Antonella Baccaro & Enrico Marro , Corriere della Sera, 15/12/2009, 15 dicembre 2009
Tagli e meno assenteismo. Funziona la «cura» Ichino - I primi risultati del piano alla Regione Lazio - Risalire la china si può, anche nella pubblica amministrazione
Tagli e meno assenteismo. Funziona la «cura» Ichino - I primi risultati del piano alla Regione Lazio - Risalire la china si può, anche nella pubblica amministrazione. quello che sta facendo la Regione Lazio. Non parliamo del caso Marrazzo, per riprendersi dal quale ci metterà ancora del tempo. Ma del miglioramento della macchina amministrativa. Si partiva da una situazione disastrosa, tanto che nel 2007 lo stesso presidente della Regione guidata dal Pd, si rivolse a Pietro Ichino, giuslavorista, allora non ancora entrato in Parlamento (sempre col Pd), che con i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano mise a punto un piano. Ora è giunto il momento di un primo bilancio. Che la Regione ha affidato all’Università di Roma Tre. Il rapporto viene presentato oggi. «Il complesso dei risultati raggiunti – dice Luisa Torchia, coordinatrice della ricerca – può esser valutato positivamente, se pure con gradi diversi di sviluppo, relativamente alle quattro aree considerate: il personale, la trasparenza, la re-ingegnerizzazione dei processi e i controlli interni ». Anche Ichino concorda: «Si sono fatti grossi passi in avanti. un inizio, ma il compito è stato preso sul serio, con metodo ed energia». Fino a qualche anno fa la Regione Lazio poteva ben meritarsi il titolo di carrozzone. Deteneva infatti una serie di record negativi, a partire dall’assenteismo. Nel 2006 ogni dipendente della Regione collezionava in media, tra malattia (21,2 giorni), assenze per altre cause e ferie un paio di mesi all’anno di assenza. I dipendenti poi erano in numero assolutamente esagerato: 4.130 nel 2005, più di quelli della Lombardia che però ha 4 milioni in più di abitanti. Per non parlare dei dirigenti che erano 442, circa il 10% contro una media delle altre Regioni del 6,7%. Nel 2008, cioè nel primo anno di applicazione del Piano dell’Università di Milano, l’assenteismo per malattia si è ridotto del 40%, scendendo a una media di 12,8 giorni all’anno e quello generale (al netto delle ferie) del 10%, arrivando a 29,4 giorni, un risultato tuttavia insufficiente, se paragonato all’obiettivo del piano che era di 20,7 giorni di assenza. I progressi sono comunque stati raggiunti grazie a un sistema di controlli più efficace e anche, non va trascurato, all’’effetto Brunetta’. Passi in avanti, ma senza centrare il bersaglio, anche sulla riduzione del personale. Che è diminuito del 15%, toccando nel 2009 le 3.133 unità. Meno anche i dirigenti, ridotti del 36%. Oggi sono 283. L’obiettivo per il 2010 è di portarli a 190, che sarebbero tuttavia più dei 146 dirigenti indicati dal piano Ichino. poi evidente che tagliare il personale e ottenere una maggiore presenza in ufficio non migliora di per sé i servizi resi. E qui interviene la seconda parte del piano: l’operazione trasparenza, gli investimenti nelle nuove tecnologie, il sistema di valutazione del personale. «Un cambiamento di rottura », dice il vicepresidente della Regione, Esterino Montino. Che parlando di questa svolta ci tiene a sottolineare come su alcune cose l’amministrazione abbia perfino anticipato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: «Nel luglio del 2008, con la messa on line dei dati sulla dirigenza, come nessuna amministrazione italiana aveva fatto prima, abbiamo anticipato di fatto le successive iniziative del ministro: curricula, retribuzioni, obiettivi strategici, valutazioni, assenze». Magri invece i risultati sulla digitalizzazione delle procedure e sul sistema dei controlli. Solo il 2% dei fascicoli personali dei dipendenti (contengono tutta la documentazione relativa al singolo lavoratore) è stato digitalizzato, mentre il restante 98% è ancora su carta. Colpa, dice il rapporto, sia della «permanenza di ’sacche’ di digital divide tra i dipendenti regionali, soprattutto considerando la loro età media (circa 50 anni)», sia della difficoltà di trasferire sul mezzo informatico documenti che si presentano «fortemente usurati (strappi, scoloriture, parti mancanti), soprattutto per via dello loro vetustà». Allo stadio iniziale, infine, il protocollo informatico per velocizzare le pratiche (circa 100 mila all’anno). Molto importanti, per quella svolta di cui parla Montino, sono le misure messe in campo per la valutazione dei dirigenti. stato istituito un Nucleo di valutazione (prima erano gli stessi dirigenti ad autovalutarsi) ma, osservano i ricercatori, «anche in presenza di risultati negativi, i dati mostrano l’ottenimento di punteggi molto alti e conseguentemente di misure premiali, quali l’attribuzione di bonus calcolati come percentuale sulla retribuzione annua lorda». Ancora una volta, il nuovo fa fatica a farsi largo tra usi e costumi burocratici consolidati.