Elena Dusi, la Repubblica, 16/12/2009, 16 dicembre 2009
QUANDO IL PANDA ERA CARNIVORO CONVERSIONE DI UN PREDATORE
l´animale mite per antonomasia, ma nasconde i geni di un carnivoro. Della sua passione per il bambù invece non c´è traccia alcuna fra i cromosomi. La lettura del Dna del panda gigante, pubblicata su Nature, ci ha portato non poche sorprese, dimostrando come l´ambiente possa influenzare i comportamenti al di là dei cromosomi. Nel caso del panda, classificato fra i parenti dell´orso ed etichettato già dalla tassonomia come carnivoro, la vita da recluso tra le foreste di bambù cinesi ha stravolto completamente la dieta. E anche se gli esperti dell´Istituto di genomica cinese a Shenzhen, andando a scrutare fra i suoi cromosomi, hanno trovato molte analogie con il Dna dei cani, non c´è nulla di più controintuitivo della parentela tra un panda malinconico e pigro e un cucciolo con l´argento vivo addosso. Il panda che ha donato il suo Dna alla scienza è Jingjing, la femmina di tre anni che ha posato come mascotte per le Olimpiadi di Pechino 2008. All´interno dei suoi cromosomi non c´è traccia del gene che sintetizza l´enzima cellulasi, che serve a digerire la cellulosa contenuta nel bambù. «Il panda ha imparato forse ad assimilare le sostanze vegetali grazie ai batteri del suo tratto digerente, senza bisogno di ricorrere a enzimi» suggerisce Wang Jun, lo scienziato che ha diretto il lavoro di sequenziamento del Dna, e che per il futuro progetta: «Speriamo di trovare tra i geni una spiegazione della scarsa spinta riproduttiva dei panda giganti, e di poterli aiutare ad avere più piccoli». Finora gli scienziati hanno fatto ricorso a tutti gli espedienti per convincere gli animali ad accoppiarsi, inclusi film pornografici e una speciale ginnastica per rafforzare i muscoli di gambe e pelvi.
Il gene tipico dei carnivori, a lungo inutilizzato tra le foreste di bambù, si è atrofizzato nel corso dei millenni. grazie a questo frammento di Dna che i carnivori sviluppano sulla lingua un recettore per apprezzare il gusto della carne e di altri cibi di origine animale come i formaggi. Ma per il panda ormai ogni cibo ad alto contenuto di proteine è diventato insipido. « una possibile spiegazione del perché questo animale abbia adottato una dieta vegetariana» spiega ancora Wang Jun. Ed è anche il motivo per cui, di fronte ai turisti in visita allo zoo, questi grandi orsi in grado, volendo, di uccidere un uomo se ne stanno quieti a sgranocchiare bambù. In qualche caso, più per irritazione che per fame, sono arrivati a mordere i visitatori troppo invadenti. Uno degli episodi più eclatanti risale all´anno scorso a Guilin, in Cina, dove uno studente di 20 anni ha scavalcato la recinzione di due metri per accarezzare Yang Yang, un maschio di 7 anni e 80 chili che lo ha morso alle gambe e alle mani. «Era così dolce, avevo voglia di coccolarlo» ha raccontato il ragazzo dall´ospedale, ignorando la seconda natura carnivora del timido panda.
Calcolando il numero di geni simili, il panda e il cane condividono l´80 % del Dna, mentre il panda e l´uomo si limitano al 68 per cento. Anche il genoma dell´orso dagli occhi malinconici si muove con inerzia. Gli scienziati hanno visto che il passo della sua evoluzione è più lento rispetto a uomo e cane. «Il panda - ricorda Nature - è considerato un fossile vivente. Si pensa che i suoi antenati abitassero la Cina già otto milioni di anni fa». Ma ribellarsi ai propri geni ha un prezzo. La dieta di bambù e un ostinato disinteresse alla riproduzione hanno portato i panda sull´orlo dell´estinzione. Anche se la situazione non è drammatica come negli anni ´80 e per la prima volta quest´anno un cucciolo è nato con la fecondazione assistita, la "lista rossa" dell´International union for conservation of nature registra ancora il panda gigante come "in pericolo". Le tracce lasciate nelle foreste suggeriscono che gli esemplari adulti siano circa 2mila. Se fosse rimasto ancorato alle abitudini ancestrali da carnivoro, oggi il panda non sarebbe la nostra mascotte. Ma avrebbe forse risolto il problema della sopravvivenza e del cibo.