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 2009  dicembre 14 Lunedì calendario

LA BICICLETTA CHE MISURA L’ARIA SPORCA

E’ la bicicletta intelligente. Anche sensibile (oltre che elegante). E’ la «Copenhagen Wheel», che sarà presentata (e svelata) domani alla Conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Trasforma le biciclette ordinarie in ibride e-bikes, in grado di ricevere segnali e selezionare dati, in tempo reale, sulle condizioni di viaggio: livelli di inquinamento, congestione del traffico, stato delle strade, e così via. E’ il nuovo emblema della mobilità urbana, secondo il sindaco di Copenhagen che l’ha commissionata al gruppo di ricerca «Senseable City Lab». E’ un frammento della rivoluzione informatica in atto nelle nostre città e nella nostra quotidianità, secondo l’architetto Carlo Ratti, direttore del progetto, torinese volato a Boston, dove insegna al Mit.
«Nella capitale danese oltre un terzo degli spostamenti giornalieri avvengono in bicicletta, però il sindaco, una ciclista convinta, vorrebbe arrivare al 50% ­ spiega Ratti -. Così ci siamo chiesti in che modo applicare le nuove tecnologie al mondo delle due ruote». Non è stato come nei fumetti, quando si accende la lampadina. Sono stati organizzati workshop, come nella gran parte dei processi inventivi contemporanei è stato qualcosa di distribuito e collettivo, per cogliere una novità che era nell’aria.
Così è nata la «Copenhagen Wheel», che permette di catturare l’energia dissipata mentre si pedala, tenendola di scorta per quando il percorso dovesse richiedere maggiori energie; inoltre può mappare, come detto, una quantità di dati, che il ciclista può gestire attraverso il suo telefono cellulare. Sempre con il telefono si possono governare svariate funzioni, cominciando dal blocco della bicicletta, quando la si lascia in sosta. Quanto più una città è attrezzata wi-fi tanto maggiore può essere la dimensione e-bike.
Quando il prototipo potrà entrare in produzione ed essere messo sul mercato? E potrà avere un prezzo alla portata di quasi tutti? «L’idea è che si possa arrivare al mercato al più presto ­ risponde Ratti ­ e per questo sono coinvolti anche la società Ducati energia e il ministero italiano dell’Ambiente. Il prezzo sarà competitivo con quello di una normale bicicletta elettrica. Come diceva Adriano Olivetti, il buon design rende anche dal punto di vista economico, se è davvero un ”buon design” non fa lievitare i prezzi».
Ma questa e-bike è il punto d¹arrivo di un filone di ricerche e di realizzazioni o piuttosto il punto di partenza di un avveniristico modo di vivere? «Io credo che siamo solo all’inizio ­ ripete Ratti -. C’è una rivoluzione in atto che cambierà la nostra vita come, se non più, Internet. Le città sono ormai coperte da ogni tipo di reti, i sensori diventano sempre più piccoli, si parla di ”smart dust”, polvere intelligente. Stiamo trasformando lo spazio in cui viviamo in qualcosa di più sensibile e intelligente. Sa che cosa sono le nostre città? Computer all’aria aperta».