Vitaliano DཿAngerio, Plus24 12/12/2009;, 12 dicembre 2009
UN CUSTODE PER I QUADRI DI TANZI
Quando i tg hanno mostrato i quadri di Calisto Tanzi, molti truffati Parmalat
si saranno fatti due domande: quanto valgono (la prima). La seconda, ovvia: quando li venderanno, riuscirò a ottenere qualcosa? Al primo interrogativo ha subito risposto la procura di Parma che ha coordinato le ricerche (dopo lo scoop di Report ):
100 milioni di euro la cifra ufficiale. C’è chi però sostiene che i valori siano ben diversi e soprattutto vi sarebbero altri quadri ancora nascosti (vedi articolo in basso) e di grande valore.
Qui interessa però capire se i possessori di obbligazioni Parmalat riusciranno ad incassare qualche euro dalla vendita dei capolavori di Van Gogh e di Monet. «A nostro avviso l’unica cosa che potrà fare in questo momento la procura di Parma è di nominare un custode giudiziario a cui consegnare i quadri»: a parlare è Carlo Federico Grosso, avvocato del «comitato Parmalat bond clienti Sanpaolo Imi» a cui hanno aderito 32mila degli oltre 40mila obbligazionisti Parmalat che si sono costituiti parte civile davanti al tribunale di Milano. I magistrati emiliani hanno già chiesto e ottenuto il sequestro conservativo del tesoro d’arte (vedi Il Sole 24 Ore di giovedì 10 dicembre). La richiesta di sequestro avanzata dal pm parmense è stata appoggiata anche dai legali della Parmalat guidata da Enrico Bondi.
Ma non finisce qui. «Toccherà poi sempre a un giudice stabilire se i quadri ritrovati sono stati acquistati con il denaro personale di Tanzi o con quello della società Parmalat », aggiunge Grosso. Nella prima ipotesi, a detta dell’avvocato del comitato bondholder, scatterebbe di sicuro il concorso tra obbligazionisti truffati e società Parmalat sul ricavato dalla cessione dei capolavori. Nella seconda ipotesi, il «concorso» sarebbe più discutibile: «A nostro avviso dovrà comunque decidere un giudice – afferma Grosso ”. Pure in questo secondo caso la questione sarebbe aperta e soprattutto vi dovrà essere una prova, una traccia contabile che i quadri appartengono alla Parmalat. Di certo è impensabile – conclude il legale – che le opere d’arte vengano consegnate al commissario straordinario Bondi senza una decisione di un giudice ». Sempre che la figura di Bondi e quella di custode giudiziario non coincideranno. Sui tempi della vendita dei quadri, Grosso non si sbilancia. Bisogna verificarne tra l’altro l’autenticità.
C’è infine un ultimo punto: dal denaro ricavato dalla vendita della «pinacoteca», dovranno essere decurtate tutte le spese processuali dello Stato in quanto crediti privilegiati. Nel frattempo Tanzi non si è presentato giovedì all’udienza di Parma: doveva rilasciare dichiarazioni spontanee sui quadri ritrovati.