Benedetta Perilli, la Repubblica 21/12/09, 21 dicembre 2009
SPOGLIARSI
Natsumi Scarlett, olandese, 32 anni, star internazionale del new burlesque. A chi vuole imparare quest’arte, prescrive innanzitutto di scegliersi in un personaggio: la femme fatale, la panterona, o la timida. Poi di cercarsi un nome d’arte. Per spogliarsi bene è indispensabile imparare a togliersi i guanti, con i denti o con le mani. «Qualsiasi movimento scegliate di fare, fatelo divertendovi». Il segreto della vera seduzione? Il sorriso. Perché il burlesque è, prima di tutto, un gioco. «Chi sceglie di avvicinarsi al burlesque è una donna forte che si sente a suo agio con se stessa. Non importa come sia fatto il suo corpo: magre e grasse qui hanno le stesse chance. Ho insegnato i primi rudenti a ragazze di ogni genere e per tutte il desiderio è solo uno: esaltare la propria sensualità».
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Articolo originale:
Studentesse, impiegate, mamme a scuola di Burlesque e seduzione -
Indossano scarpe a tacco alto, alcune altissimo. Rosa, di vernice, bicolore modello anni ’40. Arrivano timide, coperte e infreddolite ma in meno di dieci minuti si trasformano in seduttrici dalle insospettabili qualità. Sono studentesse, impiegate, commercianti, alcune ballerine e attrici, altre mamme. Giovani e meno. Tutte convocate, da ogni parte d’Italia, presso il Micca Club di Roma per frequentare un workshop di burlesque. Per chi ancora non conoscesse questa antica arte dello spogliarello a ritmo di musica basterà ricordare la celebre Dita Von Teese, l’ex signora Manson che con ciprie, corsetti e nudità, ha contribuito a far tornare di moda questa forma di spettacolo erotico nato già nell’Ottocento.
Oggi lo chiamano new-burlesque e la sua popolarità è tale che decine di donne, normali donne che non hanno mai calcato un palco, decidono di provare almeno una volta a sfilarsi i guanti di velluto nero. Ma attenzione: il burlesque non si apprende sui libri e per insegnare alle novelle seduttrici come muoversi e spogliarsi con naturalezza in Italia è arrivata, in occasione del quinto Festival di Roma, una maestra d’eccezione. Si chiama Natsumi Scarlett, 32enne olandese, ed è una stella internazionale della performance erotica mischiata ad arti circensi, fetish e recitazione. A lei il merito di trasformare in poco più di un’ora un gruppo di donne spaesate in ragazze fiere e sorridenti.
Per prima cosa bisogna abbandonare la propria identità e calarsi in un personaggio. Si può scegliere tra la diva, la femme fatale insomma; la donna aggressiva, quella che sa dominare il pubblico solo accavallando le gambe e infine la timida, quasi una lolita che lentamente mostra tutto il suo sex appeal. Subito dopo la scelta del personaggio alle allieve spetta la ricerca di un nome d’arte. Allora non esistono più Carla e Elisabetta, al loro posto ci sono Scarlett Divina e Lady Deluxe. Ora basterà solo imparare a togliersi i guanti. Con la bocca, tirando lentamente tra i denti un dito alla volta, o con le mani, giocherellando con il tessuto e facendolo girare dietro alla testa per poi lasciarlo cadere. Ed è a colpi di guanti, che si appoggiano dolcemente sul pavimento, che le allieve perdono ogni timidezza. "Take your time - ricorda Natsumi durante la lezione - e qualsiasi movimento scegliate di fare, fatelo divertendovi".
Eccolo qui allora il segreto della seduzione: il sorriso. Non deve mancare mentre si gira intorno alla sedia, compagna fidata di qualsiasi performance (anche domestica), mentre si arrotolano le calze autoreggenti sulla gamba e poi si lanciano in aria, mentre si muovono le spalle ammiccando o si gioca con gli indumenti. Pensavate che il burlesque fosse solo uno spogliarello? Prima di tutto è un gioco. Tra la donna e chi la osserva, tra il concetto che si ha del proprio corpo e quello che si riesce a trasmettere a chi lo guarda. Alte, magrissime, abbondanti e normali. Con i jeans, le calze con la riga, un cappello o una piuma sistemata tra i capelli: quelle che escono dal workshop non sono le stesse donne che sono entrate. Hanno un sorriso stampato sulle labbra, dicono di essersi divertite e di sentirsi terribilmente sexy. Se ne vanno e sembrano camminare più leggere, nonostante cappotti, sciarpe e cappelli. Perché sono venute? Per curiosità, per risvegliare la loro sensualità sopita, per risollevare l’autostima, perché fanno già burlesque e vogliono perfezionarsi. A tutte Natsumi lascia un attestato di partecipazione e prima di andare via scatta la foto ricordo.
"Chi sceglie di avvicinarsi al burlesque è una donna forte - spiega Natsumi, ex ballerina di classica e circense - che si sente a suo agio con se stessa. Non importa come sia fatto il suo corpo: magre e grasse qui hanno le stesse chance. Ho insegnato i primi rudenti a ragazze di ogni genere e per tutte il desiderio è solo uno: esaltare la propria sensualità". Alcune, come Grace Hall e Peggie Sue, sexy lo sono più delle altre. Forse perché da alcuni mesi frequentano l’Accademia del Burlesque di Roma e nel loro modo di sfilarsi i guanti, tenendoli fermi con la scarpa o accompagnandoli con le mani, c’è qualcosa di più. Insieme ad altre tre ragazze sono state selezionate tra tante e hanno guadagnato l’ingresso nella scuola, ora tra lezioni ed esibizioni aspettano di partecipare al celebre festival del burlesque di Londra.
Per le altre, per Miss Lamousse che torna nella sua Milano, Madame Poumpadour che corre via per non perdere il treno che la riporterà dal fidanzato e per Scarlett Divina che assicura "oggi ho scoperto cosa voglio fare nella vita", rimane l’emozione di essersi sentite finalmente sexy. Anche solo per un’ora. E tra un abbraccio e uno scambio di numeri c’è chi togliendosi le calze viola e le scarpe con il tacco ridacchia pensando a cosa dire al marito che la aspetta a casa: "Caro, da stasera chiamami Lady Deluxe. Ma prima fammi correre a prendere i bambini in piscina".