varie, 21 dicembre 2009
BLACKBERRY O IPHONE, PER VOCE ARANCIO
Lapo Elkann: «L’iPhone? L’ho comprato appena è uscito. Lo trovo bellissimo ma… così difficile da usare!»
Crescono le vendite di smartphones nel mondo. Nel terzo trimestre 2009, secondi i dati di Canalys.com, sono i finlandesi di Nokia a governare il mercato, con il 39,7%, +6% rispetto a un anno fa. Seconda l’azienda canadese Research in Motion (Rim), produttrice del BlackBerry, che fa registrare una crescita del 430,8% rispetto al 2008, detronizzando Apple che, con il suo iPhone, si ferma al terzo posto con il 17,8% del mercato (in crescita del 6,7% rispetto ad un anno fa).
Cosa si intende, di preciso, per ”telefonino intelligente”? Un gadget con cui è possibile avere tutto in palmo di mano: vedere un film, organizzare un incontro, navigare in internet, scaricare guide, avere il navigatore GPS sempre in tasca, chattare, scattare una foto e mandarla istantaneamente ad un amico, ascoltare musica ovunque ci si trovi. Tutto in un solo strumento, semplice da usare.
Il BlackBerry, l’ultima fashion mania. Significa mora, nome che deve alla sua forma arrotondata e al suo colore (inizialmente soltanto nero). Questo compatto smartphone, nato come ufficio tascabile, è diventato un oggetto alla moda e per tutti: finora ne sono stati venduti circa 8 milioni. Merito di un’intuizione semplice e geniale: oltre ad essere un cellulare, è dotato di una tastiera Qwerty, come quelle dei pc, ed è in grado di mandare e ricevere mail in modo istantaneo tramite la tecnologia push, grazie alla quale la rete invia in automatico al cellulare i messaggi non appena arrivano.
La rivista Fortune ci ha anche dedicato una copertina. Nella sua classifica annuale sulle società che crescono più rapidamente al mondo, la Rim è la numero uno. Meglio di Apple: grande tre volte tanto, è solo al 39°mo posto. Ma l’azienda guidata da Steve Jobs è quella che genera più profitti con la vendita di telefoni cellulari: secondo i dati raccolti dalla Strategy Analytics, nonostante Nokia riesca a vendere il maggior numero di cellulari, Apple nel corso del 2009 ha raccolto il margine di guadagno più ampio per iPhone venduto.
I canadesi della Rim, intervistati da Fortune: «Dal lancio dell’iPhone, le vendite dei BlackBerry sono triplicate».
La gara fra i due super-cellulari è cominciata quando il presidente USA Barack Obama ha fatto sapere di preferire il BlackBerry, per tenersi sempre connesso via email. «Era uno strumento per grigi uomini d’affari, ma Obama l’ha fatto diventare sexy e desiderabile anche per i ragazzini», il commento degli analisti.
Da allora, BlackBerry e iPhone hanno fatto passi da gigante per superarsi a vicenda, invertendo la rotta che aveva finora contraddistinto le loro scelte di mercato: il BlackBerry strizzando l’occhio ai consumatori fuori dagli uffici, l’iPhone puntando alle aziende: un anno fa la Apple aveva solo il 6% del mercato dei cellulari in ufficio, oggi è salita al 20%. Mentre l’80 per cento dei nuovi abbonati al BlackBerry appartiene alla categoria non-business.
Secondo un’indagine americana, l’iPhone è il gadget preferito di sei medici su dieci, mentre i manager sono su BlackBerry, col contratto pagato dall’azienda. Tra i vip sono gadget trasversali: l’iPhone è preferito da Paul McCartney, Britney Spears, Julia Roberts, Christina Ricci, Katie Price, Denise Richards; il BlackBerry oltre ad Obama piace a Paris Hilton, Gisele Bundchen, Gwineth Paltrow, Emma Watson, il vice primo ministro inglese Lord Mandelson.
