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 2009  dicembre 15 Martedì calendario

ESSERE SUPERSTIZIOSI, PER VOCE ARANCIO


Benedetto Croce il quale interrogato sugli effetti di certi pregiudizi rispose: «Non è vero... ma ci credo».

Gli italiani che hanno rapporti con magia, cartomanzia e spiritismo: 12 milioni. Si tratta del 20% della popolazione. 4,5 visitano il mago tre volte all’anno, in tre milioni ci vanno una volta al mese. Ricerche parlano di una cifra di settantamila fra maghi, astrologi e chiaroveggenti. Più del doppio dei preti. Un giro d’affari (quasi tutto in nero) stimato sui cinque miliardi di euro l’anno.

I gatti neri, perseguitati dai primi Cristiani che li consideravano, in quanto oggetto di culto dei pagani. A milioni furono bruciati vivi, scorticati, bastonati, crocefissi oppure gettati dai campanili delle chiese durante le feste consacrate. Oggi è rimasta la convinzione che nell’oscurità facciano ”sgambetti”.

Il pronostico zodiacale è un appuntamento fisso per 13 milioni di italiani e occasionale per 24 milioni e mezzo. Da un settimanale preso a caso: «Toro, realizzate la compravendita di immobili e, il 25 e il 26, investite in borsa: profitti in vista».

Tra i maghi qualche migliaio reclamizza in tv (dal 2006 possono andare in onda solo di notte). Il primo mago televisivo nell’87, a Cagliari, Mago Jana. L’amuleto che vendeva, un rotoletto di stoffa con dentro 7 chicchi di grano a 300.000 lire: gli fruttò in un mese 300 milioni. Arrivavano dodicimila telefonate al giorno.

Uomini maghi: 51,2%; donne maghe: 48,8%. Età media: 40-59 anni. Titolo di studio: licenza media. Tipi di magia: bianca, rosa, nera, celtica, brasiliana, afroegiziana, imitativa, contagiosa, positiva, negativa, evocatoria ecc. Pratiche: astrologia, apparizioni, miracoli, allucinazioni, erbe magiche, sortilegi, malefici, numerologia, satanismo, invasamento, interpretazione di fenomeni naturali ecc. Il Divino Otelma vendeva una preghiera contro le zanzare (Ad delendam Zinzilam) al prezzo di 50 euro. Come spiegano i loro poteri: da Dio (56,7%), dalla Natura (11%), da Forze Misteriose (21,3%), dai Demoni (3%), dalla Psiche (7,8%). Perché si fanno pagare: la magia è una professione (62,7%), il bene fatto va ricompensato (27,3%), non far pagare porta male (10%).

L’età media di chi si rivolge ai maghi è di 45 anni. Ci sono più donne (58 per cento) che uomini (38), e un 4 per cento di minorenni, bambini compresi. Il 14 per cento è diplomato o laureato, il 46 ha la licenza media e il 40 si è fermato alle elementari. Motivazioni: affetti 35%, richiesta protezione 30%, salute 23%, problemi di lavoro 12%. La regione con più clienti è la Lombardia (17%), seguita da Lazio (13) e Piemonte (10). Province con il più alto numero di maghi e astrologi: Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bari, Bologna, Firenze, Venezia, Ancona, Cagliari.

Torino risulta la seconda città più satanista del mondo subito dopo Londra e prima di San Francisco e Chicago. Roma è al quinto posto.

Prezzi e tariffe medie: dai 25 ai 100 euro per la lettura delle carte o della mano; dai 150 ai 5.000 per togliere una fattura ; dai 200 ai 4.000 per togliere il malocchio; dai 250 ai 2.500 per una magia d’amore; dai 50 ai 3.000 per un talismano; dai 25.000 ai 50.000 per una fattura di morte (dati Confesercenti). Si ritiene direttamente vittima di una truffa il 2,5% dei clienti.

Il sedicente guaritore che dice di operare con le mani ma quello che finge di estrarre sono interiora di pollo. Il santone che infila la foto in un bicchier d’acqua dicendo: «Se non si bagna vuole dire che hai il malocchio», e nell’acqua ha sciolto polvere di licopodio che crea una patina impermeabile. Le uova piene di ragni e capelli che sono state aperte con una lametta e imbottite senza lasciare traccia ecc.

Cercano di dare una mano gli scienziati del Cicap, che sta per Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale. Fondato nell’89, fra i suoi membri premi Nobel e testimonial come Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Margherita Hack, Tullio Regge. Ce l’hanno soprattutto con gli oroscopi: «Prove sperimentali condotte in tutto il mondo dimostrano che le correlazioni tra caratteri e costellazioni sono del tutto inesistenti, e i pronostici degli astrologi vengono puntualmente smentiti. Nonostante questo, la fiducia degli italiani negli oroscopi è immutabile e non è correlata con il titolo di studio» (il coordinatore Stefano Bagnasco, fisico).

Segni zodiacali

La parola superstizione (dal latino superstes = superstite), rimanda all’angoscia primordiale che preoccupa l’uomo fin dalla sua esistenza.

«Per le persone è fondamentale avere in mano le redini della propria vita, quando questo controllo viene meno il cervello cerca di ripristinare la situazione attraverso una sorta di ginnastica mentale costruendo una rete di micro-riti quotidiani, nell’illusione di recuperare il controllo della situazione» (la ricercatrice Adam Galinsky, secondo cui la superstizione sarebbe direttamente legata allo stress).

Per altri il comportamento superstizioso ha un’origine zoologica. Il famoso studioso del comportamento, Burrhus Frederic Skinner, pubblicò nel 1948 sul Journal of Experimental Psychology una ricerca intitolata Superstition in the Pigeon (Superstizione nel colombo). Skinner si mise a distribuire becchime a intervalli prefissati e frequenti. Ebbene, quando a un colombo capitava di ricevere del becchime, tendeva a ripetere il comportamento che stava facendo quando il premio gli è arrivato. Così il colombo interpretava l’arrivo del premio come l’effetto del suo speciale comportamento. Skinner aveva ottenuto colombi che, per superstizione allungavano e ritiravano il collo, sbattevano le ali, facevano un giro su se stessi, saltellavano su una zampa sola, tenevano la testa sotto le piume per qualche secondo ecc.

Il professor Bruce Hood, docente di psicologia sperimentale, ritiene sia impossibile eliminare la superstizione: nel corso di milioni di anni di sviluppo, la mente umana si è adattata a ricavare teorie da situazioni non verificabili portando a prendere per buoni anche fenomeni inspiegabili: «La religione ha poi semplicemente capitalizzato sulla naturale preferenza umana per l’esistenza di forze sovrannaturali».

«La superstizione è la religione degli spiriti deboli» (Edmund Burke).

«Che nella devozione per Padre Pio vi sia anche superstizione e feticismo, può darsi; ma non è diverso da quello che alimenta per esempio il salutismo, con i suoi percorsi di benessere e i suoi camminamenti vascolari, le sue terme sensoriali e i suoi bagni di colore e di odore, i suoi rituali rilassanti e le sue liturgie corporali. Una nuova religione del corpo e della salute, che è la versione moderna e benestante dei vecchi pellegrinaggi con le acque sante, i pani benedetti e i passaggi miracolosi» (Marcello Veneziani).

Ancora più antiche delle religione le superstizioni legate al corno, o al corallo, o al ferro. Greci e romani, attribuivano alle corna il potere di allontanare gli spiriti malefici e la capacità di donare benessere e fecondità. Ovidio, nella Metamorfosi, cita il mito della nascita del corallo, generato in mare dal sangue della Medusa. Nella pittura sacra Gesù Bambino è spesso raffigurato con un pendente di corallo. I metalli, un tempo, erano considerati fonte di forze infauste, per cui il gesto di toccarli rappresentava una sorta di dominazione del male (un’analoga ambiguità governa la superstizione relativa al numero 13: protettivo se lo si indossa in forma di amuleto, disastroso se indica un numero civico, una data o un posto in aereo).

Totò nei panni di Rosario Chiarchiaro (Questa è la vita), uomo che in paese ha fama di iettatore. Ridotto e alla miseria da questa reputazione decide di rivolgersi al giudice affinché gli venga riconosciuta la patente di iettatore

Diverse le teorie sul motivo per cui la coincidenza del venerdì con il numero 17 porti tanta sfortuna (in America è venerdì 13) : alcuni sostengono che sia perché in romano 17 si scrive XVII che anagrammato dà VIXI e quindi VISSI, cioè ora sono morto; secondo altri si tratta dell’inizio del diluvio universale, iniziato secondo l’Antico testamento nel giorno 17 febbraio. Eppure Cristoforo Colombo partì da Porto Palos un venerdì; mise piede sulla nuova terra di venerdì e rientrò, sempre di venerdì, a Porto Palos.

Una signora pugliese, rea di aver «lanciato dal balcone della sua abitazione due manciate di sale su una condomina», fu condannata in Corte d’appello a 100 mila lire di multa «per reato di percosse» perché «tirare del sale può provocare sofferenza a livello fisico».

«Su questa nave carri funebri non ne imbarchiamo. Portano iella» (così un armatore, e poi anche il capitano, all’autista che tentava di imbarcarsi sulla tratta Genova-Palermo).

Nel 2000, a bordo di Azzurra, la nave elettorale di Forza Italia, Paolo Bonaiuti si ruppe la gamba, un auto si schiantò sulla fiancata della nave e Berlusconi, con la febbre e la diarrea, stabilì: « iella». Arrivarono casse di cornetti e di amuleti da tutta Italia, ma decisiva dicono sia stata la statua di San Michele Arcangelo donata da Raffaele Fitto.

Palmiro Togliatti ogni mattina si faceva i tarocchi e, come raccontò il suo medico, aveva un debole esoterico per la scamicia, che sarebbe la pelle di serpente. Sandro Pertini temeva malocchio, malefici e iella. La mano di Obama, nei momenti più duri, stringe nella tasca destra la statuetta di un dio scimmia, e il principe Carlo, seguendo teorie di medicina alternativa, si sottopone, per prevenire il cancro, a dei lunghi clisteri di caffè.

Nel Veneto, durante la prima notte di nozze, i coniugi spengevano insieme la peretta della luce per chiedere la grazia di poter morire da vecchi nello stesso istante. In Campania portavano altrettanta buona sorte i «femminielli», ovvero i «trans»: la gente aveva l’uso di metter loro in braccio i neonati perché ne assorbissero l’energia positiva. Altri tempi.

Tarocchi via web camE, in ultimo, per stare ancora sulla notizia, c’è da svelare che anche la parola influenza è di derivazione astrologica. Più precisamente per influenza si intendeva il potere degli astri di determinare il destino degli uomini ed era sempre un influsso maligno. E benché l’influenza sia una malattia conosciuta e studiata sin dall’antichità più remota, il mondo ancora non sa come difendersi. Non a caso, mettersi la mascherina per fermare il contagio di una pandemia, è più o meno uguale a fare le corna.