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 2009  dicembre 12 Sabato calendario

COPENAGHEN: TOMMASO CACCIARI, SCUSE GIUDICE POI LIBERT

(V. ’COPENAGHEN: RILASCIATI ITALIANI FERMAT DELLE 14.10)
(ANSA) - VENEZIA, 12 DIC - «Sono stato arrestato, tenuto in
isolamento, interrogato e processato: il giudice mi ha
rilasciato con le scuse come si usa qui in Danimarca»: Tommaso
Cacciari sintetizza così le varie fasi delle ore successive al
fermo avvenuto ieri pomeriggio a Copenaghen, in occasione del
vertice Onu sul clima, prima del ritorno in libertà.
«Il motivo del mio arresto? Perchè un agente - dice - mi ha
visto mentre stavo facendo quattro telefonate fermo al margine
di una strada, prima che avvenissero degli incidenti. Avevo
telefonato a mio fratello e alla mia ragazza. Quando sono
arrivati, assieme a un’altra ragazza, sono intervenuti gli
agenti che ci hanno fermato. A quanto so, il fatto che io stessi
telefonando, agli occhi dell’agente mi ha tramutato in una
persona che stava tramando qualcosa, che stava organizzando
qualche azione di disturbo».
«Mi hanno chiesto i documenti e tanto è bastato per
convincerli che avevano ragione. Ci hanno quindi portato in una
sorta di gabbia alla periferia della città e poi in un
seminterrato di una centrale di polizia. Siamo stati in
isolamento - dice ancora Cacciari, fornendo la sua versione
della vicenda - e non abbiamo potuto telefonare, eravamo senza
orologi, senza sapere perchè eravamo stati fermati». Nel corso
della notte, poi, l’arresto per Tommaso e il rilascio libertà
per il fratello e le due ragazze. «Sono stato anche sentito
senza poter avere l’ausilio di un avvocato. Davanti al giudice,
il Pm ha chiesto 40 giorni di custodia cautelare con rilascio il
4 gennaio. Mi ha definito un leader anarchico». Al giudice,
Tommaso, nipote del sindaco di Venezia Massimo Cacciari, dice di
aver spiegato le ragioni della sua presenza, assieme a una
delegazione di una trentina di altri giovani veneziani, a
Copenaghen. «Ho detto - ricorda - che Venezia deve avere un
ruolo chiave nella battaglia climatica perchè rischia di finire
sotto l’acqua. Alla fine il giudice ha riconosciuto che non
stavo tramando alcuna azione contro l’ordine pubblico e disposto
il mio rilascio». (ANSA).

COPENAGHEN: TOMMASO CACCIARI,CARCERI DANESI BRUTTE E SPORCHE
(V. ’COPENAGHEN: TOMMASO CACCIARI, PRIME SCUSE...’ DELLE 15.10)
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - «Ho fatto un giro per le istituzioni
detentive che, quanto a pulizia, avevano ben poco di danese»:
Tommaso Cacciari, nipote del sindaco di Venezia Massimo
Cacciari, ha raccontato all’ANSA le sue 24 ore trascorse in
reclusione a Copenaghen.
«Dopo averci tenuto fermi in strada per 40 minuti,
infascettati come zebre allo zoo, ci hanno trasferito con un
pullman in questo bruttissimo ex deposito di birra alla
periferia di Copenaghen», ha ricordato Cacciari. Nell’enorme
carcere provvisorio, Cacciari è rimasto per circa tre ore,
prima di essere trasferito in una cella di isolamento e poi in
tribunale.
«Si tratta di un capannone di latta, basso e con un solo
piano, al cui interno sono state allestite circa cinquanta
gabbie di ferro di due metri per tre, adiacenti l’una all’altra.
Ho visto almeno altri sessanta manifestanti rinchiusi nell’ex
deposito di birra, al cui esterno è ancora visibile una traccia
dell’insegna ’Tuborg»’.
Cacciari ha avuto il ’privilegiò di essere rinchiuso
insieme al fratello, mentre gli altri manifestanti erano
distribuiti nelle gabbie a gruppi di sei: «Ci hanno tolto le
scarpe, ma il pavimento è di cemento e quindi freddissimo,
così siamo stati costretti a rimanere seduti o in piedi sugli
unici oggetti all’interno delle gabbie, delle panche di legno
attaccate alle sbarre».

I06-FN
12-DIC-09 18:36 NNN