www.slowfood.it, - Sloweb 10/12/2009, 10 dicembre 2009
Agricoltura bio contro riscaldamento climatico - Il programma "multi donatori", con una budget di 60milioni di dollari punta a promuovere entro i prossimi cinque anni un’agricoltura sostenibile a basse emissioni nei paesi in via di sviluppo, in partnership con gli stessi paesi e con altre organizzazioni
Agricoltura bio contro riscaldamento climatico - Il programma "multi donatori", con una budget di 60milioni di dollari punta a promuovere entro i prossimi cinque anni un’agricoltura sostenibile a basse emissioni nei paesi in via di sviluppo, in partnership con gli stessi paesi e con altre organizzazioni. Sarà la Finlandia il primo paese a offrire il proprio contributo a favore dell’attenuazione del cambiamento climatico nel settore agricolo dei paesi in via di sviluppo con un sostegno iniziale di circa 3,9 milioni di dollari per il periodo 2010-2011. Per coprire la dotazione economica la Fao dovrà poi puntare su altri finanziatori "La sfida globale che abbiamo di fronte è quella di trasformare il potenziale tecnico di mitigazione dell’agricoltura in realtà", spiega Alexander Müller, vice direttore Generale della FAO. "Già esistono molte tecniche e pratiche agricole appropriate per sequestrare carbonio nell’agricoltura su piccola scala. Esse includono le pratiche impiegate nell’agricoltura biologica e in quella di conservazione, basate su una scarsa lavorazione del terreno, sull’utilizzazione dei residui come composto o per la pacciamatura del terreno, l’impiego di colture perenni per coprire il suolo, la risemina dei pascoli, una loro migliore gestione, e le attività agro-forestali che associano colture e alberi. Circa il 90 % della capacità potenziale dell’agricoltura di ridurre o eliminare le emissioni dall’atmosfera proviene da questo tipo di pratiche, che tra l’altro hanno anche effetti positivi per la riduzione di fame e povertà. Tuttavia vi sono molte barriere da superare affinché queste pratiche e tecniche siano adottate. Il progetto punta proprio a sbloccare questo enorme potenziale". L’agricoltura è una fonte primaria di gas serra, incidendo per il 14% sulle emissioni globali, tuttavia il settore ha anche il potenziale di ridurre i gas serra catturando carbonio dall’atmosfera e immagazzinandolo nel terreno e nelle piante, oltre a ridurre le proprie emissioni. Nell’ambito del programma verrà creata una banca dati a livello mondiale sulle emissioni di gas serra attuali e su quelle previste per i più importanti prodotti agricoli di base, catalogati per paese e per regione. Saranno avviati progetti pilota in 5 paesi con partner nazionali per controllare la riduzione delle emissioni e il sequestro di carbonio nel terreno in differenti sistemi agricoli e in diverse zone ecologiche, per analizzare l’impatto economico di quest’attività per le famiglie contadine e gli effetti sulla produzione e sulla produttività. "I contadini parteciperanno alle strategie di mitigazione del cambiamento climatico solo se esse saranno praticabili e attraenti dal punto di vista economico", ha concluso Müller.