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 2009  dicembre 16 Mercoledì calendario

MOURINHO CONTRO TUTTI

Ecco la versione di Josè. Nessuna spinta al giornalista inviso, solo insulti. Le scuse per il fattaccio di Bergamo? Sì, ma non in pubblico (comunque in privato non ci sono ancora state, e siamo al terzo giorno). Sembra meno aggressivo del solito, anche perché lunedì sera Moratti l´ha catechizzato ad hoc, ma Josè Mourinho in fondo non perde la sua verve e attacca tutti, dentro e fuori il club: il suo ufficio stampa e il suo servizio d´ordine, l´organizzazione negli stadi italiani, l´arbitro di Juve-Inter e gli organi di informazione per i giudizi espressi su quella partita. Ce l´ha pure col procuratore Stefano Palazzi, che sta indagando sull´episodio di domenica: «Una squalifica per questa vicenda sarebbe ridicola».
Ed ecco la versione di Josè, dunque, sull´aggressione (solo verbale?) al giornalista Andrea Ramazzotti, dopo Atalanta-Inter, in una conferenza stampa che ieri è stata disertata dalla maggior parte dei giornali per solidarietà col collega («Approvo la solidarietà in ogni campo, ma se adesso stanno ascoltando le mie parole in tv dimostrano poca personalità», è la provocazione di Mou: a vuoto). E´ ovviamente la sua versione, cioè quella di un uomo la cui natura è la stessa di Fonzie, uno che non riusciva a pronunciare la parola "scusa" senza farsi venire gli stranguglioni: «E´ vero, l´ho insultato. Ho pronunciato due parole irripetibili. E´ la prima volta che mi capita in carriera e spero sia l´ultima. Ma smentisco di averlo aggredito fisicamente o di aver tentato di farlo. Da tempo avevo detto di non voler vedere ”quel signore´ vicino al pullman della squadra, un luogo che io proteggo perché lì si colgono gli umori dei giocatori, e io non voglio. Avevo avvertito l´ufficio stampa e il mio servizio d´ordine, invece l´ho visto di nuovo lì e l´ho insultato. Dite che in Inghilterra per un fatto simile mi avrebbero cacciato? No: in Inghilterra questa cosa non potrebbe accadere, i giornalisti stanno al loro posto. Colpa mia, sì, ma anche sua perché sapeva che io non lo volevo lì e colpa dei miei collaboratori, ma non dell´area tecnica. Se mi scuserò? Certo, ma non in pubblico. E´ stato un fatto privato, solo che lui l´ha reso pubblico. Dunque mi scuserò solo in privato. E spero che il vostro collega mi faccia un bel regalo di Natale: prima di questa storia l´unico Ramazzotti famoso era Eros...».
A parte le battute, più o meno riuscite, le scuse "private" non sono comunque ancora arrivate. E Ramazzotti aveva il permesso del club per avvicinarsi al pullman. Ma della vicenda si occuperà ormai il procuratore Palazzi: «Racconterò le stesse cose anche a lui - prosegue Mourinho - ma una squalifica sarebbe ridicola, non è un incidente di natura sportiva. Accetterò l´eventuale punizione del mio club», e la storia potrebbe finire davvero così, solo con una multa a uso interno, se venisse dimostrato che Mourinho non ha messo le mani addosso al giornalista. Il tecnico dell´Inter nega altre evidenze. Come quella di essere nervoso, o di avere qualche problemino con Moratti (cui comunque chiede «un attaccante, che ci serve. Pandev, Toni, Cavani? Vedremo»). Ma lo rode il pensiero della sconfitta di dieci giorni fa a Torino: «Con la Juve sono successe cose importanti che i media hanno dimenticato, chi subito chi velocemente. In ogni caso non è stata una partita normale. Per la punizione del gol? Mica solo una... Ma sono stato con la bocca chiusa per una settimana e ho ascoltato analisi diverse». Errore: otto giorni fa, alla vigilia di Inter-Rubin, richiesto di un commento su Juve-Inter, Mourinho lo negò, sostenendo che voleva parlare solo di Champions.
Stasera c´è Inter-Livorno per la Tim Cup (ore 21, diretta Rai Due) e la battuta di Mourinho, a parte le considerazioni sull´avversario («E´ una squadra che sta migliorando»), è ovviamente sugli arbitri: «Contro il Livorno prometto che non sarò espulso. L´arbitro è il quarto uomo di Juve-Inter, cioè quello che mi ha fatto espellere; e il quarto uomo è Orsato, uno che mi espelle sempre...». La guerra di Josè prosegue. Nessun lo fermerà.