Pierluigi Battista, Corriere della Sera, 14/12/2009, 14 dicembre 2009
SE IL FUORIONDA FINISCE SUL PIU’ BELLO
-Peccato non poter disporre della versione integrale del famoso fuorionda della discordia. Saremmo venuti probabilmente a conoscenza delle incalzanti domande con cui il presidente Fini ha cercato di appurare dal suo interlocutore, il procuratore capo di Pescara Nicola Trifuoggi, il senso di alcuni passaggi per così dire controversi del caso giudiziario che riguarda l’ex presidente dell’Abruzzo Ottaviano Del Turco.
Avrà certamente chiesto al dottor Trifuoggi, che con lui sembrava condividere un atteggiamento improntato al senso dello Stato e all’orgogliosa rivendicazione di indipendenza della magistratura, come mai, se le prove erano così «schiaccianti» quando si dispose lo spettacolare arresto di Del Turco, sia stata richiesta quasi un anno dopo una congrua proroga delle indagini per irrobustire un contesto probatorio evidentemente ancora insufficiente (altrimenti, che senso avrebbe avuto una proroga di mesi). E come mai, al termine della proroga, la richiesta di rinvio a giudizio per Del Turco non sembra supportata da elementi nuovi che avrebbero reso quelle prove già così «schiaccianti» ancora più schiaccianti. E se il pirotecnico arresto era proprio necessario, sotto i riflettori dei media scatenati, se poi per arrivare alla richiesta del processo sono passati ben sedici mesi senza che le indagini abbiano fatto nel frattempo significativi passi in avanti.
Avrà certamente chiesto, in quel colloquio solo parzialmente rubato dai microfoni aperti all’insaputa dei protagonisti, se finalmente è stato trovato da qualche parte (conti bancari, immobili, banconote malamente mimetizzate in scatole da scarpe o in una busta piena di mele o sotto un mattone del pavimento di casa) il bottino di milioni di euro che secondo l’accusa Del Turco avrebbe accumulato grazie alle tangenti. Se qualcuno ha intascato illegalmente dei soldi, questi soldi da qualche parte avranno lasciato una traccia? Questa sarà certamente stata la domanda che il presidente Fini ha rivolto al dottor Trifuoggi. Insieme a questa: «Come mai il corruttore ha filmato tutto, ma proprio tutto, e poi ha spento il registratore quando ha passato i soldi della tangente al corrotto Del Turco? » .
E avrà anche notato che è giusto avere rispetto per la magistratura. Ma che è ingiusto, dopo aver formulato la formula di rito secondo cui bisogna difendersi nei processi e non dai processi, che intanto la carriera politica di Del Turco è stata distrutta prima dell’accertamento della sua colpevolezza, insieme alla giunta regionale dimissionaria e rasa al suolo. Il fuorionda finirà a questo punto, con il dottor Trifuoggi che certamente avrà chiarito che cosa significa per lui «prove schiaccianti» dopo un arresto spettacolare. Nella piena e più totale fiducia nell’operato della magistratura, beninteso.