varie, 21 dicembre 2009
REGALI RICICLATI
(Voce Arancio)
In Cina i regali non si aprono mai davanti a chi li fa.
Secondo un’indagine di TNS per eBay.it, oltre 5 milioni e mezzo di italiani si sono trovati a disagio di fronte a ”regali imbarazzanti”. In testa alla classifica, per il 49% degli intervistati, i soprammobili e fiori finti, seguiti da regali di valore economico esagerato (41%), capi d’abbigliamento poco alla moda (38%) e regali doppi (36%).
Il 63% degli italiani si tiene i regali che non gli piacciono, perché ”è il pensiero che conta”. Siamo i più restii a riciclare i regali, subito dopo i francesi (78%): a riciclarli, solo 3 italiani su 10. Al contrario, oltre il 50% dei tedeschi e degli inglesi ricicla i regali, e il 25% se li rivende su Internet (gli italiani che li rivendono sono solo il 15%).
«Dare una seconda vita agli oggetti è un atto di civiltà, l’ importante è rispettare le regole di base: cancellare ogni traccia del primo donatore e fare attenzione ai gusti del destinatario» (Linus, dj e riciclatore confesso).
«Io con la tecnologia faccio a pugni. Mi hanno regalato un paio di iPod, ma li ho riciclati» (Zucchero).
Prima di riciclare un regalo, è bene farsi alcune semplici domande: 1 . Il regalo è riciclabile? Non regalare mai oggetti unici o fatti mano. Quelli con le iniziali o libri con dedica sono naturalmente esclusi. Regali aziendali tipo bottiglie di vino, oggetti per la casa e gioielli poco costosi sono ottimi da riciclare. 2. In che condizioni è? Il regalo deve essere nuovo e con la confezione originale. Non date un oggetto che avete da molto tempo. Vale una regola generale: se l’oggetto va spolverato, non è riciclabile. 3. Può funzionare? I riciclatori professionisti usano il buon senso. Assicuratevi che chi riceverà il regalo non conosca il donatore iniziale. 4. Le intenzioni sono buone? Non fate un regalo tanto per farlo. Pensate se chi riceverà il dono, lo apprezzerà. Se pensate che un oggetto non piacerà, anche chi lo riceverà lo penserà. 5. Che aspetto ha? Le buste regalo in buone condizioni possono essere riutilizzare, la carta da regalo e i bigliettini no. 6. Potete gestirlo? Se decidete di non dire che si tratta di un riciclo, chiedete a voi stessi se siete in grado di mantenere il segreto. Mai sentirsi colpevoli del riciclo una volta che lo avete fatto. 7. Avete considerato soluzioni alternative? Un regalo indesiderato potrebbe essere una gradita donazione per un’organizzazione di beneficenza (Fonte: regiftable.com).
Sul sito americano regiftable.com, fino al 31 dicembre, si potranno vincere 500 dollari partecipando al concorso per la storia di ”riciclo” più bella (cinque categorie: controversa, esilarante, impossibile da definire, emozionante, tragica).
«Mia suocera ama il bianco e ha praticamente un intero guardaroba di vestiti bianchi. Io non lo potrei mai indossare quel colore’ un attimo dopo dell’inchiostro nero cadrebbe dal cielo e mi macchierebbe. Per un Natale, le regalai un maglione bianco molto carino. Glielo spedii e lei per telefono mi ringraziò moltissimo. Mia suocera non impazzisce per me e mi manda regali che sono suoi ”scarti”. Infatti, l’anno dopo, non ricevetti il maglione bianco che le mandai l’anno prima? La ringraziai e lo indossai a una festa. E come solitamente accade, mi macchiai con del vino rosso. Decisi che non avrei mai più indossato un capo bianco. Feci lavare a secco il maglione e l’anno dopo glielo rimandai indietro! Non sapevo se lei si ricordasse o no, ma credo di sì. Era un messaggio per tutti i regali riciclati che mi aveva dato! Per la prima volta quest’anno, per il mio compleanno mia suocera mi ha regalato 50 dollari. Decisamente meglio di un regalo riciclato! » (Sher B.).
