Anna Lombardi, il venerdì di Repubblica 18/12/09, 18 dicembre 2009
NATALE
L’albero esposto nella sala blu della Casa Bianca quest’anno è alto sei metri e arriva dalla Virginia. stato piantato 13 anni fa da Eric e Gloria Sundback, vivaisti che hanno vinto per la quarta volta il concorso nazionale per l’abete più bello d’America, ottenendo l’onore di donarlo alla First Lady (il primo lo diedero a Rosalyn Carter nel 1979, gli altri due a Nancy Reagan). Michelle lo ha addobbato all’insegna dell’ecologia, illuminandolo con 750 fili di led, per un consumo di 6.000 watt (un terzo di quelli consumati dagli alberi dell’era Bush), e riciclando 650 decorazioni delle precedenti amministrazioni. Quest’anno, sono biologiche anche la White House in pan di zenzero e cioccolato bianco con mobilio interno di cioccolata, l’orto della First Lady in pasta di mandorle e il cane Bo in marzapane. Inoltre, la first lady ha ridotto il numero di alberi presenti nella Casa da 12 a 7.
Negli Usa, il primo a dare il buon esempio parlando di ”Green Christmas” era stato Arnold Schwarzenegger, governatore della California, che nel 2006 volle che l’albero del Parlamento di Sacramento fosse alimentato a idrogeno. A quell’albero si ispirano quelli odierni, come l’abete di Copenaghen, illuminato grazie a una dinamo attivata a pedali. L’abete parigino dell’Eliseo, donato al presidente Nicolas Sarkozy dai vivaisti francesi, dopo il 6 gennaio sarà trasformato in composto organico che alimenterà i giardini del palazzo. Quello di Piazza Duomo a Milano, alto 50 metri e largo 15, è stato scelto dalla Forestale fra quelli destinati all’abbattimento, come anche l’abete centenario regalato dal Belgio a Papa Benedetto XVI, che ha seguito la tradizione inaugurata del predecessore Giovanni Paolo II, che nel 1982.
Dal 1947 la Norvegia dona l’abete a Trafalgar Square, Londra, per ringraziare gli inglesi che durante la seconda guerra mondiale diedero rifugio al loro re. Negli anni Cinquanta è nata la tradizione natalizia britannica del messaggio della regina: il 25 dicembre del 1952 Sua Maestà rivolse via radio il suo primo augurio ai sudditi del Commonwealth. La parola chiave del messaggio di quest’anno sarà ”austerità” visto che la regina, malgrado un patrimonio personale di 450 milioni di sterline, ha dovuto chiedere un prestito al governo per la manutenzione del castello di Windsor. Lei e il principe Filippo hanno dichiarato di non gradire regali, quest’anno. Esiste anche un ”alternative message”, messaggio alternativo che Channel 4 trasmette dal 1993, quando definì «messaggio della regina» un’intervista allo scrittore e icona gay Quentin Crisp. Da allora il messaggio è appannaggio delle personalità più bizzarre, da Ali G (uno dei personaggi di Sacha Baron Cohen) a Sharon Osbourne, fino al messaggio del presidente iraniano Ahmadinejad pieno di dichiarazioni antisemite, trasmesso lo scorso anno. Qualche anno fa il presidente venezuelano Hugo Chávez chiese ai connazionali di non esporre decorazioni natalizie, «simbolo del colonialismo americano», ma si dovette ricredere quando anche i suoi fedelissimi scesero in piazza a protestare vestiti da Babbo Natale. Quest’anno a difendere Babbo Natale è il Cremlino che, a proposito di una pubblicità che smentisce l’esistenza di Babbo Natale, ne vieta la diffusione con la seguente motivazione: «Mina l’autorità dei genitori».