Novella 2000, n. 46, 12/11/2009, p. 34, 12 novembre 2009
Il viaggio del sex-tape Tanti lo vedono: ma è lo stesso? Il video di Marrazzo con una trans ha girato molto
Il viaggio del sex-tape Tanti lo vedono: ma è lo stesso? Il video di Marrazzo con una trans ha girato molto. Le prime a vederlo sono state Brunella Bolloli e Fabiana Ferri, della redazione romana del quotidiano Libero. Lo mostra loro il 15 luglio Gianguarino Cafasso che chiede 500 mila euro. Le due ne parlano al loro direttore, Vittorio Feltri, che rifiuta l’offerta. A fine luglio, i carabinieri, a cui nel frattempo Cafasso avrebbe consegnato il video, chiedono a Max Scarfone dell’agenzia PhotoMasi di aiutarli a piazzarlo. Ma il sex-tape è già stato proposto, invano, a tre imprenditori. A metà agosto Scarfone contatta Oggi, che, il primo settembre, invia a Roma Giangavino Sulas a vedere il filmato. La richiesta ora è 200 mila euro. Non va in porto. Il 5 ottobre PhotoMasi porta il video ad Alfonso Signorini, direttore di Chi, cui viene lasciata una copia che arriva a Silvio Berlusconi. Chi non l’acquista, Signorini dice a Scarfone che Libero è interessato: il 12 ottobre il nuovo direttore, Maurizio Belpietro, lo vede e il 14 anche il suo editore, Gianpaolo Angelucci. Il prezzo è di 100 mila euro, ma Belpietro non compra. Interrogato, Scarfone dice anche che Vittorio Feltri, nel mentre divenuto direttore del Giornale, ci ha ripensato e che avrebbe acquistato il video per 55 mila euro. La trattativa si blocca, perché Panorama, diretto da Giorgio Mulè, mostrerebbe interesse. II 19 ottobre, però, Silvio Berlusconi chiama Marrazzo per dirgli che il video gira, e il Governatore prende un appuntamento con l’agenzia. Intende forse comprarlo lui, ma l’arresto dei carabinieri, il 21, glielo impedirà.