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 2009  dicembre 16 Mercoledì calendario

RISO SENZA IDENTITA’ CHICCHI DIVERSI NELLO STESSO PIATTO

Hai scelto il Carnaroli, perché la nonna diceva che dei risotti è il re. Hai comprato l´Arborio, insuperabile nel minestrone. Poi ti accorgi che nel mondo del riso si sta ripetendo la storia della "pasta mischiata" napoletana. Così come maccheroni, ziti e mezzi ziti, trenette e paccheri finiscono tutti nella stessa pentola, anche i risi, con nomi illustri o sconosciuti, finiscono tutti nello stesso pacchetto, che però porta impresso un nome famoso: Carnaroli, appunto, Arborio o Vialone nano.
 silenziosa, la guerra all´ultimo chicco che dalle risaie è arrivata al Parlamento. una battaglia che vede su un fronte l´industria che impacchetta e vende il riso e sull´altro i coltivatori che questo riso producono. Come a un figlio, vorrebbero dargli anche un nome preciso. «E invece no. Dentro il pacchetto con scritto Arborio puoi trovare anche il Volano, il Loto, il Baldo… E nel Carnaroli puoi trovare il Karnak». Piero Vercellone è il presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione delle varietà tipiche di riso. «Siamo piccoli produttori - dice - con 2.600 ettari di risaia nel Vercellese, ma facciamo la voce grossa. L´iniziativa degli industriali rischia di distruggere il nostro lavoro, perché non valorizza i nostri risi tipici. In pratica, secondo la nuova legge che si sta discutendo, in un pacco di Arborio puoi mettere altri risi "compatibili" per dimensione, lunghezza, forma. Il consumatore se ne accorgerà al momento della cottura. Non ce l´abbiamo con l´industria, ma non può pensare solo al profitto». Ieri pomeriggio nuova riunione della commissione agricoltura al Senato, che ha deciso di rinviare il confronto a dopo la Finanziaria. «Se mescoli Carnaroli e Karnac, è chiaro che ci guadagni. La pianta del Carnaroli è alta 110-120 centimetri e se arriva il vento si piega a terra. Il Karnac è alto 60-65 centimetri e resiste meglio alle intemperie. In un ettaro puoi produrre 45-50 quintali di Carnaroli mentre il Karnac arriva a 65 quintali. Ma il primo tiene la cottura, il secondo molto meno». E allora, come puoi vendere una confezione con scritto Carnaroli quando questa qualità è solo una parte del prodotto? «I risi mescolati possono anche essere accettati, ma i consumatori hanno il diritto di sapere cosa comprano. Già oggi ci sono industrie che fanno arrivare navi di riso dall´Egitto e camion dal delta del Danubio». Presto sarà il calibro a decidere la "qualità" del riso. «Un chicco di lunghezza compresa fra 6,6 e 7,2 millimetri - dice Piero Rondolino, produttore di Livorno Ferraris - potrà essere classificato come Arborio. Ma in quella misura possono essere comprese migliaia di specie diverse prodotte in tutto il mondo. Già oggi più del 90% dell´Arborio è in realtà Volano e con la nuova normativa tutte le varietà saranno coinvolte: dal Roma al Ribe, dall´Originario al Sant´Andrea. Fino a oggi, per mescolare i grani, dovevi avere un´autorizzazione ministeriale, che si faceva attendere mesi o anni. Approvata la legge, non dovrai chiedere nulla». pessimista, il produttore di riso biologico. «Tanti coltivatori, alla fine, sono d´accordo. Se gli industriali guadagnano, pensano, ci pagheranno meglio il riso. Sarò un illuso, ma io voglio continuare a lavorare seriamente. Se scrivo Arborio sul pacchetto, dentro ci deve essere solo Arborio. Ci metto anche il mio nome, sul sacchetto».