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 2009  dicembre 16 Mercoledì calendario

CROCIATA ANTI-TESCO NELLA OLD-ENGLAND

 una storia che va all’indietro come il trenino a due vagoni che da Norwich fa tutte le stazioni verso la costa. Salhouse, Hoveton, Walsham, Gunton, Cromer. E da Cromer riparte, in retromarcia, per arrivare, itinerario eccentrico, fino a Sheringham. Il marea dritta conferma che il viaggio è finito e se non bastano le onde c’è un cartello con la scritta STOP. S’appoggiano i respingenti della littorina e muore il binario.
Il soldato Reg, pensionato, e la scrittrice Eorica, quarantenne, giacca cachi lui, pelliccia sintetica leopardata lei con paraorecchie maculato, aspettano impettiti proprio lì, fra il gran battere di acqua e vento. «Buongiorno, ben arrivato nel giorno più brutto dell’anno». Piove su Sheringham, ridotto di una battaglia fra ieri e oggi, fra grande e piccolo, fra modernità e tradizione, fra giovani e vecchi.
Da tredici anni Tesco, il colosso mondiale della distribuzione approdato al banking e alla telefonia, in marcia verso un mondo ideale nel segno solo di sé stesso, vuole aprire un superstore per le 7mila anime di Sheringham e per i turisti che nelle giornate di sole mostrano bianche, anglosassoni nudità sulle sabbie del Norfolk. E da tredici anni Tesco sbatte contro Reg ed Eroica, personaggi che sembrano usciti da un sequenza tagliata di Helzapoppin, comparse dimenticate nelle avventure di Mary Poppins. «Roba da film degli Ealing Sudios», sostiene lo scrittore Matthew Engel. «In bianco e nero, nell’Inghilterra del dopoguerra». Un ex soldato e una scrittrice non del tutto sbocciata mobilitano un paese intero per tenere lontano il simbolo del capitalismo più aggressivo. Non c’è nulla di ideologico nelle parole di Reg Grimes, presidente della Preservation society che, lo dice la parola stessa, di rivoluzionario non può avere niente. Appena, appena sopra le righe sono forse i toni di Eroica Mildmay, passionale come la Terza sinfonia di Beethoven a cui sua madre s’ispirò mentre giocava a Scarabeo, stanca com’era d’avere una figlia di tre mesi ancora senza nome. Ma la politica, quella che si conta con i voti,non c’entra con la battaglia di Sheringham. «Tutti i partiti sono con noi », dice Reg.
Domani sapremo se lo sono una volta di più, quando il District Council esaminerà la terza richiesta del gigante britannico per aprire un supermercato di 2000 metri quadrati. « un progetto nuovo - dice Nick Gellatly, portavoce di Tesco- ridotto nelle dimensioni, rifatto nel look». «Non è vero - incalza Eroica - la taglia è uguale e i problemi che crea anche: impatto negativo su traffico, ambiente, economia locale ». « più vicino al centro - ribatte Nick in un contraddittorio a distanza - e quindi non ci possono più accusare di distrarre i clienti». Di portarli, cioè, via dalla sfilata di vetrine con «tante buone cose di pessimo gusto», salotto alla Gozzano per visitatore occasionale, fatto com’è di scritte, luminarie e pacche sulle spalle fra vicini sorridenti. Il pub Robin Hood - nomen omen - è di fronte al macellaio J & D Papworth, dove occhieggiano Cumberland sausage appese a mazzi, Sheperds pie pronte per il forno e montagne di costine impilate.
«Metà, dia retta a me, metà». Kevin Culley , il macellaio, fa il segno con la mano e sussurra appena. «Nei paesi qui vicini dove ha aperto Tesco, il business è dimezzato ». cristallino nella sua ammissione, non dissimile da quella del suo acerrimo concorrente, Icarus Hines, un altro nome per il film di Engel. O come Chris Wright, di "Blyth & Wright", ferramenta da tre generazioni. Oltre l’uscio è una distesa di martelli, trapani, vanghe e stivaloni Wellington, utilissimi vista la giornata. Sopra la cassa l’appello contro il supermercato, dietro il bancone una Bsa d’annata. «Se ne trovano quante ne vuole, se le piacciono le motociclette. Io non temo Tesco per i miei affari. Vengono da tutta l’Inghilterra per comperare da me. Mi oppongo perché la bellezza di questo paese è nelle piccole diversità. Qui sopravvivono tre fruttivendoli, due macellai, due pescivendoli, un libraio, due fornai. Non si può strappare l’anima a Sheringham».
Musica per le orecchie del soldato Reg che aggiunge: «I minimarket vanno bene. Devono essere piccoli o con peculiarità tali che li differenzino dalla standardizzazione. L’opposizione supera ormai il 70% dei cittadini».
A dire che le cose non stanno così è Jono Read, 21 anni di Holt a 4 miglia da Sheringham. «Appunto, è forestiero. Perché si occupa di noi?».Eroica butta là un’accusa neppure troppo velata. Quel giovanotto vuole fare gli interessi di Tesco.E non c’è dubbio che lifaccia avendo inventato il sito "YesToTesco" dove raccoglie firme a sostegno dell’idea. «I prezzi calerebbero - dice - e la gente se ne gioverebbe». Un cartello di commercianti ? Jono lo lascia all’immaginazione. I fautori di Tesco sono soltanto giovani decisi a scuotere il sonno che avvolge Sheringham? Anche Eroica ammette che c’è un pizzico di giovanilismo nel fronte del "sì". Per questo si batte per l’alternativa:Greenhouse Community project, un complesso commerciale tutto riciclaggio, energia solare ed eolica. Se mai sarà approvato venderà prodotti locali e scorrazzerà i clienti con bus elettrici, in linea con il progetto di Clive Hay-Smith, ricco proprietario terriero con visione e cuore, dicono. Cuore per Sheringham.
Annuisce Eddy Page, unico antiquario del paese. Greenhouse gli va bene, Tesco no. « la vita degli altri che mi ha convinto. Guardi Toton, Long Eaton, Ilkeston, Fakenham: sono i paesi trasformati dal gigantismo di Tesco ». Un rosario di nomi, un rosario, dice, di esempi.Eddy racconta,fra boccali di birra d’antan, cristalli finto Boemia e peltro annerito. Brocantage più che antiquariato, ma tanto basta per guadagnarsi il rispetto assicurato dall’aura di cultura che si leva da quanto è vecchio. Margherita, atletica pensionata, guarda dai vetri del negozio e alza i pollici al cielo, come dire: «Vai Eddy, di’ le cose come stanno!». Vai avanti a narrare una storia che non dovrà finire mai con "C’era una volta un paese chiamato Sheringham dove tutto andava all’indietro, come il treno in retromarcia...". Due vagoni appena, lanciati fino allo Stop che sembra scritto apposta per Tesco.