Mariolina Sesto, Il Sole-24 Ore 18/12/2009;, 18 dicembre 2009
I PARTITI? SPENDONO 100 MILIONI E INCASSANO 500
Spendi 1 euro e te ne rimborsano 4,5. Così funziona il sistema dei contributi statali per i costi sostenuti dai partiti durante le campagne elettorali. A denunciarlo è la Corte dei conti nel rapporto sulle elezioni politiche 2008 trasmesso ieri alla Camera. In totale i partiti hanno certificato spese per 110 milioni di euro e ne hanno incassati 503. Un bell’affare. Che spinge i magistrati contabili a trarre le seguenti conclusioni: «Quello che viene normativamente definito contributo per il rimborso delle spese elettorali è, in realtà, un vero e proprio finanziamento».
Ancora più sorprendente è il trend storico degli ultimi 15 anni. Dalla prima consultazione elettorale sottoposta al controllo della Corte (le elezioni politiche del 27-28 marzo 1994) le spese sostenute dai partiti si sono triplicate passando da 36 milioni a 110 milioni mentre i rimborsi elettorali riconosciuti dallo Stato di sono decuplicati passando da 47 milioni a 503 milioni. Due - sottolinea la Corte – sono state le normative che hanno fatto gonfiare il forziere statale in favore delle formazioni politiche: innanzitutto la legge del 2002 che ha elevato da 4mila lire a 5 euro il contributo calcolato per ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali per le elezioni della Camera. Come se non bastasse, a questo regalo si aggiunge quello della leggina che riconosce il versamento del rimborso anche quando la legislatura si interrompe in anticipo. Unico segnale in controtendenza – annota ancora la Corte – è la riduzione di 20 milioni di euro l’anno scattata con la Finanziaria Prodi per il 2008: «Questo provvedimento – è il commento dei giudici contabili – costituisce un segnale di chiara volontà di contenimento delle spese pubbliche ma non elimina l’esigenza di correlare, almeno inparte,l’ammontare del contributo statale alle spese elettorali effettivamente sostenute dai partiti».
Impressionanti i totali racimolati nei 15 anni: 579 i milioni di euro spesi per affrontare le 11 campagne elettorali del periodo (5 elezioni politiche, 3 europee e 3 regionali), 2,2 miliardi di euro i rimborsi incassati dai partiti.
Quanto alle spese sostenute nell’ultima tornata di politiche, quella del 2008, la Corte non ha ravvisato sforamenti dei tetti di spesa previsti per legge. Emergono però notevoli differenze nel volume di fondi impegnati dai partiti. Se il Pdl certifica 53,6 milioni di euro di spese per manifesti e cene elettorali, il Pd si contiene investendo una cifra tre volte inferiore 18,4 milioni. Cospicuo, se commisurato al peso elettorale del partito, anche l’esborso dell’Udc:15,7 milioni.Ben più contenuti i budget messi in campo da Idv e Lega: rispettivamente 3,4 e 2,9 milioni. In tutti i casi quisquilie rispetto ai contributi intascati dopo, a spese di tutti i cittadini.