri, ma come treno era diventato obsoleto: un elogio della lentezza nell´era della velocità. Appariva fuori luogo in questo mondo frenetico, non meno dei baffi impomatati del famoso detective creato dalla penna della Christie (che scrisse il romanzo in questione mentre si trovava a Istanbul, nell´hotel riservato esclusivamente ai passeggeri dell´Orient Express, di cui lei era un´abituale passeggera). La sua morte, in effetti, è stata già annunciata ogni volta che cambiava qualcosa, che il tragitto si riduceva, che alcune delle carrozze originali venivano ritirate. Nel frattempo, mentre dagli anni ”60 era stata interrotto il collegamento completo Parigi-Istanbul, di Orient Express ne è nato un altro, denominato Simplon Venice Orient Express, che congiunge Venezia a Istanbul una volta alla settimana per alcuni mesi all´anno, da marzo a novembre, su carrozze ristrutturate degli anni ”20, in grande stile certo ma anche al non indifferente costo di oltre 2 mila euro a persona: è un treno privato, però, non un treno pubblico come era quello della realtà.
Più che un treno ormai si può dire che è un brand, un marchio, tanto è vero che, come Disneyland, ha aperto filiali su rotte alternative in Asia e negli Usa. Del resto ci viaggiano solo i turisti e dà soltanto l´illusione di essere sull´Orient Express della leggenda. Non ci sale certamente la gente normale; e, meno che mai, ci salgono spie, nobili decaduti, donne fatali.