Retrevo.com ha condotto un sondaggio sulle abitudini dei proprietari di iPhone e BlackBerry. Ecco le differenze emerse: mentre il BlackBerry è usato per il 59% da utenti di sesso maschile, l’iPhone arriva al 53% degli utenti di sesso femminile. Il 30% degli utenti iPhone guarda video e programmi televisivi sul proprio dispositivo (BlackBerry: 13%). Il 31% dei possessori di iPhone fa uso di notizie online e offerte di sport, mentre tra gli utenti BlackBerry solo uno su cinque usa lo smartphone per tenersi informato. Due note curiose: alla domanda ”Se un potenziale partner avesse uno smartphone obsoleto, sarebbe motivo per un punto a sfavore?” Il 35% dei possessori di iPhone risponde con un sì. Gli utenti BlackBerry sembrano attribuire minore importanza ai beni materiali: solo il 29% ha risposto sì. Inoltre, il 20% degli utenti iPhone utilizza il dispositivo per il porno (solo il 12% tra i proprietari di BlackBerry).
Ma ci sono anche altri aspetti, meno fashion e meno glamour. Il BlackBerry può diventare una vera droga: si registrano sempre più casi di comportamenti paranoici, come quello di controllare compulsivamente le mail. Businessweek ha intervistato alcuni avvocati e manager americani che, sottopostisi ad una terapia riabilitativa in cui venivano privati per tre giorni del fedele aggeggio, sono caduti nel caos. Gli intervistati hanno detto di sentirsi «vulnerabili e fuori posto, come se gli fosse stato amputato un braccio». E crescono le tendiniti da tastiera: a tal proposito gli Hotel di lusso Hyatt hanno introdotto una nuova tipologia di massaggi all’estratto di more, pensati per chi soffre di questi disturbi.
Lo stilista Roberto Cavalli si è presentato il 29 giugno, giorno del lancio dell’ultima versione dell’iPhone, la 3GS, all’Apple Store di New York sulla 5a strada e, per evitare la fila, si è qualificato ad uno dei responsabili della sicurezza. Ma il buttafuori non l’ha riconosciuto e il guru italiano della moda ha dovuto aspettare mezz’ora prima che qualcuno lo facesse passare.
Il regalo di Natale di sicuro successo? il BlackBerry, parola di Fabio Cannavaro. Il capitano della Nazionale ha deciso che per le feste natalizie regalerà a parenti e amici più cari lo smartphone della Rim: «Grazie al BlackBerry riesco a mantenere i contatti sia con la mia famiglia che con i miei amici ovunque si trovino. come avere il mondo in esclusiva, a portata di mano».
Abbiamo effettuato un confronto fra i due modelli più recenti disponibili sul mercato: l’iPhone 3GS e il BlackBerry Storm 2:
• Interfaccia grafica: molto rifinita quella dell’iPhone, e più intuitiva al primo utilizzo. Lo Storm è di fatto un BlackBerry con un particolare touchscreen: gli elementi sono selezionabili con il tocco del dito, ma per confermare un’operazione bisogna cliccare sul display. Una via di mezzo fra la tastiera digitale dell’iPhone e quella fisica dei primi BlackBerry.
• Email: l’iPhone ha fatto passi da gigante con il uso ultimo modello. Finalmente è stata implementata la logica push per le mail, ed è stata aggiunta la funzione copia/incolla, due caratteristiche che avevano reso il BlackBerry la prima scelta per gli utenti business. Il telefonino di Rim resta comunque la prima scelta in fatto di gestione della posta elettronica, per semplicità d’uso e gestione dei contatti.
• Foto/video: lo Storm è equipaggiato con una camera da 3.2Mpx con autofocus e flash. Può inoltre girare video fino alla risoluzione massima di 480x352. Pur con 1.2Mpx in meno, le foto dell’iPhone sono decisamente migliori, merito del software di fotoritocco automatico. Nello Storm è inoltre presente uno zoom digitale 2x (sfiorando il touchscreen su e giù per aumentare/diminuire il livello di zoom)
• Musica: entrambi i telefonini hanno un’ottima qualità audio, ma la gestione della libreria musicale è a vantaggio dell’iPhone: più ordinata e facile da usare, risulta confusionaria nello Storm. Per non parlare della semplicità di sincronizzazione della propria collezione audio se si usa l’iPhone abbinato ad iTunes, il programma di gestione mp3 di Apple.
• Browser: l’iPhone rimane superiore. Rim ha sviluppato un browser più veloce, ma ancora incapace di aprire i siti più complessi e ”pesanti”.
• Durata della batteria: questo è un punto sicuramente a favore del BlackBerry, che resiste tre giorni in modalità standby e due con un utilizzo medio. Un uso massiccio dell’iPhone riduce la sua autonomia a 24 ore scarse. Inoltre le batterie dello Storm sono sostituibili, mentre per cambiare quelle del melafonino dobbiamo spedirlo al produttore.
