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 2009  dicembre 15 Martedì calendario

VIVERE IN UN BUCO


Racconta Woody Allen, nato a Brooklyn, che quando da bambino sbucò per la prima volta con i genitori dalla fermata della metropolitana a Times Square, prese la cotta di Manhattan e non se ne liberò più. Oggi vive nell’Upper East Side, a 5 minuti da Central Park. Madonna Ciccone, lasciata a metà l’università del Michigan, prese il primo aereo della sua vita per andare a New York a scuola di danza, fece la cameriera per mantenersi, prima abitando in una sinagoga nei Queens convertita in appartamenti e poi traslocando nel Lower East Side di Manhattan, ad Alphabet City, quando l’area dove c’è la casa del mito del jazz Charlie Parker, a Tompkins Square, era una terra di nessuno in mano agli spacciatori nell’era pre Giuliani. Oggi vive anche lei nell’Upper East Side, dove ha comprato per 40 milioni di dollari, la primavera scorsa, una townhouse, una villona stile Georgia non lontana da quella di Allen.
Case lillipuziane
Che cosa non si fa per abitare a New York. Eddie, Felice e Genevieve potranno anche non avere in futuro il successo di Madonna e di Woody nelle loro vite, ma di certo ne condividono il ”mal di Manhattan”. Intanto, proprio per la loro passione si sono già conquistati uno spicchio di notorietà. Le loro foto, e quelle dei nidi in cui vivono, sono apparse sul NewYork Post in un articolo sull’amore dei newyorkesi per gli appartamenti minuscoli, pur di vivere qui. Il record è di Eddie Rabon, 24 anni, organizzatore freelance di eventi, che ha scovato una lillipuziana sistemazione nella West Side tra l’Hudson e la ottava Avenue, ”periferia” di Broadway dal passato balordo.Ma vivere a Hell’s Kitchen, il nome del quartiere, significa stare nel posto giusto per Eddie, contento di pagare 800 dollari di affitto al mese per un buco da 5 (cinque) metri quadrati. « un vicinato eccezionale, e i soldi che risparmio mi fanno veramente godere la città per tutto quello che può darmi. Il mio appartamento è dove appendo il cappello e dormo qualche ora. Questo è». Fa niente che il lavandino è di quellidegli aerei, equando lova a trovare un amico un po’più alto della norma non riesce a chiudere la porta del piccolo cesso se si deve sedere sulla tazza.
ATTACCHI DI PANICO
Un po’ più grande, ma con la branda sopraelevata tanto vicina al soffitto che le ha provocato un attacco di panico la prima notte che vi ha dormito, è la casetta nell’Upper West Side di Felice Cohen, 39 anni. «Mi sono abituata e adesso la amo, è così carina», ha detto, e l’affitto è abbordabilissimo per la città, poco più di 700 dollari.Per capire che è un affare basta scorrere le offerte di affitti di case normali in altre zone. Per un appartamento bilocale sui 50-60 metri quadri si pagano quasi mille dollari e si deve accettare l’esilio di Harlem, ma all’estremo nord sulla 150esima strada, non certo dalle parti dello storico Apollo Theater o dell’ufficio di Bill Clinton, sulla 125esima. A Manhattan, nell’Upper West e nell’Upper East Side, dopo che la crisi ha limatoi prezzi,un monolocale va da 2.000 a 3.000 dollari e un bilocale, sui 100 metri quadri, supera i 4.000 dollari. L’Upper East è la destinazione ”fuori trend”de - gli arrivati: oltre a Madonna e Allen ci abitanoMike Bloomberg, Rupert Murdoch e, fino a un anno fa, Bernie Madoff. Gli stessi prezzi d’affitto per appartamenti di simili dimensioni si pagano nella frontiera-miraggio del ceto giovane, della moda: là dove tira il trend, quello che si estende al Meat Packing District a sud di Hell’s Kitchen, nel Greenwich Village e nel Lower East Side, verso Alphabet City e l’East River. Per questo Genevieve Shuler, 31 anni, considera un affarone pagare 780 dollari al mese per 9,7 metri quadri, a due passi daWashington Square, la piazza dove finisce, a sud di Manhattan, la Quinta Strada. Ci abitavano i suoi genitori ed è stato un ritorno alle sue radici. Ne vale la pena, anche se deve lavare i piatti nella doccia.