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 2009  dicembre 15 Martedì calendario

ENASARCO VENDE IL SUO PATRIMONIO

L’appuntamento dei settant’anni di attività della Fondazione Enasarco coincide con l’avvio operativo del piano di dismissioni immobiliari che, entro la fine del 2011, dovrebbe garantire un incasso ta 4 e 4,5 miliardi. Per la cassa di previdenza degli agenti di commercio (200mila prestazioni erogate a fronte di oltre 267mila iscritti attivi) è il polmone finanziario che dovrà garantire gli equilibri del bilancio tecnico attuariale a trent’anni, come previsto dalla legge finanziaria 2007. Intanto il preconsuntivo 2009 registra un avanzo di circa 75 milioni. Secondo il presidente Brunetto Boco questo avanzo è «in grado di soddisfare pienamente il requisito di stabilità» e garantire «prestazioni sicure agli iscritti» Ieri, alla vigilia della cerimonia per l’anniversario fissata a Montecitorio alla presenza del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e del vicepresidente della Camera, Antonio Leone, i vertici della Fondazione hanno illustrato le ultime fasi del programma di dismissioni (progetto Mercurio) annunciando l’imminente assegnazione alle banche degli incarichi per erogare i mutui speciali agli inquilini Enasarco, cui si punta di vendere almeno il 70% degli asset. Quattro gli istituti interessati: Bnl-Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Mps e Ubi, per un’operazione che riguarda 17mila appartamenti e un migliaio di unità commerciali il cui valore a bilancio è di circa 3 miliardi mentre il valore di mercato (allo stato libero) è stimato in 6 miliardi.
Il presidente Boco e il direttore generale, Carlo Felice Maggi, hanno spiegato che nelle strategie della Fondazione, al termine delle dismissioni, c’è una riallocazione dell’intero portafoglio (pari a circa 7 miliardi) su un 30-40% di immobiliare e un 60- 70% di attività mobiliari tra cui non compariranno più titoli derivati. A dimostrazione della portata del piano di riqualificazione del portafoglio, Boco e Maggi hanno ricordato i recenti impieghi in fondi immobiliari gestiti da primarie Sgr e che garantiscono rendimenti assai lontani da quelli attuali (il 7-8% contro l’1% lordo); fondi che vantano proprietà storiche come la Galleria Alberto Sordi di Roma o i grattaceli storici come il Chrysler o il Flatiron di New York).