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 2009  dicembre 21 Lunedì calendario

PERSONALI


Sta tornando la moda delle strenne letterarie, possibilmente opera del donatore.
Come quelle dei bibliofili che si riuniscono ogni sabato mattina nella li­breria di Lalla Pecorini, in Fo­ro Bonaparte a Milano: discu­tono dell’argomento, scelgo­no la carta, fanno ri­cerche in biblioteca. Grazie a loro è stata appena pubblicata una narrazione milanese del 1749 di Camillo Messi, Guar­dia La vecchia: è una storia del tempo di Maria Teresa, nella quale si racconta di una vecchia misteriosa che si aggi­ra per le vie della città con l’in­tento di gettare il malocchio e provocare la mor­te ai passanti.

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Articolo originale:

Carta o pergamena. Torna il libro personale a tiratura limitata -

C’è una letteratura non faci­le da inventariare che ha il compito di porgere gli auguri di Natale e Capodanno. Classi­ci, scritti propri, recuperi di te­sti perduti: non c’è una regola che la governi, comunque ri­flette un costume antico. un’occasione per esprimere idee e per far conoscere i pro­pri gusti. Oggi è tornata di moda, anche se non ha cono­sciuto, dal tempo di Napoleo­ne, una vera crisi.

Del resto, nell’Ottocento era in voga la strenna per il nuovo anno, che conteneva il calendario – sovente con consigli per l’agricoltura – e scritti d’occasione. Nel Nove­cento si sono moltiplicati i li­bri della banche e delle azien­de. Ora, grazie anche alle pos­sibilità di Internet e del self publishing, nascono volumet­ti che recano gli auguri con la fatica letteraria di chi li invia. Il fenomeno, in realtà, è più complesso di quel che si pensi. Se un intellettuale co­me Ernesto Ferrero ha presta­to la penna alla Nodo Libri per scrivere La luna del Man­zoni e altre storie di grano sa­raceno (sponsorizzato dall’Ac­cademia del pizzocchero di Teglio e dal Credito Valtelline­se), la Società dell’Acqua Pia Antica Marcia dona un utile saggio sulla storia della capita­le. Lo scorso anno ha pubbli­cato, di Massimiliano Ghilar­di e Gianluca Pilara, Il tempo di Natale nella Roma di Gre­gorio Magno. E così via: la Bri­tish American Tobacco omag­gia Obama, un presidente Pa­cifico, di Larry Sabato; un eco­nomista come Marco Vitale ha scritto Gli angeli nella cit­tà , stampato dalle Esd di Bolo­gna. Il senatore Luigi Zanda riedita la relazione sull’«affai­re Profumo» di Lord Denning (uscita da Giordano nel 1964), la Cisl offre un Com­mento alla caritas in veritate di Benedetto XVI (Edizioni La­voro) e Andrea Kerbaker un racconto di Isabella Bossi Fe­drigotti, Natale senza i tuoi. Molti ricorrono al fantastico Pulcinoelefante di Osnago (Lecco), il preferito da Alda Merini, che stampa librini di poche pagine: 25, 30 o, al mas­simo, 35 copie è la tiratura di ogni volumetto.

Poi, come si suol dire, ci so­no strenne collezionate già nell’800 – è il caso della pub­blicazione annuale del Pio isti­tuto dei rachitici di Milano’ o quelle non dichiarate tali a tiratura limitata, come per esempio i volumi dei «Cento amici del libro», che sono og­getti d’arte. Tale associazione, nata nel 1939 a Firenze, che ha avuto come presidenti per­sonaggi quali Ugo Ojetti o Al­berto Falck, ha editato opere antiche e moderne con il con­tributo di artisti che vanno da Guttuso a Maccari, da Rugge­ro Savino a Franco Rognoni (a Reggio Emilia, a Palazzo Magnani, è in corso una mo­stra che chiuderà il 17 genna­io). E la Biblioteca di via Sena­to di Milano riscopre ogni an­no, sotto la sigla «Silvio Berlu­sconi Editore», un classico dell’utopia e lo realizza in tre versioni: brossura, mezza e piena pergamena. Una venti­na di titoli usciti, scelti dal se­natore Marcello Dell’Utri, han­no ripetuto dal 1990, tra l’al­tro, il «Buon Natale» ai clienti di Publitalia ”80. Di più: Mario Scognamiglio, ex corrispon­dente dell’ Unità a Mosca e ora libraio antiquario e diret­tore della rivista «L’Esopo», dà vita con Umberto Eco a fi­ne anno all’ Almanacco del bi­bliofilo : è opera numerata e a tema, attesa anche al Quirina­le. Del resto, lo stesso presi­dente Napolitano ha pubblica­to per la fine del 2009 da Il Mulino Il patto che ci lega, una raccolta dei suoi principa­li discorsi: è, a tutti gli effetti, una strenna a metà del suo mandato. E che dire di Adel­phi, Einaudi e Marsilio che editano per gli amici in occa­sione delle feste un libro a ti­ratura limitata?

Ma il fenomeno è talmente vivo che vi sono dei gruppi impegnati tutto l’anno per dar vita a questo benedetto volume d’auguri. il caso dei bibliofili che si riuniscono ogni sabato mattina nella li­breria di Lalla Pecorini, in Fo­ro Bonaparte a Milano. Discu­tono dell’argomento, scelgo­no la carta, fanno persino ri­cerche in biblioteca. Grazie a loro è appena uscita, introdot­ta da Giovanni Biancardi e con la sigla Il muro di Tessa, una narrazione milanese del 1749 di Camillo Messi, Guar­dia La vecchia: è una storia del tempo di Maria Teresa, nella quale si racconta di una vecchia misteriosa che si aggi­ra per le vie della città con l’in­tento diabolico di gettare il malocchio e provocare la mor­te agli sventurati passanti. Nella medesima libreria, dove i giovani del Conservatorio la­sciano la lista per i regali di nozze, si trovano altre chic­che di questo genere.

Collezionisti? Non manca­no, anzi. Il più illustre resta il banchiere Enrico Cuccia, che fiutava e ghermiva i pezzi pre­stigiosi come nessun altro. In­fine: si possono scrivere saggi sui gusti dell’azienda italiana valutando i volumi scelti da Giorgio Soavi per Olivetti o quelli che Calisto Tanzi pub­blicò con Parmalat.