Giovanni Caprara, Corriere della Sera, 15/12/2009, 15 dicembre 2009
E’ rinata la prima calcolatrice italiana - La «macchina aritmetica» di Giovanni Poleni nata tre secoli fa è tornata a macinare calcoli al Museo della scienza e della tecnica «Leonardo da Vinci» di Milano
E’ rinata la prima calcolatrice italiana - La «macchina aritmetica» di Giovanni Poleni nata tre secoli fa è tornata a macinare calcoli al Museo della scienza e della tecnica «Leonardo da Vinci» di Milano. Per la storia si tratta della prima calcolatrice italiana e una delle prime in Europa dopo che nel Seicento il francese Blaise Pascal costruiva la «pascalina» perfezionata poi dal tedesco Gottfried Leibniz. La Macchina del Poleni è la ricostruzione effettuata dall’Ibm nel 1959 perché l’originale era stata distrutta dallo stesso inventore. Dopo mezzo secolo i congegni della macchina non funzionavano più ma un profondo restauro condotto presso il Museo da Massimo Temporelli e Silvio Hénin l’hanno riportata in vita. Ed oggi ruote e contrappesi sono tornati a non sbagliare i conti restituendo alla storia del calcolo italiano un prezioso reperto. Il marchese Giovanni Poleni era un veneziano di talento tanto che aveva solo 25 anni quando ideava la macchina in grado di eseguire le quattro operazioni. Il vento della rivoluzione industriale cominciava a soffiare per togliere fatica all’uomo, mentale compresa. E Poleni conosciuti i risultati di Pascal e Leibniz, fece un ulteriore passo avanti. Con grande successo. I suoi scritti e le sue opere furono presto noti in Europa tanto che il grande Isaac Newton presentava Poleni come Fellow alla Royal Society di Londra e Leibniz favoriva la sua nomina all’Accademia di Berlino. Intanto insegnava all’Università di Padova ed era chiamato da Papa Benedetto XIV a contribuire al restauro della cupola di San Pietro. Suo è il suggerimento adottato dei sei anelli metallici che da allora proteggono l’opera di Michelangelo. E i calcoli forse li fece proprio con la macchina oggi visibile al Museo milanese.