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 2009  dicembre 19 Sabato calendario

IL PREMIO CHE COSTA UNA VITA

Il premio di un finanziere a New York costa la vita. Quando l’ho vista, il 20 ottobre scorso alla cena per il Civil Right Award della Train Foundation ho pensato che Aminatou Haidar, pacifista indipendentista del Western Sahara potesse in effetti correre qualche rischio. Me lo aveva detto lei stessa. «Quando tornerò a casa a Laayoune, passerò dei guai per questo premio. Al Marocco non piace questo tipo di pubblicità. Ma serve la causa della liberazione». La Haidar mi raccontava la sua storia davanti a un piatto di costolette di agnello, spinaci saltati, patate al forno, "gravy" e salsa di menta a casa di John Train sulla 73 e Quinta. Ora sta morendo per uno sciopero della fame in un ospedale di Lanzarote, alle Canarie. Protesta perché al suo ritorno a Laayoune la polizia marocchina l’ha arrestata. Il crimine? Aveva indicato il Western Sahara come sua cittadinanza. Una scusa, ovviamente, per ritirarle il passaporto, separarla dai figli teenager e rispedirla – contro ogni regola – apolide alle Canarie spagnole, ultima tappa prima del rientro. Stremata, disidratata, non mangia dallo scorso 16 novembre quando fu arrestata. Ormai, per sopravvivere, il suo corpo sta consumando il tessuto interno agli organi, distruggendoli. Il bollettino medico dice: ipotensione, nausea, atrofia dello scheletro muscolare, anemia, emorragia gastrica. Ieri ha accettato di essere trasportata dall’aeroporto di Lanzarote all’ospedale. Ma il digiuno continua. Anche se dovesse tornare a nutrirsi il percorso verso la morte potrebbe essere già irreversibile. Forse questione di giorni. Il Marocco non cede per immagine. E i fosfati del Western Sahara sono troppo importanti.
R abat invase il la regione nel 1975 quando la Spagna coloniale lasciò il Paese. La popolazione fu dispersa nel deserto. La Haidar era ancora bambina. Poi la rivendicazione, anche violenta, dell’autonomia. Poi il pacifismo della Haidar. La compagnia norvegese Yara ha annunciato che non comprerà più dal Marocco. Senatori americani sono mobilitati. La Spagna e il governo Zapatero sono nell’occhio del ciclone per collusione con il Marocco. Tutto per questa donna di 42 anni delicata che parlava riflessiva in francese.
Ci provo. Ma non riesco a conciliare queste due immagini a distanza di un mese, la calorosa cena a casa del leggendario finanziere Train in onore della dolcissima Aminatou e il suo rischio annunciato: la morte per fame.