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 2009  dicembre 15 Martedì calendario

Abu Dhabi salva Dubai salvagente da 10 miliardi - Hanno aspettato l’ultimo minuto possibile, ma alla fine i «cugini» di Dubai, gli sceicchi di Abu Dhabi, hanno messo mano al portafoglio e hanno tirato fuori 10 miliardi di dollari

Abu Dhabi salva Dubai salvagente da 10 miliardi - Hanno aspettato l’ultimo minuto possibile, ma alla fine i «cugini» di Dubai, gli sceicchi di Abu Dhabi, hanno messo mano al portafoglio e hanno tirato fuori 10 miliardi di dollari. Il colpo di scena salva i sottoscrittori del bond islamico da 4,1 miliardi di dollari della Nakheel - la principale controllata edilizia di Dubai World celebre per le isole a forma di palma - che scadeva proprio ieri, e offre alla stessa Dubai World ulteriore ossigeno finanziario per pagare i fornitori, le spese per gli interessi fino al termine di aprile. Il prestito, di cui non sono stati rivelati i termini, avviene direttamente tra i due governi e pronto a sostenere l’Emirato in crisi - dice il presidente della Commissione fiscale Ahmad Bin Said Al Maktoum, è «anche la banca Centrale, pronta a fornire il necessario supporto agli istituti di credito che operano negli Emirati Arabi Uniti». Ma soprattutto l’intervento del ricco Emirato di Abu Dhabi - come spiega anche una nota dell’Ubs - «è chiaramente uno sviluppo a sorpresa dopo che il governo di Dubai aveva distinto il debito commerciale da quello sovrano e Dubai World si era mossa attivamente nelle ultime due settimane cercando di ristrutturare il proprio debito». Dunque, quella garanzia sovrana che lo stesso governo di Dubai aveva negato per i 59 miliardi di debiti di Dubai World - innescando così il panico sui mercati finanziari e spingendo grandi nubi ad addensarsi sul futuro dell’Emirato che si gioca tutto su uno scatenato sviluppo immobiliare - adesso pare essere di nuovo in vigore. Una novità che mette il turbo alla Borsa di Dubai - ieri un rialzo del 10%, il più alto da 14 mesi a questa parte - ma non fa chiarezza di tutti i dubbi. L’esposizione complessiva di Dubai e delle sue controllate pubbliche ammonta a 80 miliardi di dollari e non è detto che la mossa di Abu Dhabi si ripeterà in futuro. Anzi, sempre secondo l’Ubs, l’intervento di ieri è stata «una risposta d’emergenza a una dinamica di mercato che stava peggiorando rapidamente». Del resto la previsione largamente condivisa è che Dubai World continuerà le trattative con le banche, cominciate a inizio dicembre, per ristrutturare il proprio debito. Non a caso ieri il governo di Dubai ha annunciato l’entrata in vigore di una decreto che istituisce un tribunale di tre giudici e un apposito codice che regoleranno la ristrutturazione del debito di Dubai World e gli eventuali contenziosi. Dubai World è infatti una cosiddetta «società per decreto», nata appunto attraverso un decreto governativo e alla quale non si applica quindi il comune diritto fallimentare degli Emirati. Con le nuove regole, assicura il governo, si «stabilirà un codice trasparente, basato su standard accettati a livello internazionale, per gestire al riorganizzazione di Dubai World e delle sue controllate».