Jaime DཿAlessandro, la Repubblica 19/12/09, 19 dicembre 2009
Il Web si traveste da Babbo Natale: in aumento i regali acquistati online - Grosso modo sono 162,5 euro a testa
Il Web si traveste da Babbo Natale: in aumento i regali acquistati online - Grosso modo sono 162,5 euro a testa. Moltiplicati per otto milioni di utenti. Ecco la cifra che indica il boom dell´e-commerce italiano a Natale. Le vendite online infatti, stando alle previsioni, stanno attraversando un momento di grazia. E in completa controtendenza rispetto a quanto accade nei negozi tradizionali, dove gli effetti della crisi si fanno ancora sentire. Per Natale spenderanno 1,3 miliardi di euro coloro che nel nostro Paese non si fanno più problemi a comprare via web un biglietto aereo, un nuovo televisore piatto, un libro, un dvd, un videogame, perfino un capo d´abbigliamento. Avanguardia di quei 24 milioni di frequentatori della Grande Rete. « vero, i segnali positivi ci sono», commenta posato Alessandro Perego del Politecnico di Milano, che da anni osserva con attenzione il mondo digitale. «Molti dei principali operatori hanno dichiarato stime di crescita a due cifre, fino al 30 o al 40 per cento in alcuni casi. Anche fra coloro che invece hanno sofferto nel corso del 2009». Ecco perché molti, soprattutto chi in questi giorni sta raccogliendo i quattro milioni e mezzo di ordini fatti online per il Natale, stanno stappano bottiglie di champagne. A conti fatti il giro d´affari di questi giorni varrà il 22 per cento dei quasi sei miliardi generati dall´e-commerce nel corso dell´intero anno. Che non è cosa da poco. «La recessione gioca a favore», si spinge a dire Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio che raccoglie buona parte del commercio elettronico made in Italy. Convinto che la difficoltà economica sia dietro il boom degli acquisti in rete, in genere più convenienti e con molta più scelta a disposizione. E aggiunge: «La crescita dei siti di elettronica, ad esempio, si aggira intorno al 20 per cento, mentre i negozi tradizionali sempre di tecnologia registrano un calo di quasi due punti percentuali». Peccato che le vendite online equivalgano a meno dell´uno per cento rispetto a quelle fatte negli esercizi commerciali di tipo classico. vero, gli ordini sono aumentati del 13 per cento rispetto allo scorso anno, ma è anche diminuita del 10 per cento la spesa media. Insomma: si compra di più sul web, ma si spende meno. E in genere si tratta di viaggi, settore in calo di ben tre punti percentuali, che valgono più della metà del commercio elettronico in un Paese, come il nostro, famoso per le case di moda molto poco presenti in rete. Senza dimenticare che Amazon da sola, tanto per dare un metro di paragone, nel 2008 ha fatturato oltre 13 miliardi di euro, più del doppio dell´e-commerce italiano nel suo complesso. E così all´entusiasmo per il successo natalizio si mescola anche un po´ di amarezza per quel che gli acquisti online potrebbero essere ma ancora non sono. «Internet fa notizia solo per i fatti di cronaca in Italia - spiega Antonio Ragozzino di Buy.it, che cura i negozi virtuali di una decina di grosse aziende - e le persone hanno paura. Ci sono catene di negozi di giocattoli che fanno più soldi in un loro punto vendita in provincia che con lo shop sul web. Malgrado i prezzi siano più bassi e le spedizioni gratuite». Eppure i siti di comparazione dei prezzi in Italia hanno visto aumentare il traffico anche del 50 per cento in questo periodo. Segno di interesse, anche se magari non ancora di acquisti. Mentre nel resto del mondo i navigatori hanno superato il miliardo e mezzo. Tutti potenziali clienti. E questo, al di la di ogni ragionevole dubbio, rappresenta di fatto una prospettiva piena di opportunità.