Alessandro Barbera, La Stampa 12/12/09, 12 dicembre 2009
Con l’Alta velocità corrono i prezzi - Fino all’arrivo degli attuali vertici, l’attenuante concessa alle nostre Ferrovie era il costo dei biglietti a fronte di un servizio universale di qualità scarsa: quale che fosse il viaggio da compiere, il suo costo era ampiamente al di sotto della media europea
Con l’Alta velocità corrono i prezzi - Fino all’arrivo degli attuali vertici, l’attenuante concessa alle nostre Ferrovie era il costo dei biglietti a fronte di un servizio universale di qualità scarsa: quale che fosse il viaggio da compiere, il suo costo era ampiamente al di sotto della media europea. Da domani, giorno del battesimo dell’alta velocità sull’intera dorsale Torino-Salerno, il paradigma muta definitivamente. Viaggiare fra le quattro grandi città del Paese è sempre più facile e veloce, ma costa sempre di più. Un Roma-Milano, ormai raggiungibile in meno di tre ore, vale il prezzo di un biglietto aereo: 109 euro in prima classe, 89 in seconda. Viaggiare fra Napoli e Torino costerà dai 137 ai 168 euro. Non si può negare alle Ferrovie chiarezza sul punto: quello che scatta domenica è il terzo aumento programmato in tre anni. I consumatori non ci stanno: calcolano un aumento medio del 17% sui biglietti di seconda classe e del 9,5% su quelli di prima. Secondo Adoc l’aumento colpirà soprattutto le tratte dei pendolari Nord-Sud: un biglietto di seconda Palermo-Torino costerà il 31,9% in più, un Napoli-Torino il 27,5%. «Gli aumenti previsti riguardano l’alta velocità e i servizi a mercato», si difende Moretti. Si tratta di «nuovi prezzi per nuove tariffe». L’amministratore delegato ieri ha annunciato che la gara per i nuovi treni superveloci è a buon punto e che entro la fine del 2010 su tutta la linea ad alta velocità ci sarà il collegamento wi-fi. Nel frattempo da Roma vengono però soppressi i tre soli collegamenti finora garantiti con l’Eurostar per Bolzano, Trieste e Bergamo. Le si potrà raggiungere più o meno negli stessi tempi di prima (Bolzano) o più velocemente (Trieste e Bergamo) ma al prezzo di un cambio rispettivamente a Bologna o Verona, Mestre e Milano. Calano i treni notturni e i collegamenti fra alcune città, in particolare Genova e Torino. «Avvieremo azioni insieme al Piemonte contro le decisioni di Trenitalia», annuncia l’assessore ai Trasporti ligure Enrico Vesco. Calano i collegamenti diretti fra Milano e Lecce, sulle tratte europee arriva la concorrenza: da domenica l’Italia sarà collegata a Monaco grazie ad un’alleanza fra Ferrovie Nord, l’austriaca Obb e Deutsche Bahn. Benché Trenitalia resti una società al 100% pubblica, finanziata dallo Stato e dunque almeno teoricamente vincolata al servizio universale, la ristrutturazione farà pagare il prezzo più alto ai collegamenti da e per le città di medie dimensioni. Il caso emblematico è quello di Bolzano: dopo aver visto fallire la compagnia aerea che la collegava col resto d’Italia - Air Alps, ora assorbita da Alitalia che garantisce il collegamento - l’Alto Adige perde l’ultimo treno diretto con la capitale. Poiché i treni per Monaco saranno quelli dei privati, l’ultimo convoglio a lunga percorrenza di Fs resta un Intercity per Lecce. Il portavoce delle Fs è laconico: «Noi possiamo garantire i treni purché i costi vengano coperti. Se c’è la volontà da parte degli enti locali di finanziare il collegamento siamo ben felici di riprenderlo». Trenitalia ha già quantificato la richiesta alla Provincia autonoma di Bolzano: «Non siamo disposti a pagare 1,2 milioni di euro per un collegamento da cinque ore quando sarebbe già possibile coprire la distanza in quattro ore e mezza», risponde l’assessore Thomas Widmann. In realtà per raggiungere l’Alto Adige da Roma ci voleva e ci vorrà ben più di cinque ore: se fino a ieri l’Eurostar diretto impiegava cinque ore e 50 minuti, ora con il cambio a Verona o Bologna, grazie al tempo guadagnato sulla Firenze-Bologna, i tempi restano gli stessi. Sono i prezzi che salgono comunque: un viaggio in prima classe passerà da 92 a oltre 95 euro, in seconda si sale da 64 a 72 euro.