E’ fondamentale prendere nota di chi ha regalato cosa. «Alla festa di Natale di un mia cara amica, vinsi un premio. Quando me lo diede mi sembrò molto famigliare: era il regalo per la damigella che io le avevo fatto per il mio matrimonio il mese prima» (Kristin M.)
Secondo un sondaggio della Money Management International del 2007, il 58 % degli intervistati ricicla regali o ha pensato di farlo (nel 2005 era il 54%). Il 42% ha detto di farlo per risparmiare denaro (nel 2005 era il 33%) e il 25% pensa sia un modo per ridurre le spese natalizie. A riciclare di più sono le donne (68% contro 47% degli uomini) e il 62% dei ”riciclatori” sono animati da buone intenzioni: pensano sia realmente qualcosa che possa piacere.
Lo scorso anno, a meno una settimana dal Natale, oltre 6.000 regali poco apprezzati o doppi erano apparsi su eBay.it. Nel 2007, lo stesso giorno, erano stati circa 4.000. L’anno prima, meno di 2.000. Spesso si tratta di un doppio regalo (soprattutto cellulari, DVD, videogiochi e libri), taglie o colore sbagliati, oppure semplicemente oggetti ”non graditi”. La categoria dove si era riciclato di più fu l’abbigliamento (soprattutto giubbini e maglioni), seguita da cellulari e prodotti per la bellezza (profumi da donna in particolare). Chiudono la classifica videogiochi e oggettistica per la casa.
«Se fossi disoccupata metterei su un business del riciclo virtuale: farei affari d’ oro» (Daniela Santanchè).
Molti, per sbarazzarsi del dono indesiderato senza rischi, si rivolgono a internet. I regali doppi, ”sbagliati” o ”non graditi” sono veri e propri affari per chi vende e per chi acquista. Spesso ci si porta casa oggetti delle ultime collezioni o tecnologia di ultima generazione a metà prezzo. Su eBay.it per le consolle nuove si arriva fino ad un risparmio del 70%, per i telefonini del 50%, per gli iPod del 40%,…. Ma anche gli altri siti offrono ottime occasioni. Su secondamano.it Giada vende a 59 euro un paio di Ray Ban, modello Wayfarer (’condizioni perfette, nessuna riga o segno!”), che in negozio sono in vendita al doppio, mentre Marco vende a 150 euro l’ultimo modello di iPod touch (8 Gb), inutilizzato ”perché si tratta di un regalo aziendale, ho un iPhone e l’iPod non mi serve”. Su kijiji.it, Enzo vende a 75 euro (in negozio a 146 euro) un giaccone impermeabile da barca, marca Strellson, perché ”non ho la barca”. Sempre su kijiji, un acquisto da prendere in considerazione sono la borsa e il portafoglio di Dolce e Gabbana della collezione 2009/2010 che Alberto vende rispettivamente a 550 euro (1100 euro in negozio) e 180 euro (360 euro in negozio) ”causa rottura fidanzamento”.
I regifting party sono una festa fatta esclusivamente per scambiarsi regali poco graditi. «Noi abbiamo il rito della sera del 25, la festa del riciclo. Ci troviamo a casa mia e ognuno porta il regalo più brutto che ha ricevuto. Numeriamo i pacchi e li assegniamo con una sorta di riffa. Alle volte si migliora» (Lella Costa).
«L’ unico modo per riciclare i regali in maniera elegante è... confessarlo, naturalmente solo se si è in confidenza con il destinatario. Ogni anno degli amici buontemponi organizzano una divertentissima festa post-natalizia nella quale è lecito e anzi, istituzionalizzato, il "riciclo selvaggio". Anziché angosciarsi per la scelta dei regali da portare a tutti gli invitati, gli stessi possono liberarsi dei doni più inutili che hanno ricevuto, messi in palio con una tombola generosissima...» (Cristina Parodi, «Galateo moderno. Gli affari di cuore», Sonzogno Editore).
«Dai fan arriva di tutto. Ma se riciclo, lo dichiaro. Una volta ho vinto il premio per il peggior regalo ricevuto e rimpacchettato» (Federica Panicucci).
«Una volta un ex ministro mi mandò per Natale una fontana del Bernini in argento, un oggetto tanto kitsch che ne restai estasiata. Lo raccontai ad un giornale e lui, l’ amico politico, smentì seccamente. Solo dopo un anno, mi rivelò che quell’ oggetto gli era stato regalato da un industriale e che lui l’ aveva riciclato a me, offendendo a morte il donatore. Bastava dirmelo e tutto quel pandemonio non sarebbe successo» (Marta Marzotto).
Secondo Coldiretti, il regalo con il minor tasso di "riciclo" è quello alimentare. «Va sempre di moda il cesto gastronomico contenente champagne, torrone, cotechino, salmone affumicato, frutta secca, pandoro e scheggia di parmigiano. […] Prerogativa del cesto: può essere smontato e riciclato in una decina di mini-regali. Ad esempio: posso regalare la parte suina del cesto a mio zio e quella dolciaria ai cugini, mentre un cugino mi smista il cotechino che lo zio gli ha regalato l’ anno prima, l’ altro cugino mi restituisce i torroni del 1998, mio zio regala al cugino il parmigiano appena rosicchiato dalla mamma e confeziona una cesta coi resti di tutte le ceste che io gli ho regalato dal dopoguerra, e così via. Una coppia di Salerno ha ricevuto in regalo lo scorso Natale l’ intera torta di nozze che aveva diviso a tranci in dieci ceste, inviandole a amici vari. E’ stato un revival molto commovente, anche se la panna trasformatasi in eternit ha impedito di consumarlo […]» (Stefano Benni).
Il regalo deve essere reincartato ad arte. Difficilmente, una brutta confezione potrà essere scambiata per un pacchetto da negozio. «Un amico mi ha insegnato a servirmi del commesso d’una bottiglieria che, dietro lauta mancia, va a domicilio con carta e bollini adesivi griffati, per reincartare vino e champagne» (Carlo Rossella).
«Curate la presentazione del riciclo, preparatevi una battuta giusta nel caso vi becchino, un minicopione che non riveli troppi dettagli sull’acquisto, né troppo pochi. Infine: tra riciclatore e oggetto del riciclo ci vogliono più di sei gradi di separazione, la sfiga è cieca. Ho amici che han visto sul web doni che loro stessi avevano riciclato» (Victoria Cabello).
Nel 2008 i regali più riciclati furono panettone, pandoro e scatole di cioccolatini, seguiti da soprammobili, poi spumante e vini. Al quarto posto bagnoschiuma e saponette, al quinto cravatte e collane, al sesto foulard e sciarpe, al settimo oggetti natalizi e candele, ottavo posto indumenti e oggetti per neonati, al nono si piazzano borsellini, portafogli e portachiavi. All’ultimo libri e dvd.
Secondo un sondaggio di Consumer Reports, il 36% degli Americani quest’anno riciclerà un regalo. L’anno scorso era il 31 % e nel 2007 il 24%.
William Dodd, un giovane inventore della Georgia, brevettò un sistema per riciclare i regali online. Il metodo permette al destinatario di un regalo ordinato via Internet di decidere, prima che sia spedito, se riceverlo o girarlo a una seconda persona, senza che il vero donatore lo venga a sapere. Il sito web che ha ricevuto l’ordine manda al beneficiario una e-mail in cui lo informa che c’è un regalo per lui da parte della tal persona e gli chiede cosa intende farne: accettare il dono, restituirlo, scambiarlo o inoltrarlo a qualcun altro. In alternativa, può scegliere un altro prodotto.
Negli Stati Uniti il dono più riciclato è la fruitcake, una torta con la frutta. Una leggenda racconta che in tutto il mondo ci sia solo una fruitcake, il resto è tutto riciclo.
«Esiste, come sapete, il Fronte per la Liberazione degli Animali. Ebbene: nascerà il Movimento per la Liberazione degli Oggetti, che finalmente - riciclo dopo riciclo - troveranno la loro dimora: qualcuno, prima o poi, li apprezzerà» (Beppe Severgnini).