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 2009  dicembre 19 Sabato calendario

FRECCIAROSSA, PER ORA IL RITARDO AD ALTA VELOCITA’


La prima settimana di vita è stata complicata. La rivoluzione nei trasporti stenta ancora a decollare, il Frecciarossa ha accorciato l’Italia ma non quanto si sperava, almeno finora. Bisognerà tamponare le falle e arginare ritardi e disagi di questi primi giorni per vincere la scommessa dell’alta velocità. Tra i viaggiatori il malumore comincia a serpeggiare, a volte si trasforma in protesta.
La causa sono i tanti ritardi accumulati in questi giorni. Giovedì mattina chi è partito alle 6,40 da Torino diretto a Roma è arrivato con un’ora e mezzo di ritardo; 40 minuti ieri mattina su quello delle 7,37. Non è finita: lunedì, il giorno del gran debutto, il Milano-Torino delle sette di sera ha impiegato il doppio del tempo ad arrivare a destinazione, 100 minuti anziché 50; il giorno dopo il Torino-Roma delle 7 e mezza - sempre lui - si è fermato nella capitale con 50 minuti di ritardo sulla tabella di marcia. Mercoledì chi è salito sul Frecciarossa a Milano, diretto a Torino, tra le cinque e le sette del pomeriggio è arrivato 50 o 55 minuti dopo il previsto. Cento minuti per 140 chilometri: esattamente quanto impiega il treno regionale, che però di fermate ne fa sette, mentre il super-treno viaggia senza soste.
Perché sta succedendo? Freddo, ghiaccio, sistemi di sicurezza, piccoli guasti, imprevisti: così dicono le Ferrovie. Scosse di assestamento per un meccanismo complesso. Anche all’estero, nei suoi primi giorni di vita, l’alta velocità ha stentato. Il meccanismo va oliato, in altri paesi sono serviti giorni e giorni perché tutto funzionasse a dovere. la speranza cui s’aggrappano i viaggiatori, che in questi giorni hanno preso d’assalto i Frecciarossa, partiti quasi tutti con i posti esauriti, segno l’Italia crede nel super-treno. Anche troppo: su alcune tratte, come la Torino-Milano, tanti pendolari con abbonamento ma senza diritto al posto a sedere viaggiano in piedi causa sovraffollamento.
Il clima rigido ci ha messo del suo, rendendo il rodaggio - già di per sé problematico - ancor più complicato: è per questo che il Roma-Bologna delle 8 e 5 di mercoledì mattina invece di due ore ne ha impiegate tre e dieci. All’altezza della stazione di Castello un guasto all’impianto di segnalazione che determina le frenate ha impedito ai Frecciarossa di imboccare il nuovo tunnel, costringendoli a ripiegare sulla vecchia linea, quella che attraversa Prato.
Ieri ci si è messa pure la neve: sulla Torino-Roma (tratta che tocca Milano, Bologna e Firenze) una manciata di treni in orario, ma per la maggior parte è stata un’altra giornata difficile: ritardi tra 20 e 50 minuti. Il record spetta al Torino-Roma delle 18, partito dal capoluogo piemontese con oltre 40 minuti di ritardo. All’altezza di Reggio Emilia ne aveva già accumulati 102. Avrebbe dovuto scaricare i passeggeri alla stazione di Termini alle 22,47; è arrivato ben dopo l’una.