Michele Serra, Repubblica 18/12/2009, 18 dicembre 2009
Detto a bocce ferme: siamo l´unico paese di tutte le galassie nel quale il Capo ha subito un agguato a colpi di souvenir
Detto a bocce ferme: siamo l´unico paese di tutte le galassie nel quale il Capo ha subito un agguato a colpi di souvenir. Sangue vero, violenza vera, ma arma impropria, scena impropria, assalto al tempo stesso ferino e grottesco. come se non riuscissimo mai a decidere tra tragedia e commedia.
Prendete il recente arresto dell´assessore Prosperini, caratterista della politica milanese, e però assessore regionale in carica della giunta Formigoni (!!), nomi di battaglia «castigatore dei gay» e «condottiero del Nord»: è una macchietta dialettale o un energumeno razzista? Quando le agenzie hanno battuto la notizia del suo arresto per tangenti, una delle televisioni locali che il Prosperini usa come il bancone di un bar gli ha telefonato in diretta: «Uèi, ma è vero che ti vogliono arrestare?». «Ma va là, son qui a casa bello paciarotto (in italiano, bello rilassato)». Sono le battute di un copione drammatico (un caso giudiziario, uno scandalo politico, un dramma umano) o l´ennesima paginetta di una smisurata farsa? E cosa è peggio, sottovalutare la tragedia e pensare che in fondo siamo solo un paese di buffoni, o sottovalutare la farsa e angosciarci oltre il lecito? Come indizio, non benevolo: Mussolini fu certamente (anche) un mascherone comico, ma precipitò il paese nel sangue e nel disonore.