Il vero valore aggiunto degli smartphones è la possibilità di scaricare, gratuitamente o a pagamento, centinaia di applicazioni, dagli usi più disparati. Ormai ne esiste una per ogni aspetto della vita quotidiana: dalla guida tv, al servizio Prontotreno (per conoscere orari e acquistare biglietti), iFitness (il programma di training in cui si sceglie quali muscoli sollecitare e si ricevono esercizi specifici in base a peso e altezza), passando per Autovelox, che avverte quando si è in prossimità di un segnalatore di velocità. E non dimentichiamo il ricchissimo prontuario di ricette, aggiornabile con le proprie creazioni, condivisibili col mondo. A guidare la corsa allo sviluppo delle applicazioni per telefonini più belle è l’iPhone, che ha inventato il concetto stesso di «App Store», il negozio virtuale dove gli sviluppatori di applicazioni possono mettere in vendita le novità, poi copiato anche da Nokia e da BlackBerry.
La Nike ha sviluppato un paio di scarpe, le Nike+, che comunicano con l’iPhone tramite un sensore wireless. Così lo smartphone si trasforma in un coach virtuale, che tiene in memoria le statistiche di percorrenza e sceglie la colonna sonora ideale in base al ritmo che si vuole seguire.
Il progetto tutto italiano ”Taxi now”: un software di riconoscimento vocale, che si può scaricare sul telefonino dal sito www.3570.it a costo gratuito per un mese. Poi si pagherà un euro a chiamata. Così si potrà prenotare un taxi senza passare per la centrale operativa: il messaggio, registrato a voce, arriva direttamente al mezzo più vicino al cliente.
Skype, il software di VoIP per chiamare gratuitamente sulla rete, gira senza problemi sull’iPhone, sui Nokia, e sui cellulari con il sistema operativo della Microsoft, Windows Mobile. Gli operatori telefonici, spaventati dalla possibilità di saltare con il VoIP il traffico voce tradizionale (a pagamento), avevano impedito che molti smartphones fossero venduti con l’applicazione già caricata. Ma è sufficiente scaricarlo online per poterlo utilizzare.
Alda Ribeiro, portoghese di Lisbona, 26 anni, da 4 in Italia, laureata in pedagogia, una delle 300 ragazze di «Hostessweb» che hanno assistito il leader libico Gheddafi durante la sua ultima visita nel nostro Paese. E che hanno seguito le lezioni di Corano su iPhone.
Inglese, francese, spagnolo, tedesco: quattro dizionari da mettere sull’iPhone, targati Vallardi. Il marchio è recentemente sbarcato sul piccolissimo schermo. I dizionari, consultabili anche offline, sono in vendita su App Store a 3,99 euro.
Bike sharing. A Roma e Milano chi ha l’iPhone potrà scaricarsi un programma per conoscere la disponibilità di biciclette nelle diverse postazioni, e anche un navigatore pedonale per raggiungere le colonnine del bike sharing.
Google ha appena concluso un’operazione da 750 milioni di dollari per prendere il controllo di AdMob, start-up della Silicon Valley che gestisce gli spot sui cellulari. I numeri, per adesso, sono piccoli. Secondo Imran Khan, analista di Jp Morgan, i ricavi di AdMob sono stimati tra i 45 e i 60 milioni. Ma la società fondata nel 2006 dal ventitreenne Omar Hamoui, l’ennesimo giovane miliardario prodotto dalle nuove tecnologie, ha già clienti come Adidas, Coca Cola, Land Rover e Procter & Gamble. Hamoui: « solo questione di tempo, ma anche i nostri cellulari stanno per essere invasi dagli spot. Fino a poco tempo fa l’idea di seguire degli spot o sfogliare pubblicità sul proprio telefonino sembrava ridicola. Ma la diffusione degli smartphone con ampi schermi touch screen ha cambiato le carte in tavola».
Più che farsi concorrenza a vicenda, iPhone e BlackBerry fanno impallidire gli altri, che si affannano a mettersi in pari: dal Palm a Motorola a Nokia. La casa finlandese, cerca il contrattacco puntando a riconquistare gli spazi in cui si sono inseriti iPhone e BlackBerry, per lanciarsi anche in altri segmenti: lettori musicali, navigatori satellitari, una sua linea di netbook, servizi bancari. E ha appena lanciato l’N900, che sfrutta Linux come sistema operativo: una scelta per conquistare il popolo del software